
La realtà degli autovelox (www.greenstyle.it)
Gli autovelox sono diventati una presenza costante sulle strade italiane, suscitando sentimenti contrastanti tra gli automobilisti.
Da un lato, sono visti come un deterrente utile per garantire la sicurezza stradale, dall’altro come una fonte di incassi per le casse comunali. In questo contesto, la statale 45bis a Prevalle, in provincia di Brescia, si distingue come una delle strade più insidiose d’Italia, con oltre 40 multe al giorno.
Percorrere la statale 45bis può rivelarsi un’esperienza insidiosa. Con un limite di velocità fissato a 90 km/h, molti conducenti si trovano a superare questo limite senza rendersene conto, complici il traffico e le condizioni della strada. Questo porta a un numero davvero allarmante di sanzioni, creando una situazione in cui l’attenzione degli automobilisti si sposta dalla bellezza del panorama alla paura di ricevere una multa.
Un incremento esponenziale delle multe
Dal giugno 2024 a oggi, l’autovelox di Prevalle ha emesso oltre 13.000 multe, con una media di circa 40 sanzioni al giorno. Questo dato non solo evidenzia la presenza di un dispositivo di controllo, ma mette in luce anche la scarsa consapevolezza dei conducenti riguardo alla loro velocità. La paura di incorrere in una multa ha già cambiato il modo di viaggiare per molti, generando una sorta di ansia da prestazione che accompagna ogni viaggio.
Le stime indicano che l’incasso totale per il 2024 da questo singolo autovelox potrebbe sfiorare il milione di euro. Di questo totale, si prevede che circa l’80% delle multe venga pagato subito, mentre il restante 20% rimane insoluto. I proventi delle sanzioni non sono destinati a rimanere nelle tasche del comune senza scopo; le autorità locali hanno dichiarato che saranno reinvestiti nella sicurezza stradale e in servizi pubblici. Tuttavia, la mancanza di trasparenza su come vengano utilizzati questi fondi solleva interrogativi etici.

L’installazione degli autovelox ha un impatto psicologico notevole sugli automobilisti. La paura della multa può portare a un’eccessiva cautela, innescando una spirale di stress che compromette la serenità alla guida. I conducenti, concentrati a monitorare il tachimetro, possono perdere di vista il traffico circostante, aumentando così il rischio di incidenti. In questo senso, la presenza costante degli autovelox potrebbe generare una tensione indesiderata, invece di promuovere una guida responsabile.
La questione del limite di velocità è un altro aspetto cruciale. I limiti sono spesso imposti senza considerare le specifiche condizioni delle strade. Sulla statale 45bis, sebbene il limite sia fissato a 90 km/h, il contesto potrebbe suggerire che in alcuni tratti sia possibile viaggiare in sicurezza a velocità superiori. Questo apre un dibattito sulla necessità di rivedere i limiti di velocità in base alle condizioni effettive delle strade.
L’autovelox di Prevalle rappresenta non solo un dispositivo di controllo della velocità, ma diventa un simbolo di un sistema che necessita di essere ripensato. La sicurezza stradale deve essere la priorità, e ciò implica un approccio più umano e comprensivo, che metta al centro il benessere degli automobilisti e non solo l’incasso per le casse comunali.