L’orso M49 si libera dal suo radiocollare
L'orso M49 è riuscito a liberarsi del suo radiocollare, dopo le due fughe consecutive dal recinto di Trento: ora non sarà più localizzabile.
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L’orso M49 è riuscito a liberarsi dal suo radiocollare e, per questa ragione, le autorità non riusciranno più a geolocalizzarlo. Il plantigrado più famoso in Trentino, già protagonista di diverse polemiche, dimostra nuovamente la sua scaltrezza: l’animale è infatti fuggito per ben due volte alla cattura.
Lo scorso mese l’orso – ribattezzato Papillon – era riuscito a fuggire dal suo recinto presso il rifugio del Casteller, a Trento. Per la seconda volta, dopo la prima evasione nel 2019, l’animale aveva infatti superato indenne le barriere elettrificate, per poi scomparire nei boschi. Le autorità avevano però dotato il plantigrado di un radiocollare e, monitorando in suoi spostamenti, speravano di poterlo nuovamente catturare.
A partire dallo scorso 19 agosto, tuttavia, sembra che l’orso sia riuscito a liberarsi del ricevitore GPS: ora potrà proseguire la sua fuga senza essere localizzato. Stando agli ultimi dati disponibili, l’animale potrebbe trovarsi dei dintorni di Malga Val Ciotto.
Le fughe dell’orso
Con questa ultima mossa, così come specifica l’agenzia di AGI, Papillon è diventato “l’orso più ricercato in Europa”. L’animale, dal peso di circa 170 chili, negli ultimi anni si è reso protagonista di alcuni attacchi a piccoli allevamenti, uccidendo alcuni capi. Per questa ragione, è stato emesso un primo ordine di cattura nel 2019: dopo essere stato rinchiuso in un recinto apposito, l’orso M49 è riuscito a superare una barriera elettrificata ad altissimo voltaggio. La scorsa primavera l’animale è stato nuovamente catturato, al suo risveglio dal letargo, ma anche in questo caso è riuscito a fuggire. Il caso di Papillon ha generato numerose polemiche pubbliche, con il Ministro Sergio Costa e le associazioni animaliste in difesa del plantigrado, mentre le autorità trentine spingono per una sua contenzione.
Fonte: AGI