Latte fresco più a lungo grazie alle rane
Una ricerca dell'Università di Mosca ha scoperto 76 sostanze antibiotiche sulla pelle degli anfibi, che aiutano i contadini a non far guastare il latte.
Potrebbe venire dalla cultura popolare russa un rimedio efficace per rallentare il deterioramento del latte. I ricercatori hanno scoperto un fondamento scientifico nella tradizionale abitudine dei contadini russi di tenere una rana nel secchio del latte per ritardare i processi di decomposizione.
Le rane rallentano il deterioramento del latte
Quella che sembrava solo una mania bislacca pare invece essere un rimedio davvero efficace: la viscida pelle degli anfibi, infatti, secerne dei peptidi antimicrobici che evitano che il latte vada a male. In realtà, rospi e rane rane producono questi rimedi naturali non certo per fare un favore a contadini e allevatori, ma per tutelarsi dalle miriadi di microrganismi potenzialmente patogeni che popolano gli stagni e gli ambienti umidi in cui vivono.
La ricerca, condotta dall’Università di stato di Mosca, è stata pubblicata sull’American Chemical Society Journal of Proteome Research e ha permesso di individuare ben 76 diversi peptidi antibiotici sulla pelle delle rane (studi precedenti ne avevano scovati 21) alcuni dei quali si sono rivelati efficaci anche contro la salmonella e lo stafilococco. Al di là della possibilità di evitare che il latte si guasti, dunque, gli scienziati intravedono altre possibili applicazioni della scoperta.
Scrivono infatti i ricercatori:
Questi peptidi antimicrobici potrebbero essere potenzialmente utili per la prevenzione da agenti patogeni e ceppi resistenti agli antibiotici tradizionali, mentre la loro azione può anche spiegare l’esperienza tradizionale di popolazioni rurali che usavano le rane per migliorare la conservazione del latte.