
– L’integrazione di acido folico a dosi superiori durante il primo trimestre di gravidanza, fino a oltre 4 milligrammi al giorno, si è rivelata sicura e ha mostrato effetti positivi sulle capacità verbali e comportamentali dei bambini a sei anni. Questo è quanto emerso da uno studio che sarà presentato nel corso del 77° Meeting dell’American Academy of Neurology, in programma ad aprile 2025 a San Diego.
Studio e autore
Secondo l’autore dello studio, Kimford Meador della Stanford University in California, l’acido folico durante la gravidanza è noto per ridurre il rischio di anomalie congenite e migliorare le capacità intellettive dei bambini, ma la questione della dose ottimale rimane poco chiara. “Il nostro studio evidenzia un legame positivo tra l’integrazione di acido folico nelle prime fasi della gravidanza e gli esiti sulla salute cerebrale dei bambini, senza alcuna evidenza di effetti negativi a dosi elevate”, ha dichiarato Meador.
Dettagli della ricerca
La ricerca ha coinvolto un campione di 345 bambini. I ricercatori hanno monitorato le dosi di acido folico assunte dalle madri nelle prime dodici settimane di gravidanza, suddividendo i bambini in cinque gruppi a seconda del dosaggio medio: nessun acido folico, fino a 0,4 milligrammi al giorno; da oltre 0,4 a 1,0 milligrammi al giorno; da oltre 1,0 a 4,0 milligrammi al giorno; e oltre 4,0 milligrammi al giorno. Attualmente, la dose raccomandata per le donne in gravidanza è di 0,4 milligrammi al giorno.
Valutazione delle capacità
Le capacità verbali dei bambini sono state valutate attraverso test specifici, come quelli di vocabolario. Nella popolazione generale, i punteggi di questi test variano da 70 a 130, con una media fissata a 100. Oltre alle abilità verbali, sono state analizzate anche le capacità di comunicazione, le abilità sociali e le competenze nella vita quotidiana, permettendo così di calcolare un punteggio comportamentale complessivo. Anche in questo caso, i punteggi medi oscillano tra 70 e 130, con una media di 100.
Risultati dello studio
I risultati hanno rivelato che il punteggio verbale medio per i figli delle donne che assumevano acido folico era di 108, rispetto a 96 per quelli nati da madri che non lo assumevano. Analogamente, il punteggio comportamentale medio era di 102 contro 82 per i due gruppi, senza differenze significative tra le varie dosi di acido folico. “Questi risultati sono rassicuranti: l’assunzione di dosi più elevate di acido folico ha un impatto positivo sulla salute cerebrale del bambino”, ha concluso Meador.
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