La formica di fuoco è in Italia: è allarme
La formica di fuoco è una specie altamente invasiva. Ritrovata anche in Italia, questa è originaria del Sud America. I rischi per l'agricoltura e l'ecosistema sono notevoli, ma anche per l'uomo costituisce un pericolo: il suo morso è, infatti, particolarmente doloroso e può causare anche uno shock anafilattico.
La formica di fuoco è arrivata anche in Italia: specie invasiva, è stata avvistata in Sicilia, vicino Siracusa. Si tratta del primo avvistamento in Europa. Ciò che possiamo dire con certezza, purtroppo, è che, al pari di quanto accaduto con il granchio blu, anche l’arrivo della formica di fuoco in Italia è a tutti gli effetti una conseguenza (negativa) del cambiamento climatico.
L’allarme è stato lanciato da un team di ricercatori dell’Istituto di Biologia Evoluzionistica della Spagna, tramite le pagine della rivisita Current Biology. La ricerca è stata realizzata con la collaborazione delle Università di Parma e di Catania.
Cos’è la formica di fuoco?
La formica di fuoco, conosciuta anche come formica guerriera, è una specie invasiva originaria del Sud America. Questa può causare gravi danni agli ecosistemi, all’agricoltura ma anche alla salute dell’uomo. La formica di fuoco, infatti, punge e può provocare anche reazioni allergiche, fino allo shock anafilattico. Proprio per questo, la specie Solenopsis invicta è conosciuta anche con questo nome.
La sua presenza negli Stati Uniti ha causato una perdita di quasi sei miliardi di euro all’anno. Nel giro di un secolo, si è diffusa in gran parte degli Stati Uniti, arrivando anche in Messico, in Cina e in Australia.
Mattia Menchetti dell’Ibe, che ha guidato lo studio, ha dichiarato all’ANSA:
I principali tipi di danni per l’uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione e l’agricoltura. Questa specie ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Inoltre grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati.
Come è arrivata in Sicilia?
I ricercatori sono stati in Sicilia per confermare l’identità della specie. Hanno trovano 88 nidi in un’area di 4,7 ettari. Ognuno di questi è abitato da molte migliaia di formiche.
Confrontandosi con le persone del posto, si pensa che le formiche siano lì dal 2019. Dice Menchetti:
La gente del posto ha raccontato di punture dolorose almeno dal 2019, quindi probabilmente le formiche sono lì da un po’ e l’estensione reale dell’area invasa è probabilmente maggiore.
Ma come sono arrivate le formiche di fuoco in Sicilia? Purtroppo i ricercatori non sono riusciti a dare una risposta precisa a questa domanda. Sono riusciti tuttavia ad analizzarne il DNA, concludendo che probabilmente si tratta di specie provenienti dagli Stati Uniti o dalla Cina.
L’invasione in Europa
Secondo lo studio, il 50% delle città europee (tra cui figura anche Roma) presenta condizioni adatte ad ospitare questa specie. Si tratta di un dato preoccupante, dal momento che sono città costiere importanti per il commercio e connesse tra loro, il che comporterebbe una diffusione di questa formica veloce ed incontrollabile.
Per fermare l’invasione, è in corso la pianificazione dell’eradicazione ed il monitoraggio della specie da parte della Regione Sicilia. Tuttavia, questo potrebbe non essere sufficiente: per questo, i ricercatori invitano anche i cittadini a segnalarne la presenza e a collaborare con le istituzioni, per una gestione coordinata ed efficace della nuova minaccia.