Maqui: i benefici e le controindicazioni del mirtillo patagoniano
Cos'è il Maqui, dove si trova e come si assume il mirtillo patagoniano antiossidante. Ci occuperemo di proprietà, benefici, dosi e anche controindicazioni.
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Le bacche di Maqui, ricche di benefici ma non prive di controindicazioni, sono conosciute anche come il mirtillo della Patagonia. Rappresentano uno dei rimedi naturali più chiacchierati degli ultimi tempi e suscitano parecchia curiosità. Dall’elevato potere antiossidante, pare possano risolvere numerosi disturbi della salute, dal colesterolo “cattivo” ai radicali liberi.
Quali sono le loro caratteristiche e da dove arriva tutta questa attenzione mediatica? Vediamo di approfondire a cosa serve il Maqui e dove si trova in Italia e non.
Cos’è il Maqui
Cosa sono le bacche di Maqui ? L’Aristotelia chilensis – questo il nome scientifico del vegetale – è una pianta della famiglia delle Elaeocarpaceae diffusa nelle foreste temperate del Cile e dell’Argentina. L’arbusto, pur mantenendo un fusto mediamente sottile, può raggiungere i 5 metri d’altezza e produce dei frutti che apparentemente ricordano i mirtilli (da qui il loro secondo nome).
Il piccolo frutto commestibile che ne deriva si presenta come delle piccole bacche viola-nere con un diametro compreso tra 4 e 6 millimetri.
Tali bacche recano al loro interno da 4 a 8 semi angolati. I frutti sviluppano un sapore che ricorda vagamente quello delle more, ma anche del sambuco. Pur essendo una pianta sempreverde, la produzione del frutto – quello che si utilizza agli scopi di cura – è molto lenta.
Ci vogliono più di 5 anni per raggiungere un raccolto di circa 10 chili. Di seguito, le proprietà e gli usi più comuni del Maqui.
Proprietà e benefici del Maqui
Sebbene siano da sempre sfruttate dalle popolazioni locali, come l’aronia, nel resto del mondo le bacche di maqui hanno acquisito una fama decisamente recente. I frutti della pianta sarebbero caratterizzati da un potente potere antiossidante, tanto che in molti le hanno già ribattezzate come “bacca dei miracoli”. Tuttavia, a livello scientifico non sono ancora emerse sufficienti conferme ai supposti effetti straordinari.
A livello di principi attivi, le bacche sono ricche di antocianine, prova ne è il loro colore blu. Soprattutto le delfinidine, presenti in una percentuale pari all’82% circa e la cianidina, 17 % circa. La delfininina è l’antiossidante più potente conosciuto al mondo, da qui la fama del Maqui quale frutto più antiossidante esistente.
Tali flavonoidi sono solitamente utili ai vegetali per combattere le radiazioni ultraviolette del sole. E, come anticipato, sono proprio questi flavonoidi a dimostrare peculiarità antiossidanti, nonché un potere antibatterico contro agenti patogeni vegetali.
Oltre a questi elementi, si rileva un’alta concentrazione di vitamine, in particolare dei gruppi E e B. Simili caratteristiche le avvicinano ad altre dagli effetti sovrapponibili, come quelle di Goji, le Acai e il ribes. Ma le qualità delle Bacche di Maqui fanno sì che tale frutto vanti una supremazia indiscussa all’interno della famiglia delle “superbacche”.
Le applicazioni possibili sono le più disparate e spaziano dal contrasto ai radicali liberi alla riduzione naturale del colesterolo cattivo. Date le limitate evidenze scientifiche, nonché la possibile comparsa di effetti collaterali, l’assunzione dovrebbe essere sempre concordata con il proprio medico curante, anche per evitare spiacevoli controindicazioni.
A cosa serve il Maqui: usi
Le proprietà curative delle bacche di Maqui sono definite dai loro principi attivi e nutritivi. In particolare, già ben noto è l’effetto della vitamina E per contenere tutti quei problemi dovuti all’invecchiamento e ai radicali liberi, dalla cura della pelle alla caduta dei capelli, e per favorire il rinnovo cellulare.
Le sue caratteristiche la rendono un importante strumento di prevenzione del cancro e di assimilazione delle proteine. Le applicazioni di questa pianta, tuttavia, non si limitano a questi unici campi. Le dosi per l’assunzione variano da persona a persona, a seconda del disturbo che si intende trattare, quindi non possono prescindere dal consiglio di uno specialista.
Oltre a potere aggiungere il maqui ai frullati, al porridge, allo yogurt, ai cereali o ai succhi di frutta, se ne possono realizzare tè e tisane. Nel loro paese di origine vengono invece ampiamente sfruttate per dare vita a marmellate, gelati e succhi di frutta.
Inoltre, forse non tutti lo sanno, il Maqui è l’ingrediente principale del teku, una bibita alcolica cilena che viene tradizionalmente servita agli ospiti e che anticamente veniva bevuta dai guerrieri per trarre energia tra una battaglia e l’altra.
Di seguito gli usi più famosi, solitamente in infuso, in succo o tramite integratori alimentari:
- Colesterolo: le antocianine pare stimolino la produzione di colesterolo HDL, riducendo di conseguenza quello LDL, potenzialmente dannoso per arterie e coronarie. Inoltre aiuterebbe a frenare l’ossidazione del colesterolo “cattivo” LDL sulle pareti delle arterie, contrastando, così, il deposito di pericolose placche
- Invecchiamento: data l’azione di contrasto dei radicali liberi e le proprietà antiossidanti, le bacche di Maqui potrebbero limitare la degenerazione cellulare dovuta all’età. Un effetto che sarebbe più evidente a livello estetico, dalla consistenza e tonicità della pelle passando per la perdita dei capelli. All’interno dell’organismo, così come qualsiasi altra sostanza antiossidante presente in natura, si sta vagliando l’ipotesi il frutto possa manifestare qualche azione preventiva contro le cellule tumorali, tuttavia a oggi non sono state rilevate conferme in questo senso
- Infiammazioni: sembra che le bacche mostrino un blando potere antinfiammatorio, soprattutto a livello delle mucose orali e delle prime vie respiratorie, utile per il trattamento dei malanni stagionali ricorrenti dell’inverno
- Dimagrimento: tradizionalmente si associa al rimedio la capacità di bruciare i grassi più velocemente, quindi non capita di rado venga consigliato nelle diete dimagranti per rendere più agevole lo smaltimento dell’adipe in eccesso. Di questa funzione, tuttavia, al momento non esistono conferme scientifiche.
Maqui: effetti collaterali e controindicazioni
Non esistono sufficienti studi sui possibili effetti collaterali, così come anche sulle precise controindicazioni, derivanti dall’assunzione delle bacche di maqui.
Per questo motivo la somministrazione deve essere effettuata con estrema cautela e sempre dopo aver vagliato il parere del medico curante.
Inoltre, non essendone ancora note le interazioni, sarebbe meglio evitare il ricorso in concomitanza con altre cure farmacologiche, in particolare medicinali per la riduzione dei livelli di colesterolo, poiché il rimedio ne potrebbe aumentare gli effetti.
Sebbene manchi una precisa rappresentatività statistica, diversi consumatori hanno lamentato stipsi introducendo le bacche di maqui nella loro dieta: si tratta di un effetto collaterale probabilmente compatibile con le caratteristiche astringenti del ritrovato.
Maqui, dove si compra?
Dove comprare le bacche di Maqui? L’alimento è disponibile in commercio in diverse forme. Oltre a poter acquistare la pianta di Aristotelia Chilensis, è possibile reperirlo in polvere, liofilizzato, da sciogliere in un liquido; in succo puro dalla spremitura a freddo dei frutti, da consumare sia puro che diluito, sotto forma di integratore in compresse.
Ancora, di bacche intere ma non fresche, quelle sono poco reperibili nella nostra penisola. La loro forma essiccata è più comune nel nostro paese. Così si possono gustare da sole, come spuntino o snack salutare.
Dove si trova il Maqui? Oltre a poterlo cercare nei negozi specializzati in alimentazione sana, potete trovarlo con successo nelle erboristerie e nelle farmacie. Naturalmente online la possibilità di reperirlo è molto più vasta, con un risparmio economico maggiore.
Fonti
- Wikipedia
- Studio Extracts of Maqui ( Aristotelia chilensis ) and Murta ( Ugni molinae Turcz.): sources of antioxidant compounds and α-Glucosidase/α-Amylase inhibitors
- Studio A comprehensive review on fruit Aristotelia chilensis (Maqui) for modern health: towards a better understanding
- Studio Extracts of Maqui ( Aristotelia chilensis ) and Murta ( Ugni molinae Turcz.): sources of antioxidant compounds and α-Glucosidase/α-Amylase inhibitors
- Humanitas