Miele di Manuka: proprietà curative e guida alla scelta
Tutto quello che dovresti sapere sul miele di Manuka, alimento dalle riconosciute proprietà curative: a cosa serve, come usarlo e dove comprarlo.
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Il miele di Manuka, proveniente dalla Nuova Zelanda, dispone di importanti proprietà terapeutiche, ma anche alcune controindicazioni. Sono diverse le testimonianze positive e, sebbene a fronte di un prezzo non esattamente economico ma comunque accessibile, vale la pena conoscere meglio questo alimento. Ecco tutto quello che c’è da sapere su un cibo che definire un comune miele sarebbe riduttivo.
Cos’è il miele di Manuka
Differisce dal quello che siamo abituati a consumare a colazione o ad utilizzare come dolcificante per via del principio attivo metilgliossale, che gli conferisce proprietà antibatteriche, antivirali, antinfiammatorie e antiossidanti. Dove si trova il miele di Manuka? Può essere acquistato nella maggior parte dei negozi specializzati in alimentazione sana, online e persino in alcuni supermercati.
Prodotto grazie all’impiego di nettare e polline prelevato dai fiori di Manuka, dai quali deriva il suo nome, possiede caratteristiche curative che hanno ricevuto negli ultimi anni certificazioni scientifiche relative al loro funzionamento, tanto da far affermare questo rimedio come alimento 100% naturale con riconosciute proprietà battericide.
Origini del miele di Manuka
È il prodotto della pianta neozelandese da cui prende il nome. Le api mellifere europee lo introdussero nell’area all’inizio del XIX secolo. Quando le api impollinano da questa pianta, il loro miele è più potente del miele d’api standard. Ciò in quanto vanta una maggiore concentrazione di metilgliossale, componente antibatterico di tale alimento.
Miele di Manuka: proprietà terapeutiche
Che benefici ha il miele di Manuka? Ad offrirgli il supporto scientifico che lo rende, oggi, uno dei mieli più apprezzati a livello curativo è stato il gruppo di ricerca del Professor Thomas Henle dell’Università di Dresda, in Germania, che nel 2008 ha individuato nel Methylglyoxal (MGO) la sostanza “responsabile dell’attività anti batterica del miele di Manuka”. La sua particolarità sarebbe, secondo i ricercatori, la quantità di Methylglyoxal presente al suo interno, compresa tra i 100 e i 900 mg/kg. Altri mieli o alimenti, sempre secondo gli esperti tedeschi, non supererebbero i 50 mg/kg.
Contiene inoltre il didrossiacetone, che si trova nel nettare dei fiori di Manuka e si converte in MGO durante il processo di produzione del miele e la Leptosperina, una sostanza chimica naturale che si trova nel nettare delle piante di Manuka. Utilizzandolo come rimedio naturale, alcune problematiche possono essere curate. Tra queste rientrano determinate patologie del tratto intestinale quali ulcera e ulcera duodenale, candida, reflusso gastroesofageo, bruciore di stomaco, colite e diarrea.
Cura delle ferite
Importante è la sua azione topica operata mediante utilizzo esterno. Molto efficace si rivela il miele di Manuka nel trattamento di ferite e lacerazioni dei tessuti, comprese la piaghe da decubito. Con la sua applicazione vengono accelerati il processo antinfiammatorio e quello cicatriziale. Si può trarre giovamento anche in caso di acne, psoriasi, dermatiti ed eczema. Diversi sono gli studi in merito. In particolare, almeno un paio hanno dimostrato come il miele di Manuka possa amplificare la rigenerazione dei tessuti e persino ridurre il dolore nei pazienti che soffrono di ustioni.
Interessante è lo studio condotto sugli effetti dell’applicazione di una medicazione al miele di Manuka su 40 persone con ferite non cicatrizzanti della durata di due settimane dal quale è venuto fuori come l’88% delle stesse sia diminuito di dimensioni. Uno studio dell’Arabia Saudita, invece, ha evidenziato come le medicazioni per ferite al miele di Manuka, in combinazione con il trattamento convenzionale delle ferite, guariscano le ulcere diabetiche in modo più efficace.
Proprietà antibatteriche
La qualità antibatterica del miele dipende dal tipo di miele, da quando e come viene raccolto. Il miele di Manuka vanta un’importante potere battericida grazie alla sua composizione. Alcuni studi hanno dimostrato come possa combattere i batteri che, negli anni, sono diventati resistenti agli antibiotici.
Proprietà antitumorale
È stato inoltre pubblicato nel 2013, sulla rivista scientifica PLOS ONE, uno studio condotto presso l’Università degli Emirati Arabi Uniti secondo il quale anche a basse dosi (0,6%) il miele di Manuka offrirebbe la possibilità di rallentare, fino a fermare, la crescita delle cellule tumorali.
Salute orale
Il miele di Manuka attacca i batteri orali dannosi associati alla formazione della placca, all’infiammazione delle gengive e alla carie. Il miele con elevata attività antibatterica sarebbe efficace nell’inibire la crescita di batteri orali dannosi ma non di quelli buoni responsabili della salute della bocca.
Controindicazioni
Per la maggior parte delle persone, il miele di Manuka è sicuro da consumare. Alcuni soggetti, tuttavia, dovrebbero assumerlo sotto consiglio del medico. Essendo costituito per circa l’80 % di zucchero (fornito principalmente da glucosio, fruttosio e saccarosio), se ne consiglia un consumo moderato in generale, ma in maniera particolare nei soggetti diabetici in quanto può influenzare i livelli glicemici. Non dovrebbero consumarlo i soggetti allergici al miele o alle api per evitare potenzialmente pericolose reazioni allergiche. È vietato, infine, darlo ai bambini di età inferiore ad un anno a causa del rischio di botulismo infantile.
Come si usa il miele di Manuka
Interessante è capire come utilizzare il miele di Manuka in base ai suoi diversi scopi. Ad esempio, può essere in grado di ridurre l’infiammazione e l’irritazione associate all’acne. Per godere di tale suo beneficio, basta applicarlo direttamente sulla pelle. L’importante è coprire tutta l’area interessata con un sottile strato di miele e lasciarlo in posa per circa 15 minuti (o più). È anche utile per lenire l’eczema. In questo caso – una ricerca presentata su HealWithFood.org lo conferma – basta miscelare parti uguali di miele, olio d’oliva e cera d’api ed applicare tale miscuglio 2-3 volte al giorno.
Per godere, invece, dei suoi benefici a livello della digestione, bisognerebbe ingerire da 1 a 2 cucchiai di miele al giorno da solo o all’interno di un piatto. Ad esempio, aggiunto al tè o a una tisana o spalmato su una fetta di pane tostato integrale. Per approfittare dei suoi benefici per la gola, bisogna assumere da 1/2 a 1 cucchiaio di miele di Manuka ogni giorno. Infine, per godere delle sue proprietà cicatrizzanti, basta applicarlo sulla benda da porre sopra la ferita (non direttamente su di essa).
Come scegliere il miele di Manuka?
I produttori di miele di Manuka etichettano il loro prodotto con un fattore di Manuka (UMF) unico. Questo numero descrive i livelli di MGO e un precursore, il diidrossiacetone.
L’intervallo per il punteggio UMF è il seguente:
- Da 0 a 4: è presente una quantità non rilevabile
- se da 5 a 9: sono presenti livelli bassi
- da 10 a 15: sono presenti livelli utili
- 16: sono presenti livelli superiori, di alto livello
Qual è il miglior miele di Manuka? Maggiore è il numero UMF, maggiore è il livello di questi composti. Per ottenere il massimo beneficio, bisognerebbe utilizzare un miele di Manuka con un alto UMF.
L’alimento è disponibile e viene distribuito in diverse tipologie, con la significativa variante legata alla concentrazione di metilgliossale presente nelle confezioni. Sul mercato sono reperibili, con tuttavia qualche difficoltà legata all’importazione e al prezzo alcune volte proibitivo, barattoli da MGO 100, 250, 400 e 550. Più è alto il numero, maggiore sarà la concentrazione e di conseguenza l’efficacia offerta.
La versione da 100 è per lo più indicata per l’attività di prevenzione delle malattie, la stimolazione del sistema immunitario o come energizzante naturale. Si consiglia in questo caso di non superare determinati dosaggi, pari a circa 3 cucchiaini al giorno. Scegliendo la concentrazione a 250 si può agire già a un livello più alto e intervenire ad esempio contro il reflusso gastroesofageo e il bruciore di stomaco, mentre ulcere, candida e diarrea possono richiedere concentrazioni più alte, come ad esempio quella a 400 o a 550.
Come riconoscere il vero miele di Manuka?
Ampiamente disponibile sia online che presso i negozi di alimenti naturali, bisogna sapere come non tutto il miele di Manuka sia uguale. In genere lo si trova in commercio etichettato come “miele di Manuka attivo”. Questa dicitura, in realtà, è fuorviante in quanto non determina il fatto che si tratti di autentico miele di Manuka. Gli effetti antibatterici che si possono dedurre dall’etichetta sono propri di tutti i tipi di miele. Per assicurarsi di aver acquistato miele di Manuka, bisogna cercare il riferimento all'”attività antibatterica non perossidica (NPA)” o una valutazione UMF, numerazione che misura la quantità di NPA presente nel miele. Un altro fattore utile è l’MGO, l’esclusivo fattore antibatterico nel miele di Manuka.
Come si conserva
Il miele di Manuka va conservato in dispensa e quindi in un luogo fresco e lontano dalla luce diretta dei raggi del sole. Le basse temperature, infatti, possono provocarne la cristallizzazione. Quella ideale è tra i 10 e i 20 gradi in quanto tale temperatura fa sì che si mantenga stabile e non troppo liquido. Si consiglia di avvitare bene il tappo dopo ogni utilizzo.
Miele di Manuka, prezzo
Perché il miele di Manuka costa così tanto? Divenuto negli ultimi anni un alimento acclamato per via delle sue proprietà terapeutiche, il miele di Manuka può essere abbastanza costoso. Nella sua forma più pura, infatti, può costare fino a poco meno di 90 euro per 100 grammi. Ciò, oltre alle sue conclamate proprietà curative, è dovuto al fatto che la pianta Manuka sia molto rara e originaria solo della Nuova Zelanda.