Maiali soppressi a milioni negli allevamenti USA, colpa del lockdown
Milioni di maiali a rischio soppressione a causa del lockdown da coronavirus: gli impianti a stelle e strisce sono sovraffollati.
Fonte immagine: Pixabay
Milioni di maiali potrebbero essere soppressi negli allevamenti intensivi degli Stati Uniti, a causa del lockdown da coronavirus. È quanto denuncia il National Pork Producer Council, nell’ipotizzare l’uccisione di 10 milioni di suini entro il prossimo settembre se non si troverà una soluzione al sovraffollamento degli impianti.
Lo stop alla produzione dovuto alle restrizioni imposte per la quarantena, e la conseguente riduzione dei consumi, starebbe portando a condizioni invivibili all’interno degli allevamenti.
Secondo la NPPC, ogni settimana circa 170.000 maiali non possono essere inviati agli impianti di macellazione. Ciò comporta un sovraffollamento delle strutture e la soppressione sarebbe “l’unica opzione umana” per evitare sofferenze agli animali.
Le conseguenze del sovraffollamento
Gli allevatori sono preoccupati dalle possibili conseguenze negative del sovraffollamento. Quando costretti in spazi molto ristretti e privati della possibilità di muoversi, i maiali tendono a diventare aggressivi e le risse fra simili possono causare ferite anche mortali.
Secondo quanto riferito da CBS, sarebbero pochi gli impianti di macellazione oggi attivi negli Stati Uniti, perlopiù a ritmo ridotto. Questo perché molte strutture sarebbero state chiuse nelle ultime settimane per la presenza del coronavirus. Sarebbero infatti 14.000 i lavoratori positivi su 181 impianti, di cui 54 purtroppo deceduti.
Il problema è talmente vasto che il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha deciso di instaurare un National Incident Coordination Center, allo scopo di aiutare gli allevatori a sopprimere i loro suini. Sono state anche aggiornate le linee guida del “Dead Animal Disposal Act”, per facilitare gli impianti nell’attività di smaltimento delle carcasse.
Nel frattempo, la NPCC ha espresso sgomento per una scelta vista come inevitabile. Così ha dichiarato Jim Monroe, Assistant Vice President of Communication del gruppo:
Uccidere gli animali e sprecare il cibo che rappresentano è contro ogni istinto degli allevatori. Il loro impegno è allevare questi animali per la catena alimentare e investire nella loro cura: essere costretti a sopprimerli per ragioni al di fuori del loro controllo è tragico. Credo sia un momento particolarmente stressante.
Alcuni allevatori hanno deciso di sottoporre i loro maiali a rigide diete, per evitare acquisiscano peso troppo in fretta, allo scopo di salvarne quanti più possibile.
Fonte: CBS