Greenstyle Alimentazione Mangiare bene e vivere bene in Trentino: l’esempio di Trentingrana

Mangiare bene e vivere bene in Trentino: l’esempio di Trentingrana

Col suo gusto equilibrato tra dolce e salato e uno straordinario apporto di proteine, Trentingrana porta in tavola un assaggio del Trentino.

Mangiare bene e vivere bene in Trentino: l’esempio di Trentingrana

Quando si pensa al Trentino le immagini che ci vengono in mente sono le maestose Dolomiti e i ghiacciai dell’Adamello, le distese di erbe e fiori di montagna, Madonna di Campiglio e la Val di Fassa, ma anche le prelibatezze gastronomiche di questo territorio come le mele e i formaggi. E quando si parla di formaggi è Trentingrana a invadere i nostri pensieri, il formaggio “principe” di Trentingrana CONCAST (Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini), il Consorzio che riunisce i 17 Caseifici Cooperativi della Provincia Autonoma di Trento a cui sono associati circa 650 allevatori produttori di latte locali.

Col suo gusto equilibrato tra dolce e salato e uno straordinario apporto di proteine, Trentingrana porta sulle nostre tavole un assaggio del Trentino. E il merito è anche dei “Ribelli per natura”, gli allevatori che quotidianamente, animati dal profondo amore e rispetto nei confronti del proprio territorio, affrontano le avversità, gli ostacoli e la fatica che il loro lavoro e il contesto della montagna comportano.

Gli allevatori, ubicati nelle vallate alpine e prealpine del Trentino, si prendono cura ogni giorno delle mucche e delle capre ospitate in stalle a conduzione familiare che assicurano il loro benessere: gli animali vengono munti tutte le mattine e tutte le sere, fatti pascolare in libertà in alpeggio ad alta quota durante l’estate, tenuti al caldo in stalla durante i periodi più freddi e nutriti soltanto con erba fresca, fieno e mangimi NO OGM e senza utilizzo di insilati secondo il rigido disciplinare del Consorzio Trentingrana.

Il segreto dei formaggi del Consorzio Trentingrana sta proprio nel disciplinare che regolamenta ogni fase della produzione: solo latte di montagna, per lo più lavorato a crudo secondo i tempi e i modi dell’artigianalità, oltre a sale e caglio. Solo questo: gli ingredienti sono semplici e genuini e basta un assaggio per rendersene conto.

Territorialità, naturalità, artigianalità e tradizione sono alla base di Trentingrana, a cui viene destinato circa il 50% del latte che viene prodotto ogni anno dagli allevatori, e di tutte le altre eccellenze casearie del Consorzio. Grazie al suo straordinario apporto di proteine, Trentingrana è in grado di fornire energia in maniera immediata all’organismo ed è adatto a tutti perché naturalmente privo di lattosio, per naturale processo di produzione, con galattosio inferiore a 10 mg / 100 g.

(Fototeca Trentino Sviluppo S.p.a – Foto di Daniele Molineris – Alpe Cimbra – Passo Coe – Barefooting)

È sufficiente un assaggio di Trentingrana per ritrovarsi catapultati tra le meraviglie del Trentino, un territorio magico e in cui si vive bene e a stretto contatto con la natura. E dopo aver gustato a distanza le prelibatezze e il frutto del lavoro degli allevatori e dei caseari, non si può non pianificare un giro in Trentino per toccare con mano tutto quello che il territorio ha da offrire in tutte le stagioni e sentirsi a casa grazie all’apertura e all’accoglienza che sono insite da sempre nel DNA dei trentini.

Non c’è bisogno di amare lo sci per concedersi un viaggio alla scoperta di questo territorio durante i mesi invernali. E se vi dicessimo che potete camminare a pieni nudi sulla neve per vivere un’esperienza multisensoriale profonda di riconnessione con la natura? È quello che vi aspetta a San Bernardo di Rabbi con l’esperta naturopata Margherita De Carli, che vi guiderà nell’incontaminata Val di Rabbi, immersi nel bosco e con la neve sotto ai piedi: il modo migliore per riconnettersi con la natura nella sua veste più selvaggia e per ritrovare un’energia inattesa che vi accompagnerà per molti giorni a venire.

(Fototeca Trentino Sviluppo S.p.a. – Foto di Luciano Gaudenzio – San Martino di Castrozza – Bosco – Foresta)

In alternativa potete fare un’esperienza altrettanto coinvolgente a San Martino di Castrozza, la prima zona in Italia a partecipare al progetto Barefoot Trail della Barefoot Academy. Lì vi aspettano tre sentieri che potete percorrere, almeno in parte, a piedi nudi: il Sentiero del Cervo e quello dei Piani della Cavallazza che partono da Malga Ces e il Sentiero del Cacciatore, che parte invece da Maso Col.

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