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Olio extravergine d’oliva: efficace come un farmaco secondo la FDA

L'olio extravergine d'oliva è stato riconosciuto dalla FDA statunitense un alimento medicinale, efficace nella prevenzione di alcune gravi malattie.

Olio extravergine d’oliva: efficace come un farmaco secondo la FDA

L’olio extravergine d’oliva ottiene lo status di alimento medicinale. Non più semplicemente un ingrediente salutare, ma un prodotto la cui efficacia contro alcune malattie è scientificamente riconosciuta. La decisione è stata prese dalla FDA (Food and Drug Administration statunitense), che ha sottolineato così l’importanza che questo pilastro della Dieta Mediterranea ha nella cura della persona.

A pesare sul riconoscimento dell’olio EVO quale alimento medicale il crescente corpo di ricerca che vede questo ingrediente efficace nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, del diabete di tipo 2 e della demenza. Tra i benefici associati all’extravergine d’oliva anche la riduzione del rischio di tumore al seno, oltre a proprietà nutrigenomiche e antinfiammatorie.

Uno degli studi che sono valsi all’olio extravergine d’oliva il suo nuovo “status” è stato condotto nel 2016 dai ricercatori italiani dell’Università Aldo Moro di Bari, secondo i quali 50 ml (44 grammi) assunti al mattino a digiuno promuoverebbero l’espressione di microRNA ad azione anti-infiammatoria e anti-tumorale (miR-519b-3p), mentre al contrario risulterebbe inibita l’espressione di microRNA che favoriscono l’insulino-resistenza (miR-107).

Gli esperti della FDA hanno indicato l’olio EVO come alimento medicinale proprio in virtù della presenza di acido oleico. Questo potrebbe in futuro favorire anche olii vegetali economici e privi di antiossidanti come quelli di semi di girasole alto oleico, sulla cui lavorazione (estrazione e raffinazione) pesa però l’impiego di solventi chimici.

Secondo quanto riferito dalla FDA per beneficiare gli effetti benefici dell’olio EVO basterebbe ingerirne due cucchiai al giorno, pari a circa 23 grammi (equivalenti ad appena 200 calorie). L’olio dovrebbe però essere utilizzato entro 12/18 mesi dalla produzione o, adattandosi al contesto italiano, dalla data di imbottigliamento. Meglio inoltre quando possibile optare per un prodotto estratto a freddo, così da massimizzare la presenza di acido oleico, vitamina E e polifenoli.

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