
C'è ancora poco tempo per richiedere questi arretrati dell'INPS: quanto ti spetta - Greenstyle.it
Resta poco tempo per richiedere gli arretrati che ti deve l’INPS: l’ente non te lo ricorda, ma hai diritto a questi soldi.
Siamo nel mese di aprile 2025, un periodo in cui molti cittadini italiani stanno controllando il proprio estratto conto per verificare l’importo dell’Assegno Unico che, come ogni mese, viene erogato dall’INPS.
Tuttavia, non tutti si rendono conto che potrebbero trovarsi di fronte a un’importante discrepanza: l’importo accreditato potrebbe essere significativamente inferiore a quello che effettivamente spetterebbe loro. Questo può accadere, ad esempio, a chi non ha rinnovato l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) entro la scadenza prevista.
Come richiedere subito gli arretrati che ti deve l’INPS
L’Assegno Unico è un contributo economico mensile destinato alle famiglie con figli a carico, fino a 21 anni di età, e senza limiti per i figli disabili. Questa misura è fondamentale per sostenere le famiglie italiane, e può essere richiesta da diverse categorie di cittadini, tra cui lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati. Ma attenzione: se non si presenta l’ISEE aggiornato, l’INPS eroga solo l’importo minimo, attualmente fissato a 57,50 euro per coloro che hanno un ISEE superiore a 45.939,56 euro o che non hanno presentato alcuna dichiarazione. Una delle problematiche più comuni è che molti contribuenti ignorano la necessità di aggiornare la propria posizione ISEE, con il rischio di ricevere pagamenti inferiori a quelli a cui avrebbero diritto.
Infatti, l’INPS ha ribadito che il termine per rinnovare l’ISEE per il 2025 scade il 30 giugno 2025. Questo significa che, se non si provvede a presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro questa data, si rischia di ricevere un importo ridotto per tutto l’anno, con conseguenze economiche significative. L’importo minimo dell’Assegno Unico è applicato a chi non ha presentato la DSU o a chi non ha aggiornato la propria situazione reddituale e patrimoniale. La buona notizia è che c’è ancora tempo per rimediare. Se i contribuenti presenteranno la DSU aggiornata entro il termine stabilito, potranno recuperare gli arretrati, che si riferiscono alla differenza tra l’importo spettante e quello effettivamente ricevuto a partire da marzo 2025.
Ma come si fa a richiedere l’ISEE? La procedura è piuttosto semplice e può essere svolta comodamente da casa. Gli utenti devono accedere al portale INPS nell’area riservata, utilizzando SPID, CIE o CNS, e preparare la documentazione necessaria. Questa include informazioni sui redditi, eventuali conti correnti, proprietà immobiliari e altre risorse economiche. Una volta compilata e firmata la DSU, l’attestazione ISEE verrà inviata via email in pochi giorni. Per chi non ha familiarità con l’uso della tecnologia, è possibile ricevere assistenza presso i patronati o i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) locali.

Questi enti possono guidare i cittadini nella compilazione della DSU e assicurarsi che tutte le informazioni siano corrette e complete, evitando così ritardi o errori che potrebbero compromettere la richiesta. È importante sottolineare che, sebbene il rinnovo dell’ISEE sia automatico, esiste l’obbligo di aggiornamento annuale. L’ISEE ha validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stato presentato, quindi è fondamentale rispettare questa scadenza per garantire il calcolo corretto dell’assegno. Non tutti i beneficiari sono a conoscenza di questa regola e possono trovarsi a ricevere importi minimi senza rendersi conto del motivo.
Inoltre, è bene sapere che, per il 2025, i cittadini che presenteranno l’ISEE entro il 30 giugno non solo recupereranno gli arretrati, ma inizieranno anche a ricevere gli importi aggiornati calcolati sulla base della nuova situazione reddituale. Questo è un aspetto cruciale, soprattutto in un periodo in cui molte famiglie stanno affrontando difficoltà economiche. Il recupero degli arretrati è un’opportunità da non sottovalutare, poiché può fare una grande differenza nel bilancio familiare. Per questo motivo, è fondamentale che i cittadini non solo verifichino il proprio estratto conto, ma si informino anche sui propri diritti e sulle procedure da seguire per ottenere quanto dovuto.
In sintesi, il messaggio per tutti i beneficiari dell’Assegno Unico è chiaro: non aspettate oltre per aggiornare il vostro ISEE, poiché il tempo stringe e ogni giorno conta. La scadenza del 30 giugno 2025 è un’opportunità per assicurarsi il sostegno economico adeguato e non lasciare che l’ignoranza delle procedure possa risultare in un danno economico. È essenziale agire tempestivamente per evitare di perdere i diritti acquisiti e garantire un sostegno adeguato alla propria famiglia.