Notre-Dame, abbattute querce secolari per la ricostruzione
Duemila querce secolari abbattute per ricostruire la copertura di Notre-Dame a Parigi, insorgono i francesi e gli ambientalisti.
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La ricostruzione della parte superiore di Notre-Dame a Parigi da tempo sta agitando gli animi dei francesi e degli ambientalisti, che sono stati costretti ad assistere all’abbattimento di quasi duemila querce secolari.
La raccolta fondi attivata dopo l’incendio divampato il 15 aprile 2019 aveva portato al recupero di un’importante risorsa economica, utile proprio alla ricostruzione della copertura in legno della stessa cattedrale. Una struttura storica che aveva superato le epoche mantenendo inalterato il suo fascino fin dalla sua nascita, con tanto di guglia in legno andata persa durante il rogo.
L’intera Francia guidata dal premier Emmanuel Macron si era adoperata per la ricostruzione rapida di quello che è un vero simbolo per tutta la nazione. Per questo era partita la caccia al materiale più adatto per l’operazione, individuato nel legno delle querce secolari della foresta di Bercé. Un luogo magico composto da alberi con più di cento anni, una presenza che aveva caratterizzato le escursioni nel verde dei regnanti francesi fin dai tempi di Luigi XIV.
Querce secolari abbattute per Notre-Dame, insorgono i francesi
L’individuazione del legno più adatto aveva spinto i francesi a sottoscrivere una petizione per impedirne l’abbattimento. Ma non erano bastate le 40mila firme raccolte per bloccare l’operazione, il governo francese aveva definito il tutto come uno sforzo necessario per la Francia. I tronchi sono stati tagliati a marzo, per impedire un aumento della linfa nel legno e di conseguenza dell’umidità. Ogni tronco, del valore di circa 15mila euro, verrà messo a essiccare per almeno 12 massimo 18 mesi prima dell’operazione finale, che permetterà la ricostruzione della parte di Notre-Dame perita nell’incendio.
Le querce sacrificate per l’operazione avevano preso il posto di un precedente gruppo utilizzato per un’operazione simile, per questo è probabile che anche queste verranno sostituite con nuove piante così da recuperarne l’impiego. Queste le parole di Aymeric Albert, direttore della commissione forestale:
Ora lasceremo spazio a una nuova generazione di querce che tra 200 anni creeranno una foresta tale e quale a quella che vediamo oggi.