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Lattuga virosa: effetti e come riconoscerla

La lattuga virosa è una pianta spontanea presente in gran parte d'Europa, nota anche come lattuga velenosa. Negli ultimi tempi se ne parla molto sui social network, tuttavia non si esclude che sia stata confusa con una pianta simile dall'aspetto simile, ovvero la lattuga serriola. Per questa ragione, data anche la sua diffusione sul territorio, è utile comprenderne gli effetti e imparare a riconoscerla, per evitare di esporsi a inutili rischi.

Lattuga virosa: effetti e come riconoscerla

Fonte immagine: H.Brisse via Wikipedia

Negli ultimi tempi si parla spesso in Rete della lattuga virosa, una pianta dalla crescita spontanea in gran parte d’Europa. Questo vegetale ha di recente raggiunto una certa popolarità sui social network, dove ne vengono evidenziate le proprietà antidolorifiche, senza che ne vengano però citati gli effetti tossici. Proprio per questa ragione, è utile conoscere maggiormente questa pianta, per comprenderne i rischi potenziali ed evitare di lasciarsi guidare da trend virali, che potrebbero avere delle conseguenze pericolose. Ma quali sono gli effetti della lattuga virosa e come riconoscerla?

In linea generale, i rimedi vegetali dovrebbero essere assunti solo sotto consiglio medico, per evitare eventuali ipersensibilità personali o l’interazione con farmaci in corso d’assunzione. In questo caso, è ancora più urgente affidarsi al medico curante e al professionista, poiché si rischia di sottovalutarne le conseguenze e sperimentare effetti anche gravi. Di seguito, qualche indicazione utile.

Lattuga virosa: cos’è?

La Lactuca virosa – conosciuta anche come lattuga virosa o lattuga velenosa – è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Asteraceae. È presente pressoché in tutta Europa e cresce nei prati, nei sottoboschi e spesso tra le pietre e il cemento. Così come suggerisce il nome, la lattuga virosa è una pianta dagli effetti tossici e, per questa ragione, non viene utilizzata a uso alimentare.

La pianta si caratterizza per una generosa altezza – può raggiungere anche i due metri – e da steli che si sviluppano a partire da un gambo centrale, di intenso colore verde e spesso con striature rossastre. Le foglie sono radicali e si sviluppano dalla base della pianta, prevedono una forma allungata e un profilo irregolare e lanceolato. La lattuga virosa produce anche dei caratteristici fiori di colore giallo, mentre all’interno di steli e foglie scorre un lattice bianco, chiamato lactucarium.

La Lactuca virosa viene spesso confusa con la Lattuca serriola, un’altra varietà di lattuga selvatica, dall’aspetto simile e dotata di alcune parti commestibili. È forse a causa di questa confusione che la virosa ha trovato così estesa popolarità sui social network, con tutte le questioni di sicurezza che ciò comporta.

Come riconoscere la lattuga virosa

Lattuga virosa
Fonte: H. Brisse via Wikipedia

Non è particolarmente semplice distinguere la lattuga virosa da quella serriola e, per questo motivo, il consiglio è quello di non raccogliere piante di cui non si è certi, affidandosi invece alle capacità dei professionisti.

In generale, la virosa cresce in altezza più della serriola e, fatto non meno importante, le foglie sono diverse. La virosa vede infatti esemplari lunghi e lanceolati, mentre la serriola vede delle foglie dal profilo seghettato, decisamente irregolare. Ancora, la lattuga virosa presenta grandi quantità di lattice e può anche emanare un odore poco gradevole, anche se questa caratteristica non è sempre frequente.

Effetti della lattuga virosa

La lattuga virosa è stata negli anni oggetto di numerosi studi, per via delle sue caratteristiche farmacologiche. Come già accennato, si tratta di una pianta dagli effetti tossici per l’organismo e, per questa ragione, non è mai stata considerata di grande interesse per uso umano. Allo stesso tempo, di recente sono stati avviati diversi studi per isolarne le proprietà antidolorifiche, per la produzione di nuovi farmaci. Su questo fronte, però, le ricerche sono ancora largamente in corso.

Di norma, alla pianta vengono associati diversi effetti:

  • azione sedativa sul sistema nervoso;
  • azione ipnotica e psicotropa, sempre sul sistema nervoso;
  • azione antidolorifica, a quanto sembra vagamente simile agli oppiacei.

In Italia non vi sono particolari limitazioni alla diffusione spontanea di questa pianta, né sono previsti piani di contenimento, poiché normalmente non viene usata per il consumo alimentare né per la produzione di fitofarmaci. Non è però permesso l’utilizzo come ingrediente per integratori alimentari. In altri Paesi del mondo, dove tradizionalmente il ricorso a questa pianta è più esteso, viene considerata un vero e proprio stupefacente: in queste nazioni, di conseguenza, non può essere né assunta né coltivata. La pianta raccolse un certo interesse in Europa e negli Stati Uniti nel corso del 1800, come anestetico e sedativo in ambito medico, tuttavia è stata ben presto rimpiazzata da soluzioni più efficaci e, soprattutto, decisamente più sicure.

Si rimarca quindi come questa pianta possa determinare degli effetti potenzialmente gravi e, per questa ragione, si consiglia di evitare il fai da te per trattare problematiche fisiche o di salute. Vagliare la propria condizione con il medico curante o lo specialista rimane perciò indispensabile, evitando inutili rischi.

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