Ministero Transizione Ecologica, ANEV: utile, ma non basta
Il Ministero per la Transizione Ecologica è solo l'inizio secondo ANEV, servono misure urgenti e pieni poteri sui temi della Green Economy.
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Ministero per la Transizione Ecologica necessario, ma non sufficiente. Questo il pensiero espresso da ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, secondo cui l’accorpamento di temi quali l’energia, l’ambiente e il clima era un passo ormai non più rimandabile.
Al Governo Draghi ANEV chiede però un’ulteriore spinta in tal senso. L’istituzione del Ministero per la Transizione Ecologica deve essere accompagnata dalla concessione di pieni poteri per le materie previste. Cambiamenti climatici e PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono temi di strettissima attualità, che potrebbero non concedere all’Esecutivo i tempi solitamente necessari all’attivazione di un nuovo dicastero.
Augurando al neo Ministro Roberto Cingolani un buon lavoro, ANEV ha sottolineato la necessità anche di sostenere settori come l’eolico e più in generale le fonti rinnovabili. Lotta ai cambiamenti climatici e decarbonizzazione dell’Italia dovranno necessariamente passare, ha sostenuto l’associazione, attraverso provvedimenti di semplificazione urgenti. Come ha dichiarato Simone Togni, presidente ANEV:
Benissimo la scelta del Ministero per la Transizione Ecologica, lo chiedevamo da anni tra lo scetticismo di molti, ora tuttavia bisogna dare al neo Ministro Cingolani tutti i poteri per realizzare questa opera imponente e urgentissima.
Non sarà facile e per vincere questa sfida dovrà evitare di ragionare con gli schemi che fino ad oggi ci hanno fatto fallire su questo tema. Il settore eolico e in generale quello delle Fonti Rinnovabili hanno bisogno di semplificazione urgente e profonda per poter raggiungere gli obiettivi necessari a combattere i mutamenti climatici e decarbonizzare il nostro Paese.