
Nel 2025, il panorama delle proteine alternative (ALT) sta vivendo una vera e propria rinascita in Europa. Dopo anni di alti e bassi, un numero crescente di aziende e governi sta investendo nella ricerca e nello sviluppo di queste soluzioni alimentari, rendendo i prodotti a base vegetale più accessibili e competitivi sul mercato.
Il rapporto del good food institute
Un chiaro segnale di questo rinnovato interesse è rappresentato dall’impressionante aumento dei brevetti registrati presso le autorità dell’Unione Europea, che ha visto un incremento del 960% negli ultimi dieci anni. Questo dato è emerso da un rapporto del Good Food Institute, che ha analizzato la situazione delle proteine alternative nel continente. È importante notare che, sebbene il numero di brevetti presentati sia cresciuto notevolmente, solo una frazione di essi ottiene effettivamente l’approvazione.
Osservando i dati dal 2015 a oggi, si nota un chiaro trend: dieci anni fa, le domande di brevetto erano 124, con 26 approvazioni. Nel 2024, queste cifre sono salite a 1.191 richieste e 173 approvazioni, dimostrando un settore in forte espansione. La Svizzera si posiziona al primo posto con 1.232 domande, seguita dall’Olanda con 884. La Germania, invece, ha il maggior numero di approvazioni con 82 su 596 richieste. I paesi nordici, come Finlandia, Danimarca e Svezia, si distinguono per il numero di brevetti in proporzione alla popolazione, mentre l’Italia rimane indietro con solo 133 brevetti in un decennio, un dato piuttosto modesto se confrontato con il numero di abitanti.
Le tipologie di proteine alternative
Un’analisi più approfondita delle richieste di brevetto rivela che circa 4.000 di esse riguardano sostituti vegetali della carne, costituendo il 74% del totale. Questo settore è ormai considerato maturo, anche se presenta ampi margini di miglioramento. Le carni coltivate e le proteine fermentate, in particolare quelle derivanti da uova e latte, stanno guadagnando terreno, con una crescente attenzione da parte dei consumatori.
Un dato interessante è che solo l’1% dei brevetti riguarda il pesce, suggerendo un potenziale inespresso in questo ambito. Tuttavia, ciò potrebbe anche indicare che i sostituti del pesce potrebbero vedere un notevole sviluppo nei prossimi anni. Tra le aziende coinvolte, spiccano nomi noti come Unilever, Givaudan e Nestlé, con quest’ultima in testa con 744 richieste di brevetto, seguita da Roquette Frère e DSM-Firmenich.
Settori di ricerca e innovazione
Per comprendere i settori più dinamici, è fondamentale esaminare gli oggetti dei brevetti. Molti di questi riguardano ingredienti e tecnologie per ottimizzare la produzione di proteine alternative, con particolare attenzione alla texture e al sapore. Ricerche di mercato recenti hanno identificato questi aspetti come le principali aree di miglioramento. L’interesse si concentra anche sulle carni ibride, che potrebbero superare alcuni limiti organolettici e ridurre i costi di produzione.
Secondo un sondaggio condotto da YouGov, tra il 35% e il 63% degli europei è aperto a provare la carne coltivata, mentre circa la metà è disposta a assaporare uova e formaggi non derivanti da fonti tradizionali. Tuttavia, il cammino da percorrere è ancora lungo: un’altra indagine ha rivelato che il gradimento per le proteine animali rimane superiore di 2,3 volte rispetto a quello per le ALT, con un 30% di preferenze per le alternative e un 35% di avversione.
Prospettive di crescita nel settore delle proteine alternative
In Italia, i consumi di ALT sono aumentati del 16% negli ultimi due anni, come emerso in un incontro a febbraio. Le prospettive di crescita sono promettenti, poiché la ricerca si concentra sul miglioramento del gusto, potenzialmente in grado di conquistare anche i mercati esteri. Tuttavia, rispetto a paesi come la Spagna, il Regno Unito e la Finlandia, l’Italia mostra una mancanza di iniziativa politica nel sostenere la ricerca e lo sviluppo, un fattore che si riflette nel numero di brevetti registrati.
Per fare un confronto, la Germania, grazie ai suoi investimenti, prevede di generare 250.000 nuovi posti di lavoro e ricavi per 65 miliardi di euro dalle ALT entro il 2045. Il mercato globale delle proteine alternative è attualmente vicino ai 30 milioni di dollari, con una crescita prevista del 14,1% nei prossimi cinque anni, interessando vari ambiti, dalle carni ai formaggi, fino a gelati e latte.