Greenstyle Casa & Giardino Casa Riciclo Mozziconi di sigaretta: come riciclarli

Mozziconi di sigaretta: come riciclarli

Come smaltire correttamente i mozziconi di sigaretta: regole base della raccolta differenziata e possibilità di riciclo nel campo delle costruzioni.

Mozziconi di sigaretta: come riciclarli

Fonte immagine: Pixabay

Lo smaltimento dei mozziconi di sigaretta rappresenta un problema comune a tutti i fumatori, sia fuori casa che all’interno delle mura domestiche. Si tratta di una tipologia di rifiuti particolare e spesso chi fuma non è a conoscenza delle regole per smaltirli correttamente, sottovalutando o ignorando le conseguenze a cui si va incontro omettendo di gettarli in modo corretto.

Una normativa nazionale introdotta nel 2016, infatti, impone sanzioni salate per tutti coloro che vengono sorpresi a gettare per terra i mozziconi di sigarette: le multe da 30 a 300 euro sono state stabilite dal Ddl sulla Green Economy e hanno come finalità proprio quella di sensibilizzare verso una gestione dei rifiuti che rispetti l’ambiente.

Raccolta differenziata

Raccolta rifiuti

I mozziconi di sigaretta appartengono alla categoria dei rifiuti da depositare nella raccolta indifferenziata, evitando soprattutto di gettarli insieme all’organico o all’interno del WC: il rischio infatti è quello di inquinare notevolmente la rete fognaria e di dare origine a pericolose ostruzioni, considerando la minima biodegradabilità dei mozziconi. Per evitare spiacevoli incidenti e provvedere a uno smaltimento che rispetti l’ambiente, inoltre, è possibile dotarsi di appositi contenitori portatili che consentono di conservare i mozziconi in modo discreto e igienico, assicurandosi in un secondo momento di gettarli nell’indifferenziata.

Riciclare mozziconi di sigaretta

Sigarette

I mozziconi di sigaretta possono essere riciclati soprattutto nel comparto dell’edilizia e delle costruzioni. Esistono alcune realtà a livello mondiale che si sono prodigate per ideare sistemi di riciclo di questi materiali, come ad esempio un’azienda attiva a Toronto, la TerraCycle Inc, che si occupa della raccolta dei mozziconi e delle operazioni di estrazione dell’acetato di cellulosa per poter trasformare i filtri in materiali compositi, come i pallet industriali.

Un altro esempio di riciclo intelligente dei mozziconi è rappresentato da uno studio portato avanti da un team dell’Università di Melbourne, in Australia, cappeggiato da Abbas Mohajerani: l’idea di base è quella di far diventare i mozziconi un nuovo materiale da costruzione e, contemporaneamente, ridurre l’inquinamento ambientale causato dalla scorretta gestione di questo tipo di rifiuti e limitare il loro potenziale chimico e tossico. I mozziconi, precisamente, vengono incapsulati in altri materiali al fine di ridurre l’impatto tossico e poi amalgamati con l’asfalto, creando una nuova miscela che è in grado di ridurre la conduttività termica.

Rischi per l’ambiente

Ambiente

Secondo uno studio condotto dall’Università Federico II di Napoli, pubblicato sulla rivista “Plos One” nel gennaio 2015, i mozziconi di sigaretta rappresentano il rifiuto più abbondante sull’intero Pianeta, tanto che quotidianamente ammonta a oltre 10 miliardi la quantità di questi materiali dispersi nell’ambiente. La ricerca sottolinea come il tempo di degradazione ambientale dei mozziconi possa durare anche diversi anni, con una decomposizione che aumenta progressivamente nel tempo data la presenza di cellulosa all’esterno e di acetato di cellulosa nei filtri interni. La tossicità dei mozziconi è dovuta ai vari componenti che entrano in gioco durante la combustione del tabacco, tra cui nicotina, ammoniaca, formaldeide, benzene e acetaldeide. I possibili effetti nocivi per l’ambiente sono molteplici, coinvolgendo l’ecosistema acquatico ma anche il mondo degli insetti e i volatili.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Micro cogeneneratori: cosa sono e quando convengono
Consumi

I micro cogenatori sono degli impianti sempre più diffusi a livello domestico: questi sistemi permettono infatti di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore per il riscaldamento o l’acqua calda sanitaria. Possono essere alimentati con classici combustibili, biomasse o anche dall’energia solare: sono indicati soprattutto per quelle famiglie che si assestano su alti consumi energetici.