La sensazione provocata da un orecchio tappato può essere molto fastidiosa e snervante. Anche in assenza di vero e proprio dolore, infatti, percepire l’orecchio come ovattato genera limitazione all’udito e in alcuni può sfociare in disturbi dell’equilibrio. Prima di cercare di intervenire autonomamente per stappare l’orecchio, tuttavia, è sempre preferibile chiedere un consulto medico per verificare la reale causa e farsi indirizzare verso una terapia adeguata. A generare questo tipo di fastidio possono essere diversi motivi, dalla presenza di cerume alle conseguenze provocate anche da un semplice raffreddore.
L’elenco delle possibili cause di un orecchio tappato sono numerose, alcune delle quali abbastanza comuni mentre altre si verificano generalmente in presenza di altri disturbi o patologie:
La lista dei possibili rimedi per stappare le orecchie è molto articolata e spesso basata su false teorie molto radicate, talvolta in grado di peggiorare il malessere. Una cosa da non fare, ad esempio, è la classica “pulizia” con i cotton fioc, da usare solo sul padiglione auricolare senza però entrare nel canale uditivo, una pratica che rischia di spingere ancora più in fondo il cerume.
Un altro rimedio da evitare, inoltre, è l’utilizzo di olio d’oliva nelle orecchie basandosi sulla falsa opinione che sia in grado di sciogliere il cerume. Altrettanto sconsigliata, infine, è la pratica relativa ai coni di cera finalizzati a rimuovere cerume e impurità se applicati caldi dentro l’orecchio tappato: anche un piccolo residuo di cera, infatti, potrebbe danneggiare il timpano.
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Esistono diversi rimedi naturali che, al contrario dei precedenti, possono rivelarsi realmente efficaci e dare sollievo immediato. La scelta tra le varie proposte dipende molto dalla causa scatenante, infatti, non tutte le problematiche possono essere risolte allo stesso modo:
Un ottimo rimedio preventivo per evitare la spiacevole sensazione di orecchio ovattato durante un volo in aereo o un cambiamento di altitudine, infine, è dato dal masticare un chewingum: in questo modo si favorisce la decompressione e si limita il rischio di sviluppare fastidi.