Novel Food, via libera al consumo di vermi della farina
La nuova frontiera alimentare passa attraverso le larve della farina, da questo Novel Food benefici anche dal punto di vista ambientale.
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Nuova fonte proteica del tutto naturale per l’alimentazione del futuro, la European Food Safety Agency ha dato il via libera all’utilizzo dei vermi della farina come Novel Food per il consumo umano. Si tratta delle larve di coleottero già largamente impiegate come “Street Food” nei Paesi asiatici, e trasformate in farina alimentare per gli alimenti degli animali domestici.
Il vantaggio dato da questo impiego è individuabile nei benefici finali, il consumo di questi prodotti risulta più proteico rispetto alla carne, con un maggiore equilibrio tra proteine, fibre e grassi sani. Inoltre queste larve crescono e si riproducono più velocemente, con un minore impatto sull’ambiente e un impiego di risorse fortemente inferiore.
Le larve della farina potrebbero trasformarsi nel cibo del futuro, come sostiene Ermolaos Ververis dell’European Food Safety Agency, le prime a subire una lavorazione particolare conforme ai nuovi regolamenti alimentari entrati in vigore nel 2018. Ma potrebbero aprire le danze per l’utilizzo di molte altre tipologie di insetti, al momento al vaglio di studi e applicazioni all’interno del mondo dell’alimentazione. Così da trasformarle in elementi commestibili e appetibili per tutti.
Novel Food: insetti come nuova fonte proteica
La prima ad avanzare la richiesta di tramutare le larve in cibo è stata l’azienda Micronutris, che da tempo alleva insetti all’interno dei suoi stabilimenti in Francia. Secondo gli esperti il consumo di insetti garantirebbe vantaggi incredibili sia per la salute umana che per quella del Pianeta, favorendo l’impiego di poco mangime, una produzione inferiore di rifiuti e minori emissioni di gas. A fronte di costi e sprechi molto bassi, ma anche di nuove opportunità economiche in nuovi settori.
Il consumo di larve e insetti è da tempo sdoganato in molte parti del mondo come Africa, Asia, Australia e Nuova Zelanda, sia come pasto che come parte integrante di altri prodotti come ad esempio snack oppure hamburger. Un impiego che potrebbe risolvere le problematiche legate alla produzione di cibo così da sfamare in modo paritario le popolazioni di tutto il mondo.
Il consumo di insetti però potrebbe scontrarsi con le barriere psicologiche delle popolazioni europee, legate alle abitudini e alle esperienze culturali del Vecchio Continente. Una repulsione che potrebbe risultare difficile da superare, ma non impossibile, sempre considerando che anche questi prodotti potrebbero provocare allergie e reazioni nei soggetti più sensibili.
Fonte: Daily Mail