Mal di schiena: curarlo con l’artiglio del diavolo
L'artiglio del diavolo è usato al posto del cortisone per osteggiare il mal di schiena: ecco come.
Il mal di schiena è a volte un nome generico con cui si indicano differenti disturbi, che possono avere differenti origini.
Si va dalle sciatalgie ai mal di schiena di origine reumatica, anche quelli stagionali, per cui l’organismo risente del tempo che cambia repentinamente e a volte il troppo caldo in tal senso è peggio del freddo pungente.
Poi ci sono quei dolori che derivano da patologie trascurate, come la scoliosi, che si ripresentano a causa di movimenti sbagliati, colpi di vento e così via. Alcuni di questi disturbi richiedono l’uso del cortisone, ma niente paura, perché esiste una specie di corrispettivo naturale per questa cura, l’artiglio del diavolo.
Si tratta di un rimedio naturale che tuttavia non va preso come panacea di tutti i mali: è sempre bene chiedere consiglio al medico e al farmacista prima di procedere con assunzioni che potrebbero risultare dannose per l’organismo stesso.
L’artiglio del diavolo è quindi un rimedio naturale contro il mal di schiena, ma deve essere opportunamente conosciuto e ben utilizzato. Se ci si serve dell’artiglio del diavolo in erboristeria, lo si troverà sotto forma di radici secondarie, che si sono sviluppate, nella terra d’origine della pianta, in profondità nel terreno. Alcuni si trovano bene con crema e tinture, altri con le compresse.
Sicuramente, creme e tinture sono più efficaci quando si parla di mal di schiena, perché possono essere applicate sulla parte del corpo interessata dal dolore. L’estrazione del principio attivo oggi avviene anche dalle foglie e dai frutti dell’artiglio del diavolo, perché la pianta è a rischio di estinzione, per via della grande richiesta e delle difficoltà che derivano dalla sua coltivazione. Ma da dove nascono i benefici dell’artiglio del diavolo per il mal di schiena?
La storia dell’artiglio del diavolo nella cura del mal di schiena e di altri disturbi parte da lontano, dalla medicina tradizionale africana. Nel XIX secolo, però, gli scienziati europei iniziarono a catalogare la pianta, ma fu solo nel primi anni del ‘900 che se ne scoprirono le potenzialità.
È stato in seguito, poi, che si è compreso che l’artiglio del diavolo fosse tanto affine negli effetti al cortisone, ma che non producesse gli stessi effetti collaterali. È per questo che quindi l’artiglio del diavolo ha affermato la sua presenza anche all’interno di farmaci anche non omeopatici o prodotti per l’igiene personale.