Milano si svuota, ricompaiono le lepri
La permanenza forzata in casa a causa del coronavirus svuota i parchi cittadini, ma ricompaiono le lepri: è quanto è accaduto a Milano.
Fonte immagine: Pixabay
L’emergenza dovuta al nuovo coronavirus sta costringendo le persone a rimanere in casa: una misura necessaria, per evitare di estendere il contagio e sovraccaricare ulteriormente il sistema sanitario. Mentre i parchi cittadini si svuotano di avventori, la natura torna però in primo piano: è quanto è accaduto a Milano, dove delle bellissime lepri hanno fatto la loro apparizione in un prato verde del capoluogo lombardo.
Gli esemplari, così come sottolinea il Corriere della Sera, sono stati avvistati in un parco nei pressi di via Stephenson, nelle vicinanze del Cimitero Maggiore. Decine di lepri si aggiravano sul manto verde poco curanti dei rumori delle ambulanze, pronte a riprendersi il verde cittadino.
I bellissimi esemplari sono stati immortalati da Sabrina Baronio, romana trapiantata a Milano da 18 anni ed esperta di valorizzazione immobiliare. Gli scatti sono immediatamente divenuti virali sui social network, soprattutto fra i residenti sul territorio meneghino, stupiti da un simile avvistamento. In realtà, così come la stessa fotografa sottolinea, non è la prima volta che le lepri si aggirano per Milano. Di solito lo fanno di notte, forse proprio per evitare di incrociare l’uomo. Ora che la città è deserta, questi animali hanno deciso di ripopolare gli spazi verdi anche nelle ore centrali della giornata.
Certo, c’è la bellezza della natura che ritorna, che si riprende il mondo. Ma per me è soprattutto inquietante. Quando ho fatto quegli scatti ho contato 25 animali. In una zona industriale. In pieno giorno. E lo spazio che ho fotografato è piuttosto piccolo. Ormai le lepri sono sempre presenti, se ci si avvicina non si spaventano. La quotidianità adesso è quella. È una scena apocalittica, che stride: prima lì c’erano i bambini in bicicletta… Le persone spariscono dalle strade in tempo di guerra, di carestia….
Fonte: Corriere della Sera