Oidio: sintomi e cure del mal bianco delle piante
L'oidio è un fungo comune che colpisce un'ampia varietà di piante. Si riconosce facilmente per il suo aspetto: si presenta come una sorta di muffa biancastra che va a ricoprire la parte superiore delle foglie delle piante. In questo articolo ci preoccupiamo di capire quali sono le sue cause, quali le condizioni migliori per la sua proliferazione e naturalmente le cure più efficaci per debellarlo o per limitarne la diffusione.
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L’oidio, noto anche come mal bianco, è una malattia trofica delle piante causata da funghi Ascomycota della famiglia delle Erysiphaceae. Facilmente riconoscibile, si presenta come una muffa polverosa per il suo aspetto e la sua consistenza.
Tale malattia fungina è un problema comune nei giardini, può interessare un’ampia varietà di piante e ridurne sia la qualità che il numero dei fiori o dei frutti che producono. Ma cosa provoca l’oidio? E come combattere il mal bianco in modo naturale? Rispondiamo a questo e ad altri interrogativi.
Cos’è l’oidio
Come abbiamo anticipato, l’oidio è una malattia fungina che colpisce un’ampia varietà di piante. Ne esistono diverse specie, ed ognuna attacca una serie di piante diverse. Può essere causato da molte specie fungine dei generi Erysiphe, Microsphaera, Phyllactinia, Podosphaera, Sphaerotheca e Uncinula.
Quando l’oidio attacca le piante, si manifesta come uno strato di muffa biancastra composto da molte microscopiche spore che vanno a depositarsi sulla superficie delle foglie.
Nel corso dell’attacco, così come si legge su Wikipedia, “le aree colpite subiscono dapprima una decolorazione, visibile rimuovendo il feltro micelico, poi la necrosi dei tessuti”. In seguito alla necrosi si verificano disseccamenti o spaccature, queste ultime soprattutto in organi carnosi.
Tipi di oidio
Le tipologie di tale malattia sono diverse, e possono interessare diverse specie di piante. Tra le più comuni abbiamo:
Oidio della vite
L’oidio della vite è causato dal fungo Uncinola necator, importato dall’America durante il XIX secolo. Insieme alla peronospora, l’oidio è tra i problemi più gravi che affliggono la vite. È normalmente presente nei vigneti della penisola italiana, ma causa problemi soprattutto nell’Italia meridionale e sulle isole.
Il fungo può avere un impatto disastroso sulla produzione viticola, in quanto le sue caratteristiche biologiche lo rendono indipendente rispetto alle condizioni climatiche e dall’alto potere moltiplicativo. Anche se gli attacchi di oidio non causano mai direttamente la morte della pianta, ne riducono fortemente la produttività e lo sviluppo.
Oidio rose
L’oidio delle rose è provocato dalla Sphaerotheca pannosa, precisamente la var. rosae. La sua infestazione inizia attaccando le parti più giovani della pianta, come i germogli e le foglie più tenere, salvo poi diffondersi in poco tempo al resto dell’arbusto.
Le sue infestazioni si verificano principalmente nel periodo che va dalla primavera all’autunno e sono favorite da condizioni climatiche quali clima caldo, umido con piogge frequenti.
Oidio limone
Anche il limone può essere infestato dall’oidio. Solitamente le parti che ne vengono colpite sono le foglie. Condizioni climatiche favorevoli sono un clima caldo e altamente umido.
Andando ad occupare la parte superiore delle foglie, l’oidio provoca una riduzione del processo di fotosintesi che porta la pianta ad uno stato di sofferenza.
Oidio quercia
L’oidio nelle querce, infine, è causato dall’Erysiphe alphitoides, che va a ricoprire le pagine fogliari superiori, più raramente anche quelle inferiori, delle foglie di quercia, specie durante il periodo vegetativo dell’albero, che è compreso tra i mesi che vanno da maggio a novembre.
L’oidio nella quercia attacca generalmente in primavera le foglie giovani, che risultano essere particolarmente vulnerabili.
Come si diffonde lo oidio?
Le spore vengono semplicemente trasportate dal vento. In caso di precedenti episodi di iodio, i nuovi focolai possono anche provenire da spore dormienti nelle piante presenti o nelle erbacce che eventualmente si trovano nelle vicinanze.
Ma la sua effettiva propagazione avviene prevalentemente attraverso le conidiospore con la riproduzione asessuata, principalmente a temperature miti. Per questo, l’oidio si sviluppa generalmente in primavera e all’inizio dell’estate. Così come il vento ne favorisce la propagazione, allo stesso modo le piogge abbondanti esercitano un effetto contrastante sulla sua diffusione.
Quando di manifesta
A differenza di molte altre malattie fungine, l’oidio prospera in climi caldi (15-27°C) ma richiede un’umidità piuttosto elevata per diffondersi. Difatti non si propaga altrettanto bene nelle zone più fresche e piovose.
In generale è bene sapere che tende a colpire le piante che si trovano nelle zone ombreggiate piuttosto che quelle esposte a sole diretto. Le migliori condizioni per la sua riproduzione sono temperature attorno a 20-22° e umidità superiore al 50%.
Sintomi dell’oidio
Per identificare al meglio l’oidio, i sintomi più comuni da valutare sono:
- Piante ricoperte da una sorta di farina o muffa bianca
- Presenza di macchie bianche circolari e polverose che possono apparire su foglie, steli e frutti
- Presenza di tali macchie principalmente sulla parte superiore delle foglie, anche se non è impossibile che compaiano sotto
- Possibile torsione, rottura o deturpazione delle foglie.
Le foglie in genere ingialliscono e appassiscono. Non sempre si giunge alla morte della pianta ma sicuramente ne compromette di molto il benessere.
Cura dell’oidio
Come si combatte l’oidio? In genere buoni risultati si ottengono con l’applicazione dello zolfo, non nella stagione calda in quanto le temperature minime sotto le quali non ha efficacia sono di 18-20 °C per i trattamenti con zolfi grossolani e 10-12 °C per quelli con zolfi fini.
Lo zolfo agisce per contatto come prodotto di copertura. Deve quindi andare a coprire uniformemente e completamente la superficie da proteggere. Lo zolfo rimane il trattamento preferibile in quanto praticamente non tossico per i mammiferi e per il suo bassissimo impatto ambientale.
Rimedi naturali contro la malattia sono anche alcuni trattamenti organici come un fungicida per oidio a base di rame, soluzioni di bicarbonato di sodio e olio di Neem. Questi metodi, tuttavia, sono più efficaci se usati prima dell’infezione o quando si notano per la prima volta i segni della malattia.
Rimedi naturali
Tra i rimedi naturali c’è il bicarbonato di sodio: mescolatene 1 cucchiaino in 1 litro d’acqua e spruzzate la soluzione ottenuta sulle piante. Vaporizzare del latte sulla pianta è un altro efficace rimedio casalingo.
Diluitelo con acqua in un rapporto di 1:10 e spruzzatelo sulle piante al primo segno di infezione o, in alternativa, come misura preventiva.
Come prevenire l’oidio
Per prevenire l’insorgenza dell’oidio nelle piante si possono mettere in atto una serie di accorgimenti utili. Ad esempio, si possono piantare varietà resistenti, scuotere le piante per migliorare la circolazione dell’aria, rimuovere le parti malate e ricordarsi di sterilizzare cesoie che sono eventualmente entrate in contatto con le spore.
Questi comportamenti, oltre che prevenire la malattia, possono anche contribuire a limitarne o arrestarne la diffusione. Inoltre, rimuovere l’eccesso di fogliame verde ed eliminare il fogliame secco dalla zona di coltura può aiutare in tal senso. Evitate, infine, di innaffiare o nebulizzare le piante prima dell’imbrunire per evitare di favorire l’umidità.
Fonti