Mascherine protettive, rischi per ambiente e salute?
Mascherine protettive usa e getta, salute e ambiente potenzialmente a rischio secondo uno studio condotto dalla Swansea University.
Fonte immagine: Foto di Ri Butov da Pixabay
Mascherine protettive altamente inquinanti a causa delle nanoplastiche contenute nel tessuto. Non solo, secondo uno studio della Swansea University sono diversi gli agenti nocivi presenti nei DPI; molto utili sul fronte della lotta al Coronavirus, ma dall’impatto ambientale elevato se non correttamente smaltiti.
Secondo la ricerca, supportata dall’Institute for Innovative Materials, Processing and Numerical Technologies (IMPACT) e dal SPECIFIC Innovation & Knowledge Center, le mascherine contengono anche alti livelli di piombo, rame e antimonio. Oltre a diversi altri inquinanti.
Gli esperti sottolineano che il forte incremento dell’utilizzo di mascherine protettive rischia non soltanto di generare un importante inquinamento ambientale, ma anche di innescare danni per la salute pubblica nel lungo periodo. Ha sottolineato il Dr. Sarper Sarp, Swansea University College of Engineering, a capo del progetto:
Tutti noi abbiamo bisogno di indossare mascherine dal momento che sono essenziali per arrivare alla fine della pandemia di Covid-19. Abbiamo però anche urgente bisogno di ulteriori ricerche e regolamentazioni in merito alla produzione di mascherine, così da poter ridurre ogni rischio per l’ambiente e la salute pubblica.
Mascherine protettive, un rischio durante l’utilizzo?
Secondo il Dr. Sarp c’è un crescente numero di prove che porta a ritenere le mascherine un potenziale danno ambientale e una minaccia per la salute. A contatto con l’acqua, sostiene Sarp, i dispositivi rilasciano diversi inquinanti tossici. Ha concluso il ricercatore:
Quindi è imperativo il passaggio a regole più stringenti per quanto concerne la produzione e lo smaltimento/riciclo dei DPI per minimizzarne l’impatto ambientale.
C’è anche da capire l’impatto di tali perdite di sostanze sulla salute pubblica. Una delle maggiori preoccupazioni relativamente a queste sostanze è che sono facilmente separabili dalle mascherine facciali e finiscono nell’acqua senza difficoltà, il che suggerisce che siano meccanicamente instabili e facilmente disponibili alla dispersione.
Quindi è necessaria una ricerca completa per determinare le quantità e il potenziale impatto della dispersione di queste particelle nell’ambiente, e i livelli inalati durante l’utilizzo in caso di normale respirazione. Questa è una preoccupazione significativa, specialmente per gli operatori sanitari e i bambini, che devono indossare le mascherine per molto tempo durante l’orario scolastico.
Fonte: Science Daily