Greenstyle Ambiente Animali Louis Denyer, l’uomo che parla con i gatti

Louis Denyer, l’uomo che parla con i gatti

Louis Denyer è il nuovo Cat Man: sostiene di aver sviluppato un linguaggio a colpi di palpebre per poter efficacemente comunicare con i gatti.

Louis Denyer, l’uomo che parla con i gatti

Lo si potrebbe definire un vero e proprio interprete felino, anche se preferisce l’appellativo di “Cat Man”: l’uomo dei gatti. È questa la storia di Louis Denyer; un giovane ventinovenne del Lancashire, in Inghilterra, convinto di poter comprendere e riprodurre correttamente il linguaggio dei mici. Come? Con un’attenta analisi dei movimenti e una tecnica di chiusura rallentata delle palpebre.

La singolare strategia sviluppata dal ragazzo comprende la chiusura delle palpebre a ritmo molto lento, un segnale che – a suo avviso – conquisterebbe la fiducia del gatto. Tanto che, in nove casi su dieci, i felini risponderebbero con lo stesso segnale. Ma da dove nasce questa tecnica e a quale scopo d’accudimento potrebbe tornare utile?

Louis sostiene di aver imparato il linguaggio felino, in particolare quello corporale, non solo informandosi a lungo sulle abitudini dei gatti, ma anche grazie a una vita passata in loro compagnia. Questo avrebbe creato tra il giovane e gli animali un legame straordinario, che avrebbe permesso di carpirne ogni segreto. Così facendo, l’uomo spera di poter portare alla luce numerose situazioni di disagio vissute dai mici, a suo dire spesso accuditi in modo erroneo, stressati oppure ingiustamente puniti.

Voglio salvare la vita dei gatti, questa è la ragione per cui lo faccio. Sento vi siano troppi casi di gatti mal accuditi e di mici che si comportano male o che vengono puniti. […] I felini sono degli animali molto territoriali, hanno bisogno di un loro spazio personale. Non voglio solo aiutare i gatti, ma anche educare le persone.

Sarebbero molti i segnali che il micio di casa tenterebbe, spesso invano, di comunicare ai proprietari. Quando i bisognini vengono espletati lontano dalla lettiera, ad esempio, l’animale comunicherebbe l’esigenza di spazi personali per una territorialità che non avverte sicura. Inoltre, spesso i gatti combinano dispetti poiché si adattano con riluttanza al cambiamento, quindi il proprietario dovrebbe analizzare il periodo di vita recente per scovare qualche abitudine, anche banale, improvvisamente modificata. Per questo motivo, Cat Man consiglia di giocare per 20 minuti al giorno con il proprio amico a quattro zampe, poiché il gioco è la modalità con cui l’animale esprime se stesso e si riappropria del territorio.

La prova che la tecnica di comunicazione a colpi di ciglia funzioni è ancora tutta da verificare, ma gli altri suggerimenti forniti trovano di certo conferma negli studi comportamentali condotti negli anni, così come anche nelle opinioni diffuse dei veterinari. Un portavoce della RSPCA sostiene come le indicazioni fornite – l’attenzione alla lettiera, il gioco e molto altro – siano certamente benefiche, chissà che non lo sia anche l’originale chiusura delle palpebre.

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