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Mela chiodata: cos’è e come funziona il rimedio per il ferro basso

La mela chiodata è un rimedio naturale contro il ferro basso che affonda le sue radici nel Medioevo: consiste nell'infilzare la polpa del frutto con chiodi di ferro e nel tenerli al suo interno per 24 ore, prima di toglierli e consumare il cibo. Ma funziona davvero? Ecco che cosa ne pensa la scienza e qual è il parere medico in proposito, senza dimenticare le eventuali controindicazioni e rischi che comporta.

Mela chiodata: cos’è e come funziona il rimedio per il ferro basso

Fonte immagine: Pixabay

La mela chiodata è un rimedio naturale e pratico per assorbire ferro in maniera organica e senza fatica. Qualcuno ritiene che sia pericolosa, qualcun altro che sia miracolosa ma, se una cosa è certa, è che l’idea di mangiare una mela infilzata con dei chiodi di ferro è abbastanza insolita. Cosa ne pensa la scienza, in merito?

Diamo qualche risposta ponendo l’accento sul parere medico sulla mela chiodata, sulla sua effettiva efficacia e sulle sue eventuali controindicazioni.

Cos’è la mela chiodata

La mela chiodata, lo dice il nome stesso, è una mela che è stata infilzata con dei chiodi. Non si tratta dei chiodi di garofano, come potrebbe essere lecito pensare, ma chiodi di ferro che devono rimanere al suo interno per ore affinché ne rilascino il minerale nella polpa del frutto.

Se adesso che avete approfondito di cosa si tratta siete titubanti, non possiamo biasimarvi. Si dice che questo metodo naturale risalga al Medioevo. Durante questa epoca veniva data soprattutto durante la gravidanza alle future mamme che soffrivano di ferro basso, così come a tutti i soggetti che ne erano interessati.

A poter fare uso della mela chiodata sono le persone che non amano, non tollerano o non assimilano i comuni integratori di ferro. In particolar modo i bambini, che di solito odiano prendere le medicine.

Altri rimedi naturali per carenza di ferro

Se all’idea di consumare una mela di tale genere vi sentite poco propensi, esistono numerosi altri alimenti ricchi di ferro decisamente più appetibili che è possibile consumare per farne aumentare i valori. Ricchi di ferro eme, ad esempio, sono alimenti di origine animale quali il tuorlo, il fegato di bovino, il pesce, la carne. Di origine vegetale sono invece i legumi, la frutta secca, i cereali integrali, la verdura a foglia verde, etc.

Mela chiodata cos'è e come funziona il rimedio per il ferro basso
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Mela chiodata e scienza: funziona?

Ma la mela chiodata funziona? Cosa dice la scienza in merito? Ebbene. Molto spesso i rimedi naturali hanno, consapevolmente o meno, un fondamento scientifico. Nel caso della mela chiodata questo deriva dal fatto che gli acidi Malico e Citrico contenuti nella mela “sciolgono” il ferro e formano con esso dei sali altamente assimilabili dal nostro organismo.

In sostanza, gli idrossiacidi della mela, reagendo chimicamente con i chiodi di ferro, ne provocano lo scioglimento, o arrugginimento, in concreto ed il rilascio all’interno del frutto, che se ne arricchisce.

In sostanza convertono il ferro proveniente dal chiodo in una forma chimica facilmente assimilabile e che si accumula all’interno della mela. L’acido malico, in particolare, è molto utile per favorire l’assorbimento del minerale. Per risultare più efficace la mela privata dei chiodi andrebbe mangiata al mattino a digiuno.

In alternativa, in commercio esistono prodotti già pronti al fine di rendere più pratico il ricorso a tale rimedio contro il ferro basso. Come ad esempio lo sciroppo di mela chiodata. Così come confermato da uno studio condotto in merito, l’ingestione di una mela rossa esposta a otto grossi chiodi di ferro per 24 ore potrebbe fornire 10-15 mg di ferro con una buona biodisponibilità.

Mela chiodata, parere medico

Il parere medico a riguardo è diviso. Ci sono alcuni professionisti che la consigliano ed altri che non ritengono sia efficace equiparandola ad un comune rimedio della nonna, come ce ne sono tanti. Resta il fatto che, alla luce di quanto visto sopra, si tratta pur sempre di una pratica che ha una sua logica.

Mela chiodata: è pericolosa?

Naturalmente, a causa della reazione tra gli acidi della mela ed il chiodo, le parti in cui questi sono stati conficcati diventeranno più scure. Questa è una conseguenza del tutto normale che non deve indurre a far pensare che la mela chiodata sia pericolosa.

La ruggine, infatti, è rischiosa solo se va a contatto con una ferita della pelle, non se viene ingerita. Il pericolo di tetano non è legato solo alla ruggine in senso stretto. I batteri del tetano sono batteri che si trovano nel suolo, nelle acque ed in molti altri ambienti.

Per questo possono infettare il corpo attraverso ferite aperte, specialmente se profonde e penetranti. E non solo tramite il contatto con un oggetto arrugginito, ma con qualsiasi oggetto contaminato da C. tetani. In definitiva, non è la ruggine che trasmette il tetano, ma la presenza di spore del Clostridium Tetani che produce una tossina responsabile della malattia.

Eventuali rischi possono essere legati al tipo di chiodo utilizzato. In commercio è possibile reperirne di realizzati non con il solo ferro. Alcuni possono contenere altri metalli che, in effetti, possono risultare pericolosi per la salute. Per cui, nell’incertezza, è sempre meglio evitare.

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Come fare la mela chiodata

Come fare la mela chiodata è molto semplice: bisogna procurarsi una mela e 6 o 7 chiodi di ferro non zincati. Ciò significa che devono essere chiodi non rivestiti di zinco, materiale che impedisce che possano arrugginirsi. Questi devono essere lavati accuratamente con acqua e sapone di Marsiglia, quindi devono essere sterilizzali in acqua bollente per qualche minuto.

A questo punto basta conficcare i chiodi all’interno della polpa del frutto ed attendere almeno 24-48 ore. Durante il Medioevo il tempo di permanenza dei chiodi nella mela era di una settimana o più. Quindi si possono prelevare e mangiare la mela. Con i chiodi prelevati si può andare ad infilzare un’altra mela, che andrà poi mangiata all’occorrenza.

Mela chiodata, per quanto tempo

La quantità di mele chiodate necessaria per combattere la carenza di ferro è soggettiva. Dipende dallo stato della propria anemia. Potrebbe essere necessario consumarne una al giorno così come una a settimana o 2-3 volte al mese.

Per questo è di fondamentale importanza non ricorrere al fai da te, ma conoscere esattamente i propri livelli di ferro e farsi consigliare da un medico.

Ferro basso, cosa comporta

La carenza di ferro può interessare sia uomini che donne di ogni età, in particolare i bambini e le donne in gravidanza o che stanno allattando al seno. Si tratta di una situazione che non può essere presa sottogamba in quanto il ferro è un minerale fondamentale per i processi metabolici.

Una sua carenza può comportare diverse conseguenze rischiose per la nostra salute, come un minor apporto di ossigeno nel sangue, o l’alterazione di numerosi processi metabolici.

Uno dei suoi sintomi maggiori è la stanchezza. Ma anche la tachicardia, il mal di testa e frequenti capogiri, la mancanza di respiro, il pallore, una sensazione di freddo, l’irritabilità. Infine, fragilità delle unghie e perdita di capelli.

 

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