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Londra, legge pro-vivisezione in arrivo?

In questi giorni il Parlamento inglese sta approvando una legge sulle sperimentazioni sugli animali. Le associazioni di settore lanciano l'"allarme rosso"

Londra, legge pro-vivisezione in arrivo?

Neanche un anno fa l’UE aveva diramato una direttiva (la 2010/63/UE, che revisiona la 86/609) che doveva regolare nei paesi membri il problema della vivisezione e della sperimentazione sugli animali in genere. Una legge molto “discussa” dalle associazioni anti-vivisezioniste, con punti considerati positivi e grosse lacune. Per un sunto della situazione vi rimandiamo a quanto già detto ottimamente nel sito della LAV.

Come sempre accade, quando una direttiva europea viene diramata, gli Stati membri devono promulgare delle leggi di recepimento. La prima nazione a muoversi è stata il Regno Unito. Lo ha fatto con una legge preparata dal Governo che sarà approvata in questi giorni dal Parlamento. Durissima la reazione del’RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) che parla di “allarme rosso”. La legge, infatti, tradirebbe anche quanto di buono era compreso nella stessa direttiva europea.

Più in particolare, i movimenti per i diritti degli animali chiedono a Governo e Parlamento che il Regno Unito accolga le seguenti modifiche al proprio ordinamento:

  • non deve consentire l’utilizzo delle Grandi Scimmie e neppure l’uso reiterato dello stesso animale in esperimenti che gli causano dolore intenso, sofferenza e angoscia (articolo 55);
  • non deve autorizzare alcuna ricerca tramite le “procedure amministrative semplificate” previste dall’articolo 42;
  • deve proibire senza eccezioni la sperimentazione sugli animali in via di estinzione, su quelli prelevati nel loro ambiente naturale e su quelli randagi o selvatici;
  • non deve permettere che si sperimenti sui primati non umani nella ricerca di base (quella che non è finalizzata alla ricerca di cure e medicine) o per semplici “affezioni umane debilitanti”;
  • deve vietare esperimenti dolorosi come le grandi operazioni chirurgiche eseguite senza anestesia per valutare l’efficacia degli analgesici; i test che provocano la morte degli animali per avvelenamento da tossine mescolate al loro cibo; la deliberata esposizione
  • di animali coscienti a condizioni letali di estremo freddo, caldo o pressione barometrica; gli studi sugli effetti di agenti infettivi o tossici, che sono causa di agonia protratta con forte angoscia, o di una morte rapida con intenso dolore.

Come giustamente hanno fatto notare in Italia quelli della LEAL, il rischio è alto in tutta Europa. Infatti, se a Londra dovesse passare una legge sul controllo della sperimentazione animale eccessivamente blanda, questo renderebbe più difficile anche negli altri paesi membri l’approvazione di leggi recepimento avanzate in materia. Ciò che si teme e il ritorno indietro in un campo in cui si sono già consumate battaglie durissime.

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