Il Cile è il primo Paese al mondo ad approvare una legge sull’ecocidio
Il Cile ha fatto storia: è il primo Paese al mondo ad approvare la legge sull'ecocidio. Questa punisce i reati ambientali e integra la definizione internazionale di ecocidio nel codice penale cileno. Mentre le precedenti leggi erano sparse e non chiare, la nuova legge centralizza e rafforza la protezione ambientale. Nonostante alcune sfide nell'attuazione, il Cile segna un precedente importante e positivo per la lotta globale contro i danni ambientali.
Il Cile è stato il primo Paese al mondo ad approvare una legge sull’ecocidio. Si tratta di un momento storico nella lotta ai crimini ambientali: questa riforma rappresenta infatti non solo un cambiamento radicale nel codice penale cileno, ma anche un modello per le altre nazioni.
Integrando la definizione internazionale di ecocidio nella legislazione nazionale, il Cile ha reso più solida e concreta la lotta contro i reati ambientali.
Cos’è l’ecocidio?
Con ecocidio, si intende un’azione compiuta intenzionalmente e volutamente per danneggiare o distruggere, in tutto o in parte, un ecosistema o ambiente naturale. L’ecocidio è un crimine contro la Terra, contro l’uomo e contro la pace. Il concetto è stato ideato negli anni ’70 e sarà poi Polly Higgins, avvocato scozzese, a proporre l’ideazione di una legge e, di conseguenza, di un reato, al fine di tutelare il Pianeta.
Il Cile al vertice della lotta contro i crimini ambientali
Prima dell’adozione di questa legge, i reati contro l’ambiente erano regolati da moltissime leggi separate. La mancanza di una normativa chiara e coerente ha spesso lasciato spazio a lacune e ambiguità. La nuova legge colma queste lacune, sostituendo il vecchio sistema con uno nuovo, centrato specificamente sui “Tentativi contro l’ambiente“.
I dettagli della legge
La legge introduce una serie di nuovi reati ambientali: ora, azioni come eludere le valutazioni d’impatto ambientale o causare gravi danni ambientali, sono punibili per legge. La legge inoltre affronta il concetto di ecocidio, definendolo come “distruzione su larga scala della vita vegetale o animale” tra le altre azioni dannose. Questo concetto, sebbene esista dal 1970, è ora incorporato formalmente nel codice penale cileno.
Le sfide future
Nonostante la legge rappresenti un enorme passo avanti, la sua attuazione effettiva presenta ancora delle sfide. La mancanza di risorse e di personale per garantire l’applicazione delle norme potrebbe ostacolare l’obiettivo di punire i danni ambientali gravi. Tuttavia, con il riconoscimento formale dell’ecocidio come crimine contro la pace, il Cile ha comunque stabilito un nuovo standard a livello internazionale.
La situazione in Europa e nel resto del mondo
In Europa, l’ecocidio è stato inserito nel diritto penale europeo a seguito di una votazione svolta nel marzo di quest’anno. La proposta originaria era stata presentata dalla Commissione Europea nel 2021: rispetto a questa, l’Eurocamera ha riconosciuto l’ecocidio come reato penale.
Tra i Paesi che stanno considerando tale legge, rientra anche il Messico, che nell’agosto 2023 ha iniziato a lavorare ad un disegno di legge che vuole criminalizzare “qualsiasi atto illegale o arbitrario commesso con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di danni gravi e diffusi o a lungo termine all’ambiente”.
Conclusione
L’adozione da parte del Cile della legge sull’ecocidio segna un momento cruciale nella lotta globale per la protezione dell’ambiente. Sebbene vi siano ancora sfide da affrontare, l’azione del Cile serve come un faro di speranza, illuminando la strada per altre nazioni nel loro cammino verso un futuro sostenibile e responsabile.