Le turbine eoliche amiche dei volatili
Arriva Catching Wind Power, la turbina eolica a grande performance pensata per non essere dannosa agli uccelli in cielo.
L’energia eolica è sicuramente una delle scommesse in fatto di fonti rinnovabili, nonostante spesso sia criticata per il suo impatto visivo sull’ambiente. Ma i cambiamenti imposti a un paesaggio di campagna non sono gli unici effetti collaterali dell’installazione di turbine eoliche: a farne le spese, infatti, sono spesso i volatili, che proprio con le pale sospinte dal vento trovano la morte.
A ovviare a questa soluzione, fortunatamente, ci ha pensato un imprenditore ottantanovenne: lo statunitense Raymond Green. Grazie al suo sistema Catching Wind Power (CWP), anche l’eolico può diventare amico degli uccelli, in particolare passeri, piccioni e rondini, sempre più vittime sacrificali della necessità di generare energia non inquinante. Il concept, adattabile sia per impianti di piccole dimensioni a uso domestico che per le strutture su ampia scala, non presenta delle normali pale, bensì delle strutture a cono in grado di evitare l’uccisione involontaria dei volatili.
In un normale impianto eolico, gli uccelli non sono in grado di riconoscere visivamente le pale quando queste ruotano a una velocità superiore ai 70 chilometri orari. Il loro sistema visivo, con delle piccole variazioni da specie a specie, non percepisce il movimento della struttura e, così, i volatili vi si schiantano trovando la morte. Catching Wind Power, invece, prevede dei coni di protezione e di contenimento delle pale, che impediscono l’entrata di animali sui rotori. Nulla di troppo complesso, almeno a livello tecnologico: riconoscendo la struttura in modo ben nitido, semplicemente gli uccelli non vi si avvicinano. E le performance in termini energetici sono pressoché identiche a quelle di un’installazione standard. Una rivoluzione utile non solo alla fauna dei cieli, ma anche agli uomini: i coni di protezione rendono, infatti, la rotazione particolarmente silenziosa.
Così ha spiegato lo stesso Green, ex veterano di guerra convertitosi al business ambientale nonostante l’età, con un entusiasmo da vero ragazzino pieno di speranze:
«Le pale tradizionali confondono gli uccelli in cielo, perché non riescono a vedere le grandi lame che ruotano a pieno regime anche ben oltre ai 100 chilometri orari. Di conseguenza, vi si scontrano e cadono a terra senza vita. Il nostro design non impiega alcuna parte mobile esterna che possa uccidere gli uccelli. La nostra unità è facile da riconoscere, in modo che i volatili possano evitarla, e tutte le parti mobili sono interne. Le pale sono montate a fondo di una manica a vento e all’interno di un cono di compressione, ovvero sono inaccessibili agli uccelli. E, inoltre, le nostre turbine virtualmente non emettono alcun rumore»
Un metodo davvero intelligente per preservare gli animali che popolano il cielo: non resta che attendere di vederlo in azione, magari anche sul suolo dello Stivale.