La Spagna ha detto stop al nucleare entro il 2035
La Spagna dirà addio all'energia nucleare entro il maggio 2035, puntando tutto sulle energie rinnovabili: la svolta nel Paese.
Fonte immagine: Foto di U. Leone da Pixabay
Subito dopo il Natale il Consiglio dei Ministri della Spagna ha approvato il settimo Piano sui Rifiuti Radioattivi, ufficializzando così la graduale chiusura di tutte le centrali nucleari attive nel Paese entro il 2035, da qui ai prossimi 12 anni.
Il via libera del Consiglio dei Ministri del governo di Pedro Sánchez è arrivato dopo anni di discussioni e l’attesa svolta non riguarda soltanto la chiusura delle cinque centrali nucleari ancora attive sul territorio spagnolo, ma anche la gestione delle scorie provenienti e il futuro del nucleare stesso nel Paese.
Il piano sarà attuato a partire dal novembre 2027, quando si procederà con la chiusura dei due reattori nucleari di Almaraz, in Estremadura. Poi sarà la volta di quelli di Cofrentes, a pochi chilometri da Valencia e di tutti gli altri ancora attivi – Trillo (Guadalajara), Ascó e Vandellós (Tarragona) – entro il maggio 2035 per un costo complessivo stimato di oltre 20 miliardi di euro, che arriveranno dalle tasse pagate dalle società elettriche per il trattamento dei rifiuti pericolosi.
L’obiettivo del governo di Pedro Sánchez è quello di ampliare la struttura di stoccaggio che sorge nella provincia di Cordoba e trasportare lì le scorie poco pericolose, mentre quelle più pericolose sono al momento destinate a sette depositi temporanei realizzati o da realizzare in prossimità delle centrali nucleari che saranno chiuse nel corso dei prossimi 12 anni. Questa, però, sarà una soluzione temporanea in attesa di delineare un sito definitivo destinato a ospitare per i prossimi 50 anni le scorie nucleari potranno.
Il sito, infatti, non è ancora stato identificato. In un primo momento, durante il governo guidato da Mariano Rajoy, era stato individuato un sito in prossimità di Villar de Cañas, piccolo comune nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, ma il sito è stato ritenuto non idoneo e un’alternativa al momento non è ancora stata trovata.
Dire addio al nucleare per la Spagna significherà per forza di cose puntare tutto sulle energie rinnovabili per coprire quella parte del sistema elettrico nazionale che ad oggi può contare sull’energia nucleare, circa il 20% del fabbisogno nazionale.