Greenstyle Ambiente Animali Le dimensioni contano, almeno per le talpe

Le dimensioni contano, almeno per le talpe

La talpa dorata ottentotta sceglie i partner sessuali sulla base della lunghezza del loro pene: una strategia evolutiva per sopperire alla cecità.

Le dimensioni contano, almeno per le talpe

Le dimensioni contano in un rapporto di coppia soddisfacente, almeno nel mondo delle talpe. Una recente ricerca ha dimostrato come le femmine della talpa dorata ottentotta scelgano il partner in base alla grandezza degli organi genitali, vero simbolo di affidabilità genetica.

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La talpa dorata ottentotta è un piccolo mammifero che vive principalmente in Sudafrica, nello Swaziland e nel Lesotho e, come tutte le cugine nostrane, è anch’essa dotata di scarsa vista. Eppure nel suo mondo anche l’occhio – e soprattutto il tatto – vuole la sua parte, perché le femmine si accoppiano unicamente con i maschi dal pene più lungo. Lo svela una ricerca pubblicata su Mammalian Biology, dove si spiega come alcune specie animali discrimino il partner non solo su fattori riproduttivi, ma anche prettamente sessuali.

Dal corpo e dalle dimensioni più simili ai ricci che alle talpe, questi animali attirano da sempre la curiosità degli scienziati per la rarità con cui si espongono all’uomo. Vivono esclusivamente sottoterra ed è molto improbabile vederli al di fuori del reticolato di tunnel che quotidianamente costruiscono. Per questo aver carpito informazioni sulle loro modalità di accoppiamento è un fatto di per sé straordinario.

A quanto pare, la talpa dorata ottentotta ama vivere in solitudine e dedicarsi alla poligamia, tanto che non esistono gruppi famigliari fissi. L’incontro sessuale avviene a scopi riproduttivi, ripetutamente e con più esemplari. Perché, tuttavia, la femmina si lancia alla disperata ricerca di un partner dotato? La risposta è semplice: i maschi di questa specie hanno genitali davvero piccoli, quasi i più piccoli del mondo animale. Le misure medie variano dagli 1,2 ai 2,5 millimetri, rapportati a un corpo di 7,4-11 centimetri. Per portare la fecondazione a buon fine, perciò, le compagne sono avvantaggiate nell’operazione da esemplari dal pene più lungo della media. Così spiegano i ricercatori a BBC Nature:

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«Questi animali hanno uno dei peni più piccoli del mondo animale, se rapportato alla lunghezza del corpo. Il ruolo base del pene è quello di portare lo sperma il più vicino possibile al sito della fertilizzazione e, probabilmente, di portarlo il più avanti possibile rispetto al seme degli altri maschi. Per questo ha senso in termini evolutivi investire su dei genitali lunghi. Le femmine possono sfruttare le dimensioni del pene per capire quanto affidabile – quale alta qualità offra – sia il maschio. Stiamo parlando di animali scavatori praticamente ciechi, la lunghezza del pene può essere l’unico criterio a loro disposizione per vagliare l’opportunità dell’accoppiamento.»

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