Greenstyle Benessere Salute Pillola anticoncezionale e omocisteina alta: le controindicazioni

Pillola anticoncezionale e omocisteina alta: le controindicazioni

L'omocisteina alta: cos'è, quali sono i valori normali e perché può essere una controindicazione all'uso della pillola anticoncezionale.

Pillola anticoncezionale e omocisteina alta: le controindicazioni

Fonte immagine: Gruppo via Pixabay

L’omocisteina alta è un valore che si rileva con esami del sangue prescritti da un medico. Solitamente l’indagine riguarda pazienti che hanno sofferto di malattie cardiovascolari o che hanno – per stile di vita, età e sesso – un elevato rischio cardiocircolatorio complessivo. L’esame per la rilevazione della concentrazione di omocisteina viene prescritto anche dal ginecologo per verificare l’appropriatezza dell’uso della pillola anticoncezionale da parte della donna che ne fa richiesta.

La somministrazione di ormoni a scopo anticoncezionale è in uso da molti anni e le preparazioni in commercio indicate per questo scopo sono molte. Tutte con uguale efficacia e con un simile rischio di indurre effetti avversi anche gravi, soprattutto a carico dell’apparato cardiovascolare. Proprio per questo, l’uso della pillola anticoncezionale è controindicato in caso di abitudine al fumo, storia familiare di malattie tromboemboliche, obesità, ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, pressione, vene varicose, patologie cardiache.

Vediamo che cos’è l’omocisteina, quali sono i valori normali, qual’è il rischio associato all’innalzamento della sua concentrazione nel sangue e perché in caso di omocisteina alta è controindicato l’uso della pillola anticoncezionale.

Che cos’è l’omocisteina

Microscopio
Fonte: Microscopio via pixabay

L’omocisteina è un intermedio del metabolismo della metionina, uno degli amminoacidi essenziali che assumiamo con la dieta quotidiana. La metionina viene convertita in omocisteina, che a sua volta potrà essere convertita in cisteina, grazie all’intervento della vitamina B6, o nuovamente in metionina in una reazione in cui intervengono anche l’acido folico e la vitamina B12.

Una elevata concentrazione di omocisteina nel sangue è associata a un aumento del rischio cardiovascolare, ossia di soffrire di malattie come infarto, ictus, ipertensione e malattie tromboemboliche. Ecco come il valore della concentrazione di omocisteina è associato al crescere del rischio:

  • valori compresi tra 16 e 30 micro-moli per litro sono associati a un aumento moderato del rischio;
  • valori compresi tra 31 e 100 micro-moli per litro indicano un aumento medio del rischio cardiovascolare;
  • valori superiori a 100 micro-moli per litro indicano che il rischio è grave.

Fortunatamente, nella maggioranza dei pazienti l’omocisteina alta può essere riportata a valori normali con la sola somministrazione di acido folico, associata o meno a vitamine del gruppo B e con interventi sullo stile di vita.

La pillola anticoncezionale e il rischio cardiovascolare

Compresse
Fonte: Compresse via pixabay

La pillola estro-progestinica è un trattamento ben tollerato nella maggioranza dei casi. I più comuni effetti avversi sono di lieve entità e sono sopratutto nausea, vomito, tensione mammaria, leggero aumento di peso, cefalea. Meno frequenti, ma più gravi, sono gli effetti sull’appartato cardiovascolare. Questi ultimi sono correlati soprattutto alla concentrazione dell’estrogeno, uno degli ormoni contenuto nelle pillole, all’età della paziente e alla sua storia clinica e familiare. Specifici esami del sangue, e una approfondita visita medica sono utili al medico ginecologo per sapere se una paziente è eligibile o meno all’assunzione della pillola anticoncezionale.

Tra gli esami di laboratorio prescritti c’è l’omocisteina che, se alta, è una controindicazione all’assunzione della pillola.

In generale, comunque, la posizione del mondo scientifico in merito al rischio cardiovascolare associato alle pillole anticoncezionali è piuttosto controversa. I dati pubblicati dimostrano, ad esempio, che il rischio di trombosi in chi assume la pillola è piuttosto basso: 3,6 casi ogni 10.000 donne che assumono pillole di seconda generazione contenenti levonorgestrel e 6,2 casi ogni 10.000 donne che assumono pillole di terza generazione contenenti drospirenone. I dati sembrano suggerire una buona sicurezza in merito all’assunzione della pillola, perciò è indispensabile che l’ultima parola, anche in caso di omocisteina alta, spetti al ginecologo, che potrà valutare caso per caso il reale e rapporto rischio beneficio.

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