Greenstyle Ambiente Le Hawaii hanno risolto il problema dello stoccaggio dell’energia rinnovabile grazie a Tesla

Le Hawaii hanno risolto il problema dello stoccaggio dell’energia rinnovabile grazie a Tesla

158 potenti batterie per gestire al meglio lo stoccaggio dell'energia rinnovabile: ecco come le Hawaii hanno sostituito la centrale a carbone

Le Hawaii hanno risolto il problema dello stoccaggio dell’energia rinnovabile grazie a Tesla

Le isole Hawaii hanno tutte le carte in regola per diventare il primo stato degli degli Stati Uniti d’America a smettere di bruciare combustibili fossili per produrre elettricità. Il percorso è ancora lungo – l’obiettivo è fissato per il 2045 – ma un importante passo in questo senso è in corso di realizzazione a poco più di un anno dalla chiusura, era il 1° settembre 2022, dell’ultimo impianto a carbone ancora attivo nell’arcipelago, quello che sorgeva da più di 30 anni nell’area occidentale dell’isola di Oahu, la principale delle Hawaii.

La chiusura dell’impianto che forniva 180 megawatt di energia alla città di Honolulu e al resto dell’isola di Oahu, ha messo le Hawaii di fronte a un dilemma: come fare a mantenere una rete affidabile passando dagli impianti fossili a un portfolio di piccole e grandi energie rinnovabili che dipendono anche dalle incertezze del meteo?

La soluzione adottata dalle Hawaii, e destinata ad essere da esempio anche per altri Paesi del mondo, è stata la realizzazione di una gigantesca batteria in grado di assorbire energia dalla rete a cui sono collegate le fonti di energia rinnovabile e di fornirla alla città e all’isola di Oahu quando necessario.

Il sistema Kapolei Energy Storage, realizzato nell’area occidentale di Oahu ed entrato in attività poco prima di Natale, è a tutti gli effetti un impianto di accumulo di energia composto da 158 Tesla Megapacks, potenti batterie ricaricabili agli ioni di litio che rilasciano energia all’occorrenza, grazie a inverter e sistemi di collegamento all-in-one. Le 158 potenti batterie si caricano dell’energia in arrivo dalle fonti rinnovabili e rilasciano quella accumulata in base ai segnali inviati dalla compagnia elettrica Hawaiian Electric.

Ciascun Megapack, si legge sul sito di Tesla, è in grado di immagazzinare oltre 3,9 MWh di energia, sufficiente per alimentare in media 3.600 abitazioni per un’ora. Questo significa che il Kapolei Energy Storage ha una capacità di scarico istantaneo di 185 megawatt, equivalente a quella che poteva iniettare nella rete la vecchia centrale a carbone, anche se le batterie di Tesla reagiscono molto più rapidamente grazie a un tempo di risposta di 250 millisecondi.

Plus_Power - stoccaggio energia Hawaii

Il sistema Kapolei Energy Storage era in lavorazione da tempo e il piano iniziale prevedeva l’avvio delle attività in concomitanza con la chiusura dell’impianto a carbone, ma la pandemia da COVID-19 ha rallentato notevolmente la consegna delle batterie che pesano 23 tonnellate ciascuna e possono essere trasportate via mare a bordo di grandi container.

Ora che è entrato in servizio, questo enorme impianto di accumulo e rilascio dell’energia in arrivo dalle rinnovabili permetterà, secondo i modelli di Hawaiian Electric, di ridurre del 69% l’interruzione della produzione di energia rinnovabile nei primi 5 anni di attività, permettendo così di immettere sulla rete l’elettricità pulita in eccesso che altrimenti andrebbe sprecata in assenza di un sistema di accumulo e redistribuzione.

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