Mascherine e guanti: a rischio la sopravvivenza degli oceani
Mascherine e guanti abbandonati nell'ambiente rappresentano un rischio per gli oceani: con il coronavirus aumenta l'inquinamento.
Fonte immagine: oonal via iStock
La diffusione del nuovo coronavirus ha reso necessario il ricorso ad alcuni dispositivi di protezione – come mascherine e guanti – per ridurre le possibilità di contagio. L’utilità di questi dispositivi non sembra essere tuttavia accompagnata da un sufficiente senso civico da parte della popolazione e, purtroppo con una frequenza sempre più elevata, questi strumenti vengono abbandonati per strada, nei parchi, nei boschi o gettati nei corsi d’acqua. E i rischi sono elevatissimi: dopo la morte di un uccello, rimasto strangolato da una cordicella di una mascherina, ora è a rischio la sopravvivenza degli oceani.
Per quanto indispensabili in questa fase, mascherine e guanti contengono dei materiali di origine sintetica e plastica – dal latex al PPE – dannosi per l’ambiente e la fauna selvatica. Poiché di fattura molto leggera, se abbandonati nell’ambiente questi dispositivi vengono trasportati dal vento e dalle correnti, per poi finire nei corsi d’acqua e negli oceani. Oceani già ora gravemente colpiti dal problema dell’inquinamento da plastica, tanto che si stima che entro il 2050 vi saranno in mare più rifiuti in questo materiale che pesci.
Nick Mallos, dell’organizzazione non governativa Ocean Conservancy, ha così riferito alla CNN:
Sappiamo che l’inquinamento da plastica è un problema globale, esisteva già da prima della pandemia. Ma abbiamo visto anche molti sforzi dall’industria per arretrare sui progressi che abbiamo raggiungo. Dobbiamo essere molto cauti su dove andiamo, nel post pandemia.
La situazione è però grave, poiché i cittadini non sembrano accorgersi dell’importanza dello smaltimento corretto di guanti e mascherine. John Hocevar, direttore delle campagne oceaniche di Greenpeace USA, ha così affermato:
Giusto fuori da casa mia ci sono guanti abbandonati e mascherine gettate per tutto il vicinato. […] Sta piovendo da due giorni, quindi le mascherine sono state trasportate negli scarichi. Finiranno nei fiumi e poi nell’Oceano Atlantico
8 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica finiscono negli oceani ogni anno e la crisi da coronavirus rischia di rendere questa cifra addirittura più elevata. La plastica viene ingerita da animali marini, come le tartarughe, che la scambiano per meduse o altre prede. Altri esemplari vi rimangono invece impigliati, fino alla morte.
Fonte: CNN