Greenstyle Mobilità Mobilità sostenibile e PNRR: associazioni, proposta in 4 punti

Mobilità sostenibile e PNRR: associazioni, proposta in 4 punti

Rilanciare la mobilità sostenibile e rendere gli spostamenti in città più sicuri, questi alcuni degli obiettivi della proposta Vision Zero.

Mobilità sostenibile e PNRR: associazioni, proposta in 4 punti

Un investimento da 23 miliardi di euro per garantire lo sviluppo di una mobilità sostenibile e sicura in città. A chiederlo sono Legambiente, Kyoto Club, Vivinstrada e Fondazione Guccione, che hanno presentato una proposta articolata in quattro punti chiave. Obiettivo quello di investire i fondi del PNRR sulla sicurezza stradale e sulla riqualificazione di strade e aree urbane.

I quattro punti attraverso i quali si articola la proposta avanzata da Legambiente e dalle altre associazioni e fondazioni sono i seguenti:

  1. Riqualificazione delle città;
  2. Potenziamento del trasporto ferroviario regionale, del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa;
  3. Affidamento della delega a un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri;
  4. Predisposizione di un piano per la comunicazione e la formazione.

La proposta per una mobilità sostenibile sicura anche in città è stata denominata Vision Zero. Come hanno spiegato le associazioni in una nota stampa:

Vision Zero vuol dire nuova mobilità, sicurezza stradale, ambiente, democrazia rappresentativa e diretta, rigenerazione urbana, decarbonizzazione. Tra collisioni stradali e inquinamento urbano nel 2019 sono morte più di 83mila persone: il costo sociale, sempre secondo i dati Istat di quell’anno, risulta pari a 16,9 miliardi di euro, l’1% del Pil nazionale. Questo sanguinoso tributo, che ha un costo sociale ed economico enorme, vede la velocità come causa principale delle collisioni stradali ed elemento che ne determina la gravità, ma non è inevitabile.

Si può cambiare semplicemente attivando il dispositivo Isa (Intelligent Speed Adaptation), moderando la velocità con maggiori controlli e la riduzione delle sezioni stradali e della velocità, aumentando il modale share e dissuadendo dall’uso del mezzo privato, rimettendo al centro delle città e della viabilità le persone e non le automobili, al centro della mobilità gli utenti e non i mezzi di trasporto. In una sigla: Città Vision Zero, che vanno realizzate non perdendo l’opportunità dei prossimi fondi in arrivo e in discussione.

Fonte: Adnkronos

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