I lupi sono più tolleranti dei cani
I lupi sono più tolleranti fra pari rispetto ai cani: lo svela uno studio fra le interazioni fra gruppi e la collaborazione all'interno del proprio branco.
I lupi sono più tolleranti dei cani. È quanto svela una nuova ricerca, condotta per spiegare le ragioni dell’elevata cooperazione all’interno dei branchi di questi animali selvatici. Emerge come i lupi siano tra di loro estremamente tolleranti e raramente aggressivi, a differenza degli amici a quattro zampe domestici.
Lo studio è stato condotto dal Wolf Science Center del Messerli Research Institute dell’Università di Vienna. Pubblicati su Proceedings of the Royal Society B, i risultati pongono dubbi sull’idea sia stato unicamente l’addomesticamento a rendere i cani particolarmente socievoli e amorevoli con l’uomo. Dall’analisi dei lupi, infatti, emerge come siano innatamente tolleranti e poco aggressivi nei confronti dei pari, più di quanto non lo siano i quadrupedi domestici. I cani, tuttavia, sono diventati gli animali domestici per antonomasia poiché, a differenza dei lontani cugini selvatici, non hanno paura dell’uomo e lo accettano come vero e proprio partner sociale. Così spiega Friederike Ranger, uno degli autori principali della ricerca:
I lupi cooperano maggiormente rispetto ai cani in termini di accudimento dei piccoli, per difendere i territori e probabilmente nella caccia.
Per giungere a questi risultati, il team di ricerca ha allevato un gruppo di lupi e un gruppo di cani, sottoponendoli alle medesime condizioni. I cuccioli di lupo sono stati procurati dal Nord America, quindi cresciuti in cattività, mentre i cani provengono da alcuni rifugi ungheresi. Dall’analisi delle interazioni all’interno dei branchi di riferimento, sono emerse delle sostanziali differenze. Ad esempio, durante i pasti i lupi si dimostrano molto più democratici, consentendo a ogni membro del gruppo di ottenere una parte del cibo a disposizione. Anche in relazione al capobranco qualsiasi esemplare può accedere al nutrimento, semplicemente ringhiando o accucciandosi: questo dimostra come gli animali alle vette del sistema sociale siano estremamente tolleranti. Così non avviene fra i cani, dove un esemplare comune non può facilmente ottenere cibo dal capobranco, poiché l’eventuale richiesta raramente sarebbe ammessa.
La spiegazione della maggiore armonia fra i lupi è innanzitutto familiare. Mentre i cani solitamente fanno parte di gruppi dove i membri non sono imparentati gli uni con gli altri, un branco di lupi è normalmente formato da una coppia dominante, quindi dagli esemplari nati da quella coppia da due o tre generazioni. Un fatto, quello del legame di sangue e della crescita congiunta, che renderebbe gli animali selvatici raramente aggressivi nei confronti dei simili, puntando invece sulla cooperazione per il benessere di tutti.
Simili evidenze sono state notate anche da Chris Darimont, un ricercatore per la Raincoast Conservation Foundation, impegnato con un team nello studio delle abitudini dei lupi nella Columbia Britannica. Dall’analisi dei rifiuti fisiologici, i ricercatori hanno ricostruito le abitudini alimentari dei branchi: non appena i lupi trovano del salmone, rinunciano all’alimentazione a base di cervo. Non tanto per questioni di gusto, quanto poiché la cattura dei salmoni è un’attività più semplice e sicura rispetto alla caccia di selvaggina, un espediente che assicura armonia all’interno del gruppo e buona equità fra i membri.
Per quale motivo, tuttavia, i cani sono stati scelti come animali domestici, quando il lupo sembra mostrare lati caratteriali più pacifici? La risposta sembra essere molto semplice: mentre i lupi manifestano un’innata paura per l’uomo, i quadrupedi di casa lo considerano il capobranco, stringendo con lui fitte relazioni sia di guida che d’affetto. In altre parole, è risultato ben più semplice allevare e addomesticare cani che non fare lo stesso con i lontani cugini selvatici.