Norvegia, stop ai nuovi giacimenti di petrolio e gas nel Mar del Nord
Greenpeace Nordic e Natur og Ungdom hanno vinto una causa contro lo Stato della Norvegia: stop ai nuovi giacimenti di petrolio e gas.
Dopo una cocente sconfitta per l’ambiente e gli ambientalisti, col via libera allo sversamento di 170 milioni di tonnellate di rifiuti minerari sui fondali del fiordo di Førde, è arrivata anche una vittoria nel giro di pochi giorni: il tribunale distrettuale di Oslo si è espresso a sfavore del governo della Norvegia fermando tre progetti petroliferi e di gas nel Mare del Nord.
A portare in tribunale lo Stato norvegese nel novembre dello scorso anno erano stati l’ufficio Greenpeace Nordic e l’associazione ambientalista Natur og Ungdom, la stessa coinvolta direttamente nel caso dei rifiuti minerari, sostenendo come le recenti approvazioni dei tre nuovi giacimenti petroliferi e di gas di Breidablikk, Yggdrasil e Tyrving, tutti situati nel Mare del Nord, violassero la Costituzione norvegese, la legge dell’Area Economica Europea e gli impegni internazionali sui diritti umani della Norvegia.
Non solo. Secondo Greenpeace Nordic e Natur og Ungdom, il Ministero dell’Energia norvegese non avrebbe tenuto conto della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’infanzia durante l’approvazione di questi progetti. In tempi davvero rapidi, lo scorso 18 gennaio, il tribunale distrettuale di Oslo ha dato ragione alle due organizzazioni, ritenendo non valide le approvazioni dei tre nuovi giacimenti di petrolio e gas.
Contestualmente alla sentenza a favore delle due organizzazioni ambientaliste, lo stesso tribunale ha emesso un’ingiunzione che vieta allo Stato della Norvegia di concedere nuovi permessi necessari per costruire e produrre dai giacimenti.
È di massima soddisfazione, ovviamente, il primo commento di Gytis Blaževičius di Natur og Ungdom:
È una vittoria importante per la nostra generazione, per quelle future e per l’ambiente. Con questa sentenza milioni di barili di petrolio rimarranno nel sottosuolo. Come confermato dalla decisione della Corte, le emissioni dei giacimenti petroliferi avrebbero avuto effetti catastrofici sul clima globale, sulle persone e sul pianeta.
Come si è arrivati a bloccare i progetti? La Corte ha sottolineato una serie di problemi procedurali del processo di approvazione dei nuovi giacimenti, evidenziando la mancanza di un’adeguata partecipazione pubblica dal momento che l’estrazione di gas e petrolio ha conseguenze importante per la salute dei cittadini e dell’ambiente.