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Oasi Zegna: cosa vedere e info utili sul parco

L'Oasi Zegna è un angolo verde voluto da Ermenegildo Zegna, nel mezzo delle Alpi Biellesi. Le info su come visitarlo e quali attività svolgere sul posto.

Oasi Zegna: cosa vedere e info utili sul parco

Fonte immagine: Unsplash

L’Oasi Zegna rappresenta uno dei parchi naturali più amati e mozzafiato del Nord Italia. Un luogo dove antiche tradizioni e rispetto per l’ambiente naturale si incontrano. Voluto già dagli anni ’30 da Ermenegildo Zegna, fondatore dell’omonima casa di alta moda, oggi è una delle mete più gettonate per l’ecoturismo e i viaggi sostenibili.

Ma quali sono le caratteristiche dell’Oasi Zegna, come si colloca sul territorio e cosa vedere in ogni stagione?

Dai prati fioriti di montagna in primavera, fino alla magia del foliage in autunno, l’Oasi Zegna è il luogo ideale per trascorrere dei momenti intensi a stretto contatto con la natura. Una natura incontaminata, capace di ospitare specie rare oggi assenti in altri luoghi d’Italia, legata alle antiche tradizioni contadine, all’allevamento e al settore manifatturiero che caratterizzano il biellese.

Di seguito, qualche informazione utile.

Cosa è l’Oasi Zegna?

Oasi Zegna, alberi

L’Oasi Zegna è un parco naturare ad accesso libero, istituzionalizzato nel 1993 per omaggiare la grande passione per la natura di Ermenegildo Zegna, il fondatore dell’omonima casa di alta moda. Il percorso di questo parco non nasce però negli anni ’90, bensì molto prima.

Dagli anni ’30, infatti, l’imprenditore si era impegnato nella valorizzazione del patrimonio naturale e tradizionale del biellese, con una dedizione instancabile.

Il parco naturale si estende per circa 100 chilometri quadrati sulle Alpi Biellesi, in Piemonte, si trova tra Trivero e la Valle Cervo. L’Oasi Zegna nasce con l’obiettivo di preservare la natura e le tradizioni tipiche di questi luoghi, promuovendo un contatto positivo e rispetto con la natura e, allo stesso tempo, promuovendo la tutela del verde con numerose iniziative.

Per farlo, è stato istituito un apposito Comitato Scientifico e una fitta collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano.

Oltre al turismo, l’Oasi si occupa anche di divulgazione scientifica e ambientale, nonché di progetti di educazione per i più piccoli e le famiglie. Ancora, vi sono percorsi dedicati agli sportivi: uno degli scopi dell’Oasi, oltre a vivere immersi nel verde più incontaminato, è anche quello di favorire il benessere personale.

Storia ed estensione dell’Oasi Zegna

Ermenegildo Zegna

Come già accennato, per quanto istituzionalizzata nel 1993, l’Oasi Zegna vede le sue origini nei primi anni ’30 dello scorso secolo. Ai tempi Ermenegildo Zegna, il quale nel 1910 aveva fondato proprio a Trivero la sua realtà manifatturiera, aveva progettato un’intera rivalutazione delle vallate biellesi.

Lo scopo quello di tutelare la natura tipica di questi luoghi e, allo stesso tempo, incrementare il benessere della comunità locale, rendendo disponibili servizi assistenziali e di miglioramento sociale.

È nel 1938 che il progetto inizia a concretizzarsi, quando l’imprenditore spinse la costruzione di una strada panoramica – l’attuale provinciale 232, chiamata anche “Panoramica Zegna” – per ammirare lo spettacolo delle alpi locali in tutta la loro completezza. La strada venne costruita a lungo, fino agli anni ’50, e nel 2021 il brand di moda decise di riprenderla nel proprio logo, per omaggiare il suo fondatore.

Nel frattempo, Zegna si impegnò nella piantumazione di oltre 500.000 conifere lungo le vallate limitrofe a Trivero, per valorizzare il patrimonio ambientale locale e, allo stesso tempo, minimizzare i rischi idrogeologici sui pendii.

Nei successivi decenni vennero quindi realizzate numerose opere di tutela ambientale, trasformando l’area dell’attuale Oasi in oltre 700 ettari di faggeti, 300 di abeti e 400 di boschi misti. Un’area pari a 100 chilometri quadrati di natura completamente tutelata.

Nel 1993, l’Oasi Zegna venne istituzionalizzata, avviando così numerose partnership con enti locali e naturali per la tutela del territorio e, allo stesso tempo, per la promozione di uno sviluppo locale che fosse pienamente sostenibile dal punto di vista ambientale.

Negli ultimi anni, il parco ha ottenuto importanti riconoscimenti, ottenendo nel 2014 il Patrocinio FAI, il Fondo Ambiente Italiano. L’Oasi partecipa anche al Progetto LIFE CARABUS dell’Unione Europea, per la protezione della biodiversità, e dal 2020 è nata l’iniziativa Zegna Forest per la tutela delle aree boschive all’interno del parco.

Come raggiungere l’Oasi Zegna

Oasi Zegna, ingresso
Fonte: Erisimo via Wikipedia

L’Oasi Zegna è facilmente raggiungibile da tutto il Piemonte, grazie a numerose strade provinciali che collegano questo paradiso di biodiversità alle principali vallate biellesi. Sia da Biella che da Trivero vi sono collegamenti stradali diretti, sempre aperti, salvo condizioni di traffico avverso.

Se si proviene da altre zone del Nord Italia, vi sono tre possibilità:

  • L’autostrada A8 Milano – Laghi: in direzione Genova si esce a Romagnano Sesia, ci si dirige verso Coggiola Trivero e poi si sceglie Bielmonte;
  • L’autostrada A4 Milano – Torino: si esce a Carisio in direzione Cossato, Vallemosso, Trivero e Bielmonte;
  • L’autostrada a 26 Genova – Gravellona Toce: si esce a Romagnano Sesia, sempre in direzione Coggiola Trevero e infine Bielmonte.

Quanto costa visitare l’Oasi Zegna

Ma quanto costa visitare l’Oasi Zegna, quanto si spende per il biglietto? Forse non tutti lo sanno, ma questo parco è completamente ad accesso libero. Non vi sono quindi costi per l’ingresso. Naturalmente, se si vorranno utilizzare servizi sul territorio – come ristoranti oppure alberghi per il pernottamento – i listini saranno definiti dai singoli esercenti.

Cosa fare e vedere all’Oasi Zegna

Cosa fare e vedere all’Oasi Zegna? Quali sono le attività che possono essere condotte nel corso delle principali stagioni dell’anno?

Cosa fare in primavera e in estate

Mountain Bike

Primavera ed estate rappresentano le due stagioni dove l’Oasi Zegna vede le maggiori presente e, naturalmente, anche le più disparate attività. Con la natura nel pieno del suo ciclo vitale, le montagne biellesi si colorano dei colori dei fiori e del profumo di tantissime varietà vegetali, da scoprire e soprattutto rispettare.

Molte di queste piante sono rare e, di conseguenze, vanno ammirate e fotografate ma mai raccolte.

Tra le tante attività possibili, si elencano:

  • Percorsi di trekking per ogni livello e difficoltà;
  • Escursioni in mountain bike;
  • Forest Bathing, ovvero immersione nei boschi alla scoperta di itinerari botanici;
  • Eventi e attività formative, rivolte sia ai bambini che ai giovani studenti, nonché alle loro famiglie.
  • Escursioni fotografiche, con la possibilità di ammirare e immortalare tutte le vallate dall’alto, per incredibili scatti panoramici.

Tra i posti da vedere, una tappa fondamentale è Casa Zegna a Trivero, un luogo storico per la casa di moda e vicina all’antico lanificio, tutt’oggi funzionante. Dal Bocchetto di Sessera, invece, partono diversi sentieri immersi nella natura.

Quello del Capriolo, completamente sterrato, porta all’Agritrurismo Alpe Moncerchio e circonda il Monte Marca. Quello del Sorriso, nel frattempo, accompagna il visitatore in un bosco di faggi, per poi giungere a luoghi privilegiati per osservare il panorama e ammirare, in lontananza, il Monte Rosa. L’Alpe Artignana è invece una meta molto gettonata fra i fotografi.

Sempre a Trivero, nel mentre, non ci si deve lasciare sfuggire la conca dei rododendri: una vasta area, voluta proprio da Ermenegildo Zegna, ricoperta da queste piante. Dalla primavera inoltrata, in particolare a maggio, si potrà assistere a una pittoresca fioritura.

Cosa fare in autunno e inverno

Foliage

Ma nemmeno in autunno e in inverno l’Oasi Zegna perde il suo fascino, tanto da garantire momenti davvero indimenticabili. Durante tutto l’autunno rimangono aperti i principali percorsi di trekking e non mancano eventi a tema oppure escursioni guidate, grazie all’aiuto di esperti botanici.

Ma questa stagione è anche quella dei colori e, pertanto, quale migliore occasione per dedicarsi al foliage? Lo spettacolo è davvero incredibile, perché le aree montane comprese nel parco sono ricche di faggi e di betulle. I profili dei pendii si colorano di giallo, rosso e anche d’argento. Nelle giornate dedicate al foliage, l’attività di forest bathing mette davvero in connessione con la natura.

In inverno, invece, dal trekking si passa allo sci. Bielmonte è dotato di diverse soluzioni per gli amanti dello sport invernale, in particolare con lo sci di fondo: si potrà praticare in un luogo unico, attraversando percorsi naturali unici al mondo e borghi caratteristici.

 

Fonti

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