Fra le razze canine, di sicuro il Lagotto romagnolo è a metà strada fra le razze di cani che tendono a essere meno robuste e presentare più malattie (qualcuno ha nominato Labrador retriever, Pastore tedesco, Boxer o Rottweiler?) e le razze di cani che, effettivamente, tendono ad ammalarsi di meno.
Tuttavia, pur essendo abbastanza robusto di suo, questo cane da tartufo, da caccia e da compagnia tende ad avere delle malattie che si presentano con una certa frequenza; tra di esse possiamo annoverare sia malattie congenite ed ereditarie, spesso specifiche di questa razza, sia malattie comuni ad altre razze e ai meticci, ma che nei Lagotti compaiono spesso.
Prima di andare a vedere le principali malattie del Lagotto, vediamo come prenderci cura di lui. Di per sé, non è un cane eccessivamente impegnativo. Come il Barboncino, tende a non perdere pelo, ma questo non vi assolve dalla necessità di tenere il mantello pulito da eventuali foglie, rametti e fango.
Da prestare particolare attenzione alle orecchie. Come vedremo, le otiti sono frequentissime nei Lagotti, complice anche il fatto che nelle orecchie hanno tantissimo pelo. Da qui la necessità di pulire regolarmente le orecchie, eliminando il cerume e i peli in eccesso prima che formino tappi enormi e scatenino otiti purulente. Un consiglio: visto il potenziale carattere irruento e cocciuto del Lagotto, vi suggeriamo di abituarlo sin da cucciolo. Tentare di farlo in un cane adulto che mal tollera queste manovre potrebbe trasformarsi in un rodeo. Da tenere ben puliti anche gli occhi e il muso.
Ricordati che il Lagotto non deve essere mai spazzolato, al massimo puoi usare un pettine con denti abbastanza fitti per eliminare la sporcizia e i nodi (si formano soprattutto sotto le orecchie, sotto le ascelle e nell’inguine). Il pelo, infatti, deve rimanere riccio.
Va tosato una o due volte all’anno per evitare che il pelo infeltrisca, ma mai raso.
Il Lagotto romagnolo può presentare diverse malattie genetiche ed ereditarie. Fra di esse annoveriamo una malattia da accumulo lisosomiale del Lagotto, la Lysosomial Storage Disease (LSD). Si tratta di una patologia neurodegenerativa da accumulo causata da una mutazione genetica recessiva. I soggetti omozigoti per il gene patologico sviluppano gravi sintomi, mentre i soggetti normali e i portatori (cioè i cani con solo un gene mutato e l’altro normale) non hanno sintomi (ma il portatore può trasmettere la malattia alla discendenza).
Questa malattia provoca come sintomi:
Solitamente le malattie da accumulo lisosomiale causano nelle cellule un deposito eccessivo di sostanze che, a lungo andare, provocano disfunzione e morte delle cellule in cui si accumulano, in questo caso i neuroni cerebellari. La malattia si manifesta dai 4 mesi ai 4 anni, è molto variabile. È sempre progressiva, i sintomi peggioreranno col passare del tempo e non esiste nessuna terapia per curarla. Purtroppo i sintomi tendono a peggiorare così tanto che spesso è necessario ricorrere all’eutanasia.
Esiste anche una forma di epilessia giovanile del Lagotto romagnolo, ereditaria e genetica. Fermo restando che il Lagotto può sviluppare anche altre forme di epilessia, non necessariamente ereditarie, ma anche acquisite, ecco che questa forma si manifesta nei cuccioli già a 5-9 settimane di vita. Tendenzialmente, regredisce intorno alle 8-13 settimane di vita. Fra i sintomi manifestati abbiamo:
Anche questa forma è recessiva, quindi i cani malati saranno solamente quelli che presentano entrambi i geni mutati.
Abbiamo anche una forma di atrofia cerebrale ereditaria che provoca nei Lagotti affetti incoordinazione motoria e disturbi dell’equilibrio. Talvolta sono presenti anche tremori continui.
Ci sono, poi, diverse malattie ereditarie oculari o presunte tali che possono colpire il nostro Lagotto:
Fra le malattie comuni del Lagotto romagnolo abbiamo anche:
Essendo un cane molto vivace e curioso, poi, spesso il Lagotto ha l’insana abitudine di ingerire corpi estranei. Spesso si tratta di suoi giochi, talvolta di calzini, fazzoletti o tutto quello che stuzzica la sua fantasia. In questo caso talvolta, se il cane non vomita il corpo estraneo, è necessario o andarlo a recuperare nello stomaco tramite gastroscopia o, se già passato oltre e in caso di ostruzione intestinale, con intervento chirurgico, anche presso il pronto soccorso veterinario, di enterotomia.
Fonti