Obesità infantile, ansia e stress dei genitori tra le cause
Stress genitoriale e obesità infantile, uno studio avrebbe individuato una correlazione in grado di attivare il maccanismo nei primi mesi.
Fonte immagine: Unsplash
Una serie di recenti studi avrebbe sottolineato una correlazione tra l’obesità infantile e uno stile di vita ansioso da parte dei genitori. La fase dell’aumento di peso spesso è identificabile tra i cinque e i quattordici anni, è un momento delicato e di crescita che necessita del giusto supporto.
Ma vivere con genitori troppo stressati e particolarmente ansiosi ha delle profonde ricadute sullo stile alimentare dei più piccoli, che vengono sovralimentati. Oppure si buttano nel cibo per compensare e per cercare rassicurazioni, copiando così un comportamento adulto.
Lo studio seguito dalla University College London si sta concentrando sulle motivazioni che possono innescare questo genere di reazione infantile, le cause in grado di scatenare un comportamento nocivo per la salute dei più piccoli. Non solo dosaggi eccesivi di cibo forniti dagli stessi genitori, ma anche insicurezze sociali ed economiche che possono impattare sulla qualità esistenziali e alimentare dei bambini stessi. Una condizione che sicuramente richiede un supporto per i genitori, sia di tipo sociale che psicologico.
Stress, disagio emotivo e obesità infantile
La ricerca è stata condotta su un gruppo di circa 6mila bambini tra i nove mesi e i tre anni, tra il 2000 e il 2002, e dai dati è emerso che lo stress paterno agevola un aumento di peso già nei primi nove mesi. Un incremento che coincide con una fase delicata di crescita dei piccoli, mentre l’ansia materna genera un aumento di peso in particolare nelle bambine durante i primi tre anni. Una situazione che sottolinea il forte impatto genitoriale sulla crescita emotiva e fisica degli stessi figli.
In Inghilterra un quarto dei bambini risulta già in sovrappeso oppure obeso quando accede alle scuole elementari, una cifra in aumento fino a fine percorso. Esiste una correlazione tra qualità della vita e disagio economico, i bambini provenienti dalle aree più povere sembrano maggiormente esposti alla problematica.
Secondo la psicologa Kristiane Tommerup esiste un collegamento tra lo stress e il disagio emotivo genitoriale e la crescita dei figli, anche se non sembrano ancora ben definiti i motivi che scatenano l’aumento di peso. Un maggiore supporto sociale, psicologico e socioeconomico per i genitori potrebbe interrompere questa circolarità dannosa.
Fonte: Daily Mail