
La recente ricerca condotta presso il Jaeb Center for Health Research ha messo in luce i notevoli benefici della somministrazione automatica di insulina (Aid) per gli adulti affetti da diabete di tipo 2. Pubblicato su The New England Journal of Medicine, lo studio ha dimostrato che questa innovativa terapia riduce significativamente i livelli di emoglobina glicata (HbA1c), un indicatore cruciale per monitorare il controllo glicemico a lungo termine, migliorando così la gestione della malattia rispetto alla terapia insulinica standard con monitoraggio continuo del glucosio.
Risultati dello studio
L’analisi ha rivelato che la terapia Aid ha portato a una riduzione media di HbA1c di 0,9 punti percentuali nell’arco di 13 settimane. In confronto, il gruppo di controllo, che ha continuato il trattamento tradizionale, ha visto una diminuzione di soli 0,3 punti percentuali. Sebbene i sistemi automatici di somministrazione dell’insulina abbiano già dimostrato la loro efficacia nei pazienti con diabete di tipo 1, la loro applicazione per chi soffre di diabete di tipo 2 era meno esplorata, lasciando un numero considerevole di pazienti in difficoltà nel mantenere un adeguato controllo glicemico.
Dettagli dello studio multicentrico
Lo studio, di natura multicentrica, randomizzato e controllato, ha coinvolto 319 pazienti distribuiti in 21 centri situati negli Stati Uniti e in Canada. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha utilizzato il microinfusore di insulina t:slim X2 dotato della tecnologia Control-IQ+ e del sensore Dexcom G6, mentre l’altro ha continuato il proprio regime insulinico tradizionale. All’inizio dello studio, i livelli di HbA1c erano mediamente dell’8,2% nel gruppo Aid e dell’8,1% nel gruppo di controllo.
Impatto sulla qualità della vita dei pazienti
Nel corso delle 13 settimane, il gruppo che ha utilizzato il dispositivo automatico ha visto scendere i livelli di HbA1c al 7,3%, rispetto al 7,7% del gruppo di controllo. Inoltre, i partecipanti con il sistema di infusione automatica hanno trascorso in media 3,4 ore in più al giorno all’interno dell’intervallo di glucosio ottimale, un risultato che suggerisce un miglioramento nella qualità della vita e nella gestione quotidiana della malattia.
I risultati ottenuti indicano che l’Aid potrebbe rappresentare un’opzione efficace per la gestione del diabete di tipo 2, anche per quei pazienti che non hanno mai utilizzato microinfusori di insulina o che non hanno esperienza con tecniche di conteggio dei carboidrati. Con queste evidenze, la somministrazione automatica di insulina si profila come una valida alternativa per migliorare il benessere dei pazienti affetti da questa forma di diabete.