Mele renette: proprietà, ricette, come riconoscerle
Aromatiche e gustose, le mele renette sono ricche di qualità benefiche e perfette in cucina: ecco proprietà, ricette e come riconoscerle.
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Tra le varietà di mela più apprezzate, la renetta deve il suo nome particolare al termine francese “reine”, traducibile con regina e italianizzato in renetta. Questo frutto, infatti, viene coltivato in Francia ma anche in Canada e in Italia, dove la produzione è abbondante soprattutto in Valle d’Aosta e in Val di Non.
La mela renetta si raccoglie a settembre e può essere consumata fino alla primavera, infatti si conserva molto a lungo pur cambiando leggermente consistenza e sapore con il passare delle stagioni: le mele invernali sono più lisce e leggermente asprigne, quelle primaverili vantano una polpa più dolce e possono presentare una buccia rugosa, mentre in estate possono avvizzirsi esternamente pur non perdendo gusto e dolcezza.
Caratteristiche
Le mele renette si presentano generalmente di dimensioni medie, con peso medio che si aggira intorno ai 200 grammi. Hanno una forma tondeggiante leggermente schiacciata e una polpa chiara e carnosa. È soprattutto la buccia a fornire indicazioni precise per distinguere questo frutto dalle altre varietà di mele: si presenta infatti di colore giallo tendente al verdognolo soprattutto se non ancora giunta a completa maturazione, punteggiata di color ruggine. Come accennato, la superficie delle mele renette può essere più o meno liscia a scenda della stagione, in ogni caso anche in presenza di increspature e avvizzimento rimane un frutto ricco di qualità e inalterato nel gusto.
Ricchissima di vitamine del gruppo A, C, B1 e B2 ma anche PP, la mela renetta vanta un elevato contenuto di sali minerali preziosi tra cui potassio, fosforo, calcio, magnesio, sodio e ferro. A caratterizzare maggiormente questa qualità di mele è la presenza di polifenoli superiore rispetto alle altre varietà, pari a oltre 200 mg per 100 grammi di prodotto. In questo modo, consumando regolarmente mele renette è possibile assumere un elevato quantitativo di antiossidanti, fondamentali per inibire l’azione dei radicali liberi responsabili di accelerare l’invecchiamento cellulare. È sempre la maggiore presenza di polifenoli, inoltre, ad accelerare l’iter di ossidazione della polpa delle renette, che possono imbrunirsi molto rapidamente.
Usi e ricette
Le mele renette sono ottime se consumate al naturale, tuttavia si prestano bene per diversi procedimenti di cottura anche finalizzati alla preparazione di pietanze elaborate. Utilizzate soprattutto per la realizzazione di dolci, le renette possono diventare ingredienti fondamentali di piatti salati originali e gustosi.
A base di renette è possibile preparare delle ottime frittelle di mele, anche da gustare accompagnate da un ciuffo di panna o gelato alla vaniglia. Si setaccia 10 grammi di farina unendo un tuorlo d’uovo e un cucchiaio di zucchero, aggiungendo il latte e 1 albumi montati a neve in modo da creare una pastella liscia e densa. A parte di sbucciano 3 mele, da tagliare a fette non troppo sottili spruzzate con succo di limone per evitare che anneriscano. Dopo aver fatto scaldare dell’olio in una padella, si procedere con la frittura immergendo le fette di mele nella pastella e portandole a perfetta doratura.
Gustoso e delicato è anche il ciambellone di mele renette, ottimo per la prima colazione. Si prepara l’impasto unendo 3 uova intere a 250 grammi di zucchero, aggiungendo 50 ml di olio di semi e la stessa quantità di latte. Si uniscono poi 220 grammi di farina e una bustina di lievito per dolci, amalgamando con cura. A parte si preparano le mele, da sbucciare e tagliare a fette bagnandole con succo di arancia o limone e cospargendole di zucchero. Devono essere unite all’impasto, da versare all’interno della teglia apposita cercando di stratificare in modo tale da equilibrare al meglio il ripieno. Il ciambellone deve cuocere in forno a 180 gradi per circa quaranta minuti.
Infine, le mele renette possono diventare l’ingrediente chiave di un ottimo risotto in abbinamento con il formaggio taleggio. Si inizia facendo tostare il riso con poco burro, aggiungendo una mela sbucciata e tagliata a cubetti. Si aggiunge il brodo vegetale per far cuocere il riso, incorporando il taleggio a dadini solo a cottura quasi ultimata. Dopo aver mantecato il risotto, si possono aggiungere delle fettine sottili di mela precedentemente irrorata con succo di limone.