Ecosistema urbano 2023: pochi i miglioramenti in Italia
Il rapporto Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente fornisce un quadro delle performance ambientali delle città italiane. Sebbene molte città abbiano compiuto progressi, rimangono molte questioni significative da risolvere. Dalla prima osservazione sono passati ormai 30 anni e, ad oggi, non si registrano miglioramenti significativi in ambiti come la motorizzazione e la qualità dell'aria. Meglio, inece, la raccolta differenziata e le piste ciclabili.
Ecosistema urbano è un rapporto di Legambiente che fornisce un’analisi dettagliata delle performance ambientali delle città italiane. Quella del 2023 è la trentesima edizione: ciò che emerge è che, purtroppo, i miglioramenti non sono stati molti.
Le sfide ambientali urbane
Le città italiane sono cresciute in modo significativo dal 1994, quando è iniziato il monitoraggio da parte di Legambiente. La popolazione urbana è aumentata, e molte città hanno esteso i propri confini per accogliere nuovi residenti. Tuttavia, questa crescita ha portato con sé una serie di sfide ambientali che le città stanno ancora cercando di capire come affrontare.
Inquinamento atmosferico e smog
Lo smog e l’inquinamento atmosferico rimangono tra le principali preoccupazioni ambientali nelle città italiane. Anche se negli ultimi trent’anni sono stati compiuti sforzi per ridurre le emissioni nocive, molte città continuano a superare i limiti di inquinanti come il biossido di azoto (NO2) e l’ozono. Le concentrazioni di NO2 rimangono elevate a Milano, Torino e Palermo, mentre il superamento dei limiti dell’ozono è ancora una realtà a Torino.
Traffico congestionato ed elevato tasso di motorizzazione
Il traffico congestionato è un problema diffuso in molte città italiane, con conseguenze sull’inquinamento atmosferico e sulla qualità dell’aria. Inoltre, l’Italia presenta uno dei tassi di motorizzazione più alti d’Europa, con 66,6 auto ogni 100 abitanti. Questo dato indica una dipendenza continua dalle automobili private e una sfida nel promuovere alternative più sostenibili come il trasporto pubblico e la mobilità condivisa.
Consumo e dispersione di acqua
La gestione delle risorse idriche è un’altra questione cruciale nelle città italiane. Sebbene ci siano stati progressi nell’efficienza dei consumi, con una diminuzione dei litri d’acqua pro capite utilizzati quotidianamente, ci sono ancora problemi legati alle perdite nella rete idrica e alla dispersione di acqua potabile. Questi problemi sono evidenti in città come Firenze, Catania e Bari.
Produzione di rifiuti e raccolta differenziata
Nel corso degli anni, l’Italia ha registrato un aumento nella produzione totale di rifiuti, passando da una media pro capite di 455 kg all’anno nel 1994 a 516 kg nel 2022. Sebbene sia stata una crescente attenzione alla raccolta differenziata, con alcune città che hanno raggiunto il 62,7% nel 2022, vi è ancora margine di miglioramento in molte aree.
Trasporto pubblico e ciclabilità
Il trasporto pubblico in Italia rimane al di sotto delle medie europee, con soli 65 viaggi pro capite all’anno nel 2022. Questo indica una necessità di investimenti nell’infrastruttura e nella qualità dei servizi di trasporto pubblico. D’altro canto, vi è stata una crescita significativa delle piste ciclabili nelle città italiane, passando da una media di 0,16 metri equivalenti ogni 100 abitanti nel 1998 a 10,59 metri equivalenti nel 2022.
Classifica 2023
La classifica del 2023 delle performance ambientali delle città italiane, presentata da Legambiente, offre uno sguardo approfondito su come le città si confrontano su una serie di indicatori ambientali. Questa classifica è il risultato di anni di monitoraggio e analisi delle città italiane e fornisce un quadro completo delle sfide e dei progressi in corso.
Trento in testa alla classifica
Trento si è distinta come la città leader nella classifica del 2023 per le sue performance ambientali. Questo capoluogo ha mantenuto un buon livello di qualità dell’aria e ha registrato miglioramenti nelle concentrazioni di NO2, rimanendo nei limiti per PM10 e PM2,5. Inoltre, ha ridotto i consumi idrici e la produzione totale di rifiuti, mentre ha aumentato la percentuale di raccolta differenziata.
Mantova e Pordenone
Mantova ha ottenuto il secondo posto nella classifica grazie alla riduzione delle concentrazioni di NO2 e all’aumento significativo della raccolta differenziata. La città ha anche registrato un notevole incremento degli abitanti trasportati dal servizio di trasporto pubblico e ha promosso la mobilità sostenibile con un considerevole aumento delle piste ciclabili.
Pordenone, terza nella classifica, ha migliorato i suoi risultati in vari indicatori, tra cui il consumo idrico, le perdite nella rete idrica e la raccolta differenziata dei rifiuti. La città ha visto un aumento di coloro che utilizzano il trasporto pubblico e ha investito nella ciclabilità.
Roma e le altre metropoli
Roma, la capitale italiana, si è classificata solo all’89º posto nella classifica del 2023. La città è stata afflitta da problemi come lo smog, il traffico congestionato, la raccolta differenziata insufficiente e l’uso eccessivo delle automobili. Le altre grandi metropoli italiane, tra cui Torino, Milano, Bologna e Firenze, hanno lottato contro una serie di sfide ambientali, dallo smog al traffico e alla gestione dei rifiuti.
Classifica completa
1 | TRENTO | 85,86%
2 | MANTOVA | 82,00%
3 | PORDENONE | 81,41%
4 | TREVISO | 79,87%
5 | REGGIO EMILIA | 78,90%
6 | LA SPEZIA | 74,81%
7 | COSENZA | 73,61%
8 | FORLÌ | 73,09%
9 | BOLZANO | 71,77%
10 | BELLUNO | 70,63%
11 | VENEZIA | 70,34%
12 | TERNI | 69,95%
13 | CREMONA | 69,65%
14 | RIMINI | 68,91%
15 | PAVIA | 68,70%
16 | CAGLIARI | 68,68%
17 | BERGAMO | 68,67%
18 | PARMA | 68,35%
19 | FERRARA | 67,24%
20 | VERBANIA | 67,09%
21 | BRESCIA | 66,10%
22 | ORISTANO | 65,89%
23 | BOLGANO | 65,22%
24 | PERUGIA | 65,16%
25 | TRIESTE | 64,46%
26 | LODI | 64,37%
27 | MACERATA | 62,95%
28 | PESARO | 62,87%
29 | UDINE | 62,81%
30 | COMO | 62,49%
31 | SIENA | 62,43%
32 | CUNEO | 62,42%
33 | PADOVA | 62,13%
34 | ANCONA | 62,12%
35 | RAVENNA | 62,06%
36 | SAVONA | 61,72%
37 | PISA | 61,26%
38 | NUORO | 60,91%
39 | LECCE | 60,65%
40 | VARESE | 60,23%
41 | MILANO | 59,74%
42 | CESENA | 59,63%
43 | AOSTA | 59,50%
44 | BIELLA | 59,41%
45 | PIAZZA AL SERCHIO | 59,30%
46 | SONDRIO | 59,31%
47 | LIVORNO | 59,13%
48 | VICENZA | 58,90%
49 | COMO | 58,84%
50 | CHIETI | 58,68%
51 | MODENA | 58,47%
52 | FIRENZE | 58,32%
53 | IMPERIA | 57,57%
54 | MATERA | 57,30%
55 | AREZZO | 56,80%
56 | TERAMO | 56,74%
57 | GENOVA | 56,43%
58 | BENEVENTO | 56,42%
59 | AVELLINO | 56,38%
60 | ASCOLI PICENO | 55,44%
61 | RIETI | 55,03%
62 | ASTI | 54,65%
63 | NOVARA | 53,97%
64 | PRATO | 53,89%
65 | CATANZARO | 53,77%
66 | TARANTO | 52,87%
67 | VERCELLI | 52,83%
68 | BRINDISI | 51,38%
69 | VERONA | 50,63%
70 | ROVIGO | 49,77%
71 | AGRIGENTO | 49,66%
72 | CROTONE | 49,09%
73 | VITERBO | 49,18%
74 | PESCARA | 48,82%
75 | FROSINONE | 48,50%
76 | SALERNO | 48,37%
77 | MASSA | 48,35%
78 | POTENZA | 48,04%
79 | SASSARI | 47,67%
80 | ENNA | 47,60%
81 | TORINO | 46,73%
82 | LECCO | 46,27%
83 | L’AQUILA | 45,89%
84 | TRAPANI | 45,94%
85 | RAGUSA | 45,56%
86 | CASERTA | 45,14%
87 | ROMA | 44,57%
88 | BARI | 44,27%
89 | CAMPOBASSO | 44,15%
90 | PISTOIA | 43,01%
91 | FOGGIA | 42,71%
92 | SIRACUSA | 42,55%
93 | VIBO VALENTIA | 40,02%
94 | MESSINA | 40,26%
95 | ISERNIA | 39,22%
96 | NAPOLI | 39,12%
97 | REGGIO CALABRIA| 37,71%
98 | CROTONE | 37,70%
99 | ALESSANDRIA | 36,39%
100 | LATINA | 35,79%
101 | CATANIA | 34,82%
102 | CALTANISSETTA | 30,86%
103 | CATANIA | 28,20%
104 | PALERMO | 20,86%