
In Europa, la figura del radiologo sta diventando sempre più rara, con un numero di professionisti in calo. Attualmente, si stima che ci siano circa 120.000 radiologi nel continente, di cui 14.000 in Italia. Questo scenario rende difficile far fronte all’aumento della domanda di esami diagnostici. Tuttavia, l’intelligenza artificiale (IA) si sta rivelando un’alleata preziosa, in grado di ridurre i tempi di attesa e di garantire diagnosi altamente precise, abbattendo significativamente il rischio di errori. Ogni anno, nel settore della Radiologia medica, si eseguono circa 340 milioni di esami nel mondo, tra cui TC, Raggi X, PET e risonanze magnetiche (MRI). Gli sviluppi della ricerca sono rapidi, ma portano con sé anche sfide importanti. Questi temi sono al centro del Congresso europeo di radiologia (ECR) attualmente in corso a Vienna, dove migliaia di esperti si sono riuniti per discutere delle ultime novità e criticità del settore.
La situazione attuale della radiologia
Michael Fuchsjager, presidente della Società europea di Imaging mammario (EUSOB), ha sottolineato l’importanza della Radiologia nel percorso di cura dei pazienti. “Il radiologo è spesso una figura poco visibile, ma la Radiologia rappresenta l’inizio del viaggio di ogni paziente”, ha dichiarato Fuchsjager. Tuttavia, il settore sta affrontando una crisi di personale: il numero di radiologi non è sufficiente per soddisfare la crescente richiesta di esami, soprattutto in un contesto in cui la popolazione invecchia e gli esami radiologici stanno diventando sempre più centrali nella medicina di precisione. Per affrontare questa emergenza, è fondamentale ottimizzare l’uso della forza lavoro e dei tempi. In questo contesto, l’intelligenza artificiale emerge come una soluzione promettente. Gli esperti concordano che, sebbene l’IA non possa sostituire l’esperienza del radiologo, può fornire un supporto significativo, portando a risultati notevoli.
Ogni anno, nel campo della Radiologia, si registrano circa 40 milioni di errori diagnostici. L’uso dell’IA potrebbe ridurre questo margine di errore al 5%, velocizzando le diagnosi del 30% e consentendo di identificare le lesioni in fase precoce. Questo non solo migliora il percorso clinico del paziente, ma rappresenta anche un risparmio considerevole per i sistemi sanitari. Un esempio concreto di applicazione dell’IA è la piattaforma in cloud “Calantic“, che offre ai radiologi diverse applicazioni per la refertazione, con un tasso di precisione del 95%. Già utilizzata in vari Paesi, è attualmente in fase di implementazione anche in alcuni ospedali italiani.
Innovazioni e sfide nell’uso dell’ia
Un aspetto interessante dell’uso dell’IA in Radiologia è il suo potenziale nella predizione del rischio. Silvia Rodrigo del MD Cancer Center di Madrid ha spiegato come, dopo aver “istruito” il software di IA con un vasto numero di esami mammografici, sia possibile calcolare il rischio approssimativo di insorgenza del cancro al seno nei cinque anni successivi, semplicemente analizzando la mammografia di una paziente. Questo approccio rappresenta un passo avanti significativo nella personalizzazione delle cure e nella prevenzione.
Tuttavia, le sfide non si limitano alla carenza di personale. La questione ambientale sta diventando sempre più cruciale. Per ridurre il consumo energetico e l’inquinamento, si stanno sviluppando macchinari a basso consumo e sistemi innovativi per lo smaltimento delle scorie. Inoltre, i mezzi di contrasto utilizzati nelle MRI, prevalentemente a base di iodio e gadolinio, sono composti da elementi rari. Per questo motivo, l’obiettivo è minimizzarne l’uso mantenendo l’efficacia. Un nuovo studio, presentato all’ECR, ha fatto registrare progressi in questo ambito. Il progetto “Quanti“, di fase 3, ha dimostrato che un nuovo agente di contrasto a base di gadolinio, il gadoquatrane, è in grado di garantire gli stessi risultati visivi utilizzando una dose di gadolinio inferiore del 60% rispetto ai mezzi di contrasto tradizionali.
Lo studio ha coinvolto 808 pazienti in 15 Paesi, compresa l’Italia, e ha esaminato il sistema nervoso centrale e altre aree del corpo, inclusi i pazienti pediatrici. Benjamin Liu, primo ricercatore della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, ha commentato l’importanza di questi risultati, sottolineando che sono particolarmente significativi per i pazienti che necessitano di ripetuti esami con mezzo di contrasto. Liu ha concluso raccomandando di somministrare sempre qualsiasi farmaco alla dose efficace più bassa possibile, per garantire la sicurezza dei pazienti.