OGM: Stati UE potranno decidere se vietarli
Il Parlamento europeo ha stabilito che ogni Stato membro potrà vietare gli OGM sul suo territorio.
Fonte immagine: Lindsay Eyink
Ogni Stato membro dell’Unione Europea potrà decidere se vietare o meno la coltivazione degli OGM sul suo territorio. Lo ha deciso il Parlamento europeo mettendo fine a una diatriba che va avanti da mesi. La Commissione Ambiente ha introdotto degli emendamenti alla legge sui bandi nazionali per la coltivazione di colture geneticamente modificate. Emendamenti che, secondo Greenpeace, hanno colmato gran parte delle lacune dell’accordo raggiunto dai leader dei vari Paesi europei.
Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia, si fa portavoce della soddisfazione dell’associazione ambientalista:
Ci complimentiamo con il nuovo Parlamento europeo che cerca di assicurare ai cittadini europei un’agricoltura e un ambiente privi di OGM. I parlamentari hanno radicalmente migliorato il testo adottato dal Consiglio che era stato fortemente influenzato dalla linea pro OGM del governo britannico.
Il voto di oggi fornisce agli Stati membri basi legali solide per bandire la coltivazione di OGM dai propri territori, rendendo difficile per l’industria biotech contrastare i bandi nazionali nei tribunali.
Il testo precedente era stato fortemente contestato dagli ambientalisti perché escludeva le motivazioni di carattere ambientale per giustificare il divieto di coltivazione degli OGM. Una decisione giudicata assurda dagli attivisti e da molte associazioni di coltivatori italiane, che erano scese in campo per chiedere un’Europa e un’Italia senza OGM. Inoltre, nella predisposizione del bando i governi concedevano troppa libertà di intervento alle multinazionali biotech, esponendosi, a causa delle lacune nel testo legislativo, al rischio di una moltitudine di ricorsi.
Le prossime settimane saranno decisive: le istituzioni europee e i Governi nazionali dovranno infatti finalizzare la legge. La speranza è che le modifiche effettuate dal Parlamento europeo non vengano sepolte in nome dei soliti compromessi pro OGM.
Per questo motivo Greenpeace chiede all’Italia di impedire qualsiasi tentativo di regressione, sfruttando il suo semestre di presidenza per far approvare in via definitiva il diritto di ogni Stato a un’agricoltura sana e sostenibile, priva di OGM.