Fra i grandi felini, annoveriamo anche il leopardo. Il Panthera pardus è un felide che fa parte del genere Panthera. Hai presente la famosa pantera nera? In realtà è un leopardo affetto da melanismo. Se la guardi bene da vicino, vedi comunque che ha le macchie, solo che sono offuscate dalle macchie melaniche.
Andiamo dunque a conoscere meglio questo animale, andando a vedere quante specie esistono, il colore del mantello, il peso, la velocità, cosa mangia, dove vive e qualche curiosità.
Questa è la classificazione scientifica del leopardo:
Queste sono le sottospecie del leopardo:
Attenzione a non confondere giaguaro, leopardo e ghepardo: pur essendo tre grossi felini, ci sono delle differenze abbastanza evidenti fra di loro. Il leopardo è il Panthera pardus, il giaguaro è il Panthera onca e il ghepardo e l’Acinomyx jubatus. Appartengono tutti e tre alla famiglia dei Felidae, ma leopardo e giaguaro appartengono al genere Pantera, mentre il ghepardo è proprio un altro genere del tutto.
Il leopardo è snello e più leggero rispetto al giaguaro, anche se più muscoloso rispetto al ghepardo. Le macchie sono più piccole e vive in Africa e Asia.
Il giaguaro è il felino più grande fra questi, è molto muscoloso e robusto, con testa grossa e coda corta. Pur avendo il mantello maculato come anche ghepardo e leopardo, ecco che le macchie del giaguaro sono più grandi, a rosetta e con l’interno rossastro. Inoltre devi anche ricordare che vive nella foresta Amazzonica, in Argentina, in Colombia e sud degli Stati Uniti.
Il ghepardo è il più leggero fra i tre, le zampe sono molto più lunghe e il cranio più piccolo. Anche lui maculato, ha la particolarità di avere delle bande nere che vanno dal canto mediale degli occhi ai lati della bocca. Vive praticamente ormai più solo in Africa.
Il Panthera pardus ha un areale di diffusione abbastanza ampio, lo troviamo sia in Africa che in Asia. In Africa è diffuso soprattutto nella parte centrale e meridionale, mentre a Nord è quasi scomparso, tranne nella zona al confine fra Marocco e Algeria. In Asia, invece, lo troviamo dal Medio Oriente alla Cina. Al di fuori delle aree protette purtroppo il numero di esemplari sta calando.
Vive bene e si adatta alle foreste, savane, colline, zone rocciose, paludi, coste e anche montagne. Probabilmente non lo si trova solo nei deserti aperti e nelle zone ricche di mangrovie.
Il P. pardus è un felino dal corpo muscoloso e lungo, anche se non muscoloso quanto il giaguaro. Abile arrampicatore, ha muscoli pettorali molto sviluppati. La coda è molto lunga. Il peso di un leopardo è di 58 kg nei maschi e 37 kg nelle femmine, anche se ci sono esemplari che hanno raggiunto i 90 kg.
Le femmine tendono a essere più piccole dei maschi. La lunghezza media dei leopardi è di 1-1,9 metri nei maschi e 0,95-1,25 nelle femmine, con coda lunga 52-90 cm. L’altezza al garrese va dai 45 ai 78 cm. I suoi artigli sono i più affilati fra i felini in quanto servono per arrampicarsi.
La testa è lievemente più piccola rispetto a quella di un giaguaro, ma più grande di quella di un ghepardo. I canini possono arrivare ai 6 cm di lunghezza. Fra maschi e femmine è presente un certo grado di dimorfismo sessuale. I maschi non solo sono più grandi, ma hanno anche una giogaia sotto la gola non presente nelle femmine. La giogaia diventa molto evidente dai 6-7 anni di vita in su.
Anche i leopardi hanno il manto maculato. Le macchie formano rosette piccole, nere su fondo che va dal giallo al marrone. A differenza del giaguaro, queste macchie sono più piccole e non sono rossastre al centro, ma talvolta presentano una macchietta tonda centrale. Gola, petto, addome, faccia interna delle zampe e coda sono bianchi. Sulla coda le macchie a volte formano degli anelli.
Il mantello tende a essere più corto nei leopardi che vivono nelle zone tropicali, mentre è più lungo e chiaro in quelli che vivono nelle zone più fredde.
Le orecchie sono arrotondate e sono nere posteriormente con macchia bianca all’interno.
La stagione riproduttiva dei leopardi si ha a gennaio-febbraio nelle zone subtropicali, mentre nelle zone tropicali dura tutto l’anno. L’estro dura 7 giorni, mentre la durata della gravidanza di una femmina è di 90-105 giorni. Le tane vengono allestite in alberi cavi, fessure delle rocce o cespugli. Solitamente nascono 2-4 cuccioli.
I cuccioli di leopardo nascono ricoperti da una peluria lanosa con macchie ancora sfumate. Aprono gli occhi dopo 7-10 giorni e iniziano ad esplorare l’ambiente solo dopo due settimane. La madre insegna a cacciare intorno al terzo mese e rimangono con lei fino alla successiva cucciolata.
La maturità sessuale viene raggiunta a 24-36 mesi dai maschi e 30-36 mesi dalle femmine.
I leopardi sono animali predatori. Tendono a cacciare di più durante il crepuscolo, mentre di giorno riposano. Come molti felini, adottano una tattica furtiva: si avvicinano strisciando alla preda, poi le balzano addosso e la uccidono o tramite strangolamento o mordendola alla nuca. Talvolta saltano addosso alle prede balzando giù dagli alberi.
Ottimi arrampicatori, tendono a issare le prede sugli alberi, per evitare che se ne cibino altri predatori.
Come vocalizzazioni, emettono un richiamo che sembra il suono di una sega. Tuttavia sono anche in grado di ruggire, soffiare e ringhiare. Animale solitario, il leopardo si avvicina ad altri membri della sua specie solamente durante la stagione degli amori.
Non ha molti nemici, tranne il leone e la tigre. Ma anche iene, licaoni, sciacalli, lupi e cuon, se in branco, possono dargli la caccia. E bisogna considerare anche l’uomo. In acqua, un coccodrillo è in grado di avere la meglio su un P. pardus, ma non sulla terraferma. Solitamente è in grado di gestire i pitoni, mentre può avere la peggio contro grandi gruppi di babbuini e scimpanzè.
I leopardi sono predatori opportunisti. Carnivori, mangiano tutto quello che capita a tiro, dai roditori alle scimmie, dagli uccelli alle lucertole, dai serpenti ai pesci. Si nutrono anche di carogne. Possono dare la caccia anche a prede molto grosse. Nelle zone urbane, non esitano ad attaccare bestiame, cani e gatti. Alcuni esemplari sono antropofagi, cioè si specializzano nel dare la caccia all’uomo.
Qualche piccola curiosità sul leopardo:
No, esattamente come per giaguari, leoni e tigri anche il leopardo non può essere detenuto come animale domestico in quanto trattasi di animali selvatici. Puoi trovarli, tuttavia, nei parchi safari e negli zoo, dove sono detenuti con apposite autorizzazioni.
Inoltre, pur non essendo un animale a rischio estinzione, il suo numero in natura sta diminuendo, tanto che questa specie è classificata dall’IUCN come “vulnerabile”. Sono cinque le sottospecie a maggior rischio estinzione: il leopardo d’Arabia, il leopardo dell’Amur, il leopardo di Giava, il leopardo di Ceylon e il leopardo persiano.
Fonti