Menta: coltivazione e cure per una pianta rigogliosa
La menta è una delle piante aromatiche più adoperate in cucina. Ma quali sono i consigli per una coltivazione che ne garantisca una crescita rigogliosa?
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La menta è probabilmente una delle piante aromatiche più conosciute e amate e, proprio per questa ragione, in molti si lanciano nella sua coltivazione. Questa erba, conosciuta sin da tempi antichissimi, non è solo ideale per aromatizzare preparazioni fredde o calde, ma presenta anche alcune proprietà utili per l’organismo.
Il suo uso è diffuso praticamente in tutto il mondo, dove viene apprezzata per la sensazione di freschezza che regala al palato. Eppure, quando ci si appresta a coltivarla in vaso oppure in giardino, non sempre si riesce a farla crescere rigogliosa. Ma come si coltiva e, soprattutto, quali sono le cure per ottenere una pianta sana e ricca di foglie?
Come sempre, quando si tratta di piante da coltivare, è utile chiedere un consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per verificare la compatibilità della pianta con il clima tipico del proprio luogo di residenza.
Di seguito, qualche utile consiglio.
Cosa è la menta
Con il termine menta si identifica genericamente un gruppo di piante appartenenti alla Mentha, delle erbe aromatiche della famiglia delle Lamiaceae. La menta è conosciuta sin da tempi antichissimi, tanto che se ne ritrova traccia già nei documenti di Greci e Romani. Da sempre è apprezzata per il suo profumo, il suo sapore rinfrescante e per alcune proprietà considerate curative.
Ci sono moltissime varietà di menta, che possono differire per grandezza e intensità di aroma. In linea generale, si possono tuttavia definire alcune caratteristiche comuni. La prima è l’altezza, che di rado supera i 120 centimetri. Il portamento è cespuglioso, con fusti sottili di colore verde, da cui spuntano delle vistose foglie ovali e allungate.
Le foglie possono essere lisce, solcate da venature o ricoperte da una lieve peluria, a seconda della specie prescelta, rappresentano le parti utilizzate per il consumo umano. La pianta produce però anche dei fiori, solitamente raggruppati in capolini e di colore tra il lilla e il violaceo. Non mancano dei piccolissimi frutti, degli schizocarpi che proteggono il seme in vista della futura crescita di un nuovo esemplare.
Le varietà oggi maggiormente coltivate sono:
- Mentha arvensis: la varietà normalmente per la produzione di rimedi destinati alla salute;
- Mentha viridis: la più nota per l’aromatizzazione di piatti freddi e caldi, ma anche per i cocktails;
- Mentha longifolia: una varietà molto apprezzata per via delle sue grandi foglie;
- Menta suaveolens: scelta solitamente per gli infusi.
Dove viene coltivata la menta
La coltivazione sistematica della menta nasce nel Regno Unito verso la metà del 1700. Prima di questo periodo, infatti, gli uomini erano soliti raccogliere i mazzetti della pianta che crescevano spontaneamente nei prati e nel sottobosco. Questo perché abbondanti, considerando come la menta sia una pianta capace di adattarsi a una grande variabilità climatica.
Dalla Gran Bretagna, la coltivazione della menta da parte dell’uomo si diffuse pressoché in tutto il mondo. Oggi i Paesi dove la produzione è elevata sono l’Australia, il Sudest asiatico, il Sudamerica e gli Stati Uniti. Ma non mancano delle ottime colture anche in Italia. Ad esempio a Pancalieri, in provincia di Torino, cresce una varietà molto pregiata a livello internazionale.
Menta: come coltivarla
Ma come si coltiva la menta? In genere, quasi tutte le varietà di menta non richiedono grande sforzo per poter essere coltivate, anche perché – come già ricordato – si tratta di una pianta dalle elevate capacità di adattamento. Eppure, se si desidera ottenere un raccolto copioso e degli esemplari rigogliosi, bisogna innanzitutto rispettare alcune necessità della pianta.
Necessità della pianta
Per ottenere delle pianticelle di menta ricche di foglie, sane e durature, è necessario garantire alla pianta alcune condizioni:
- Clima: predilige il clima mite e mediterraneo, senza eccessi verso il caldo né improvvise gelate;
- Terreno: tutte le varietà di menta richiedono un terriccio morbido oppure a medio impasto, il più possibile drenante perché queste piante non amano i ristagni d’acqua. Questa aromatica non disdegna nemmeno la presenza abbondante di sostanze nutritive, in particolare quelle azotate;
- Esposizione: per quanto nell’immaginario comune la menta sia uno dei simboli dell’estate, non ama l’esposizione diretta al sole, soprattutto se costante per molte ore. Meglio scegliere quindi un luogo in penombra, per riprodurre anche a casa una situazione tipica da sottobosco;
- Annaffiature: l’apporto d’acqua è importante, soprattutto nei periodi più afosi dell’anno, quando la pianta richiederà annaffiature sia di prima mattina che a tarda sera.
Coltivazione in vaso e in giardino
La menta può essere efficacemente coltivata sia in vaso che in giardino. Nel primo caso, si dovrà predisporre sul fondo del contenitore un letto di ghiaia e cocci, oppure di palline di argilla espansa, affinché si possa aumentare il deflusso dell’acqua. Il terreno potrà quindi essere arricchito con del compost o con altri concimi organici, per aumentarne la componente azotata.
In giardino, invece, è innanzitutto utile procedere a una zappatura preventiva dell’area che si andrà a coltivare. Questo non solo per rimescolare le sostanze nutritive presenti nel terreno, ma anche e soprattutto per rimuovere sassi, legni e altri corpi estranei che potrebbero interferire con il normale sviluppo delle radici.
La menta può essere coltivata a partire dai semi, anche se l’opzione più diffusa è quella della talea. Per farlo, si tagliano gli apici della pianta e li immergono per qualche giorno in un bicchiere d’acqua, fino all’apparizione delle radici.
L’operazione può essere eseguita all’inizio della primavera o, ancora, in autunno. In alternativa, si possono acquistare piantine per rinvaso e trapianto, bisognerà attendere quando saranno alte circa una ventina di centimetri, distanziandole fra loro almeno 25 centimetri.
Cura della menta
Ma come si cura la menta? Quali pratiche quotidiane sono ideali affinché cresca rigogliosa, sana e dall’elevato potere aromatico?
Quanto annaffiare la menta
La menta è una pianta che non disdegna l’acqua, purché si evitino i ristagni nel terriccio: questi potrebbero infatti danneggiare irrimediabilmente le radici. Di norma, nel periodo primaverile e autunnale possono bastare anche le normali precipitazioni, se la pianta viene coltivata in giardino.
In estate, a seconda del livello di caldo, è possibile procedere all’annaffiatura con più frequenza, anche un paio di volte al giorno. Meglio però scegliere le prime ore del mattino o, ancora, procedere dopo il tramonto.
Dove mettere la pianta
Ma dove posizionare le pianticelle di menta, affinché possano crescere nel loro ambiente ideale? Come già accennato, per quanto la pianta venga associata all’estate, non ama l’esposizione diretta e prolungata al sole.
Si può scegliere una posizione di penombra, magari sotto la chioma di un ampio albero, riproducendo così un habitat simile al sottobosco. Se la si coltiva in casa, meglio evitare di posizionare i vasi su davanzali esposti direttamente al sole o, ancora, nelle vicinanze di fonti di calore.
Come e quando tagliare la menta
La menta può essere tagliata, e quindi raccolta, quando già in un fase avanzata del suo ciclo vitale, come la salvia. Questo corrisponde al raggiungimento dell’altezza tipica per la sua specie, che può variare dai 30 ai 120 centimetri, oppure quando il cespuglio di foglie appare troppo affollato.
Per farlo, si utilizzano delle cesoie – debitamente sterilizzate – e si sfronda di circa un terzo la pianta a propria disposizione. Questa azione, peraltro, favorirà lo sviluppo di nuove foglie.
Come proteggere la pianta d’inverno
Quasi tutte le varietà di menta non amano il gelo, di conseguenza è altamente sconsigliato mantenerle in giardino durante l’inverno, soprattutto in zone d’Italia dove questa stagione può risultare particolarmente rigida.
Meglio trasportare le piante in casa oppure in una serra, se in vaso. In giardino, invece, sarà necessario predisporre delle coperture, ad esempio in cellophane.