Gli orsi dello zoo di Mosca soffrono la fame
Gli animali dello zoo di Mosca soffrono la fame, a causa dei divieti imposti dalla politica russa nei confronti all'importazione di cibi dall'Occidente.
Lo stop commerciale all’importazione di alcuni cibi in Russia non sta ricadendo soltanto sulla popolazione, ma anche sugli ospiti dello zoo della città di Mosca. Gli orsi stanno morendo di fame, per questo motivo lo staff della struttura sta cercando di escogitare una soluzione alternativa che ne preservi la salute. Gli animali, golosi di mele di origine polacca, non possono più cibarsene. E anche carne, pesce, frutta e verdura di importazione sono sottoposti a un divieto serrato.
L’assenza dei 100 chili di mele assunte quotidianamente dagli orsi si fa sentire. Per questo il funzionario della struttura, Sergey Kapkov, è alle prese con soluzioni e stratagemmi alimentari alternativi. Come sostiene Anna Kachurovskaya, portavoce dello zoo:
Molti dei cibi di cui si nutrono gli animali sono di importazione, perché più economici e magari non disponibili in Russia. Non è possibile interrompere l’approvvigionamento degli esemplari, per questo sono in corso discussioni per nuovi contratti con altri fornitori e acquisti differenti. Ma questo potrebbe incidere sugli ospiti della struttura, non tutti sono pronti per cambi e modifiche: alcuni mostrano preferenze specifiche date dalla provenienza geografica.
Un esempio è dato dall’alimentazione dei pinguini, che prediligono il pesce pescato al largo del Sud America, mostrando apertamente di non gradire una tipologia differente. Al momento, questo tipo di embargo non ha colpito la fascia più fragile della Russia, ovvero i bambini, i quali possono avvalersi di cibi specifici, adatti per la loro salute e crescita. Mentre lo stesso riguardo non è stato rivolto agli animali, che ora si trovano a lottare contro le difficoltà alimentari.
Il Primo Ministro Dmitry Medvedev ha assicurato che il divieto verrà modificato leggermente, consentendo l’accesso a qualche alimento proveniente da UE, Stati Uniti, Australia e Canada. L’embargo alimentare è una conseguenza delle sanzioni imposte alla Russia dall’Occidente, in risposta alle scelte politiche di Vladimir Putin nei confronti dell’Ucraina.