Il 2023 sarà davvero un anno senza estate?
L'espressione anno senza estate è stata coniata per quanto accaduto nell'estate del 1816, durante la quale ci furono piogge e temperature basse a causa dell'eruzione del monte Tambora, in Indonesia. Date le temperature degli ultimi giorni, alcuni hanno fatto un paragone tra i due eventi: ma quest'anno non sarà senza estate, anzi. Le temperature saranno probabilmente più calde della media.
Il 1816 è noto come “l’anno senza estate“, poiché fu un periodo di povertà e freddo estremo. Tale evento fu causato da un’eruzione vulcanica in Indonesia che provocò un cambiamento climatico globale. Le conseguenze furono gravi in molte parti del mondo e l’estate non arrivò mai.
Possiamo paragonare la situazione di questi a quella del lontano 1816: stiamo sperimentando infatti piogge frequenti e temperature insolitamente fresche. Ma cosa sta accadendo?
Al momento, siamo in primavera e potremmo essere sulla soglia di un cambiamento climatico. Le principali autorità scientifiche meteo hanno previsto un fenomeno di El Niño, che porterà temperature estreme, ma calde, non fredde.
Ma allora, perché si parla del pericolo di un anno senza estate?
1816, l’anno senza estate
L’eruzione del monte Tambora in Indonesia nel 1815/1816 causò un cambiamento climatico globale. Le particelle più leggere dell’eruzione raggiunsero la stratosfera, creando una grande nuvola che bloccò la luce solare, causando un abbassamento delle temperature globali di 2-5 gradi Celsius.
Gli effetti furono devastanti, soprattutto durante l’estate del 1816. I raccolti fallirono in Europa e negli Stati Uniti a causa del freddo e della mancanza di sole. I prezzi dei cereali salirono alle stelle, le piogge torrenziali distrussero i raccolti, nuove epidemie di colera mietettero milioni di vittime, la criminalità aumentò e la fame colpì molte nazioni.
Gli effetti del cambiamento climatico
Coloro che sopravvissero a quella piccola era glaciale sperimentarono gli impatti devastanti che possono derivare da un cambiamento di pochi gradi. Si prevede che entro il 2050 la temperatura media globale aumenterà di quattro gradi. A differenza del cambiamento climatico del 1816, questa volta sarà causato dall’attività umana e avrà effetti duraturi, ma porterà al caldo.
Nel 2023 stiamo sperimentando fenomeni meteorologici estremi più frequenti e intensi, come tempeste, alluvioni, tornado, incendi e siccità. Questo ci porta a chiederci se l’anno senza estate sia un segnale di ciò che ci aspetta.
Previsioni per l’estate 2023
La NOAA, l’agenzia statunitense che studia le dinamiche oceaniche e atmosferiche, ha annunciato che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno riscaldando più del previsto, dando inizio al fenomeno noto come El Niño. Questo fenomeno potrebbe avere conseguenze significative sul nostro clima.
La Niña e l’El Niño
La Niña e l’El Niño sono due eventi climatici che si verificano nell’Oceano Pacifico tropicale, centrale e orientale, ma che influenzano il clima globale. Durante un episodio di La Niña, le temperature dell’acqua sono più fredde del normale, mentre durante un episodio di El Niño, sono più calde del normale.
Negli ultimi tre anni, La Niña ha dominato a livello globale. Secondo gli schemi tradizionali, durante questo evento le temperature globali dovrebbero diminuire, ma ciò che è accaduto è stato l’opposto: il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato.
Questa anomalia solleva una riflessione importante: il riscaldamento globale causato dalle attività umane sta svolgendo un ruolo così significativo da annullare gli effetti di questi enormi meccanismi climatici. La domanda che sorge spontanea è: cosa accadrà quando gli effetti del riscaldamento globale si combineranno con quelli di El Niño?
Da qui l’allarme dell’ONU e dell’OMM, l’Organizzazione mondiale di meteorologia.
Attualmente non ci sono eruzioni vulcaniche di portata globale in corso e il Sole si trova in una fase normale. Tuttavia, l’arrivo imminente di El Niño potrebbe portare a un’estate diversa dal solito. Non dovremmo aspettarci la normalità di un tempo, quando l’anticiclone delle Azzorre portava l’estate calda come l’abbiamo conosciuta fino a oltre 20 anni fa.
Il 2023 sarà davvero un anno senza estate?
Le condizioni meteorologiche attuali possono sembrare insolite, ma non sono del tutto inconsuete per l’Italia e alcune parti dell’Europa. Le tendenze stagionali per l’Italia prevedono una stagione con maggiori piogge rispetto alla media, soprattutto nel Nord Italia, e temperature superiori alla media, con ondate di calore.
L’aumento delle temperature globali sarà favorito dall’imminente arrivo di El Niño, il quale potrebbe portare a un’estate diversa dal solito. Non dovremmo aspettarci la normalità del passato, ma ciò non significa che non avremo un’estate. Secondo i principali centri meteorologici, sarà una stagione caratterizzata da temperature superiori alla media, ma diversa da quella che abbiamo conosciuto fino a qualche decennio fa, a causa dei cambiamenti climatici in atto.
Mentre l’anno senza estate del 1816 è stato causato da un evento naturale, l’attuale situazione climatica ci porta a riflettere sul cambiamento climatico causato dalle attività umane. Dobbiamo prendere sul serio l’azione climatica per mitigare gli effetti negativi e adattarci a un futuro in cui le estati potrebbero essere diverse da quelle che abbiamo conosciuto in passato.