Meno smog, ma più plastica: gli effetti delle misure anti-Covid
Secondo l'AEA le misure per contrastare la pandemia di Covid-19 hanno ridotto lo smog, ma provocato un aumento del rischio plastica.
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Le misure anti-Covid hanno ridotto il rischio di inquinamento atmosferico, ma incrementato quello legato alla plastica. A sostenerlo è l’Agenzia Europea per l’Ambiente, che ha pubblicato un rapporto su come la pandemia di Coronavirus ha impattato sull’ambiente in Europa.
Le restrizioni alla mobilità hanno portato secondo l’AEA ha riduzioni temporanee nelle emissioni di CO2, legate soprattutto ai trasporti. Risultato ottenuto anche in virtù della contrazione (media UE 7,6%) del PIL. In calo anche il consumo di energia, meno 6%.
Gli esperti europei affermano tuttavia che una piena stima del minore impatto antropico sull’inquinamento atmosferico sarà possibile solo al termine del 2020. Le misure di lockdown hanno portato a minori emissioni di CO2, ma anche a concentrazioni di NO2 (diossido di azoto) molto inferiori rispetto alla “norma” (-48% in Italia, addirittura -61% in Spagna).
Misure anti-Covid, aumenta la plastica
Secondo l’AEA le misure anti-Covid hanno ridotto sì l’inquinamento dell’aria, ma hanno aggravato quello da plastica. Pur aiutando in una certa misura a ridurre la diffusione dei contagi da Coronavirus, dall’altro hanno peggiorato la situazione ambientale. L’aumento dei rifiuti plastici è legato all’uso di mascherine protettive, guanti, camici, ma anche di igienizzanti in bottiglia:
Mentre i prodotti in usa e getta hanno svolto un ruolo importante nella prevenzione della diffusione del COVID-19 a breve termine l’aumento della domanda di questi articoli potrebbe mettere alla prova gli sforzi dell’UE per frenare l’inquinamento da plastica e passare a un sistema più sostenibile e circolare.
Fonte: EEA