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Qual è la la rosa più rara al mondo?

Le rose sono dei fiori che appassionano da sempre l'uomo, per la loro eleganza e i loro bellissimi petali. Ma qual è la varietà più rara al mondo? A influire sulla rarità di una specie di rosa contribuiscono sia il colore che gli anni impiegati per ottenere una nuova varietà: tra le più rare e richieste vi sono le Juliet Rose di David Austin, degli splendidi fiori dalla caratteristica gradazione pesca.

Qual è la la rosa più rara al mondo?

Fonte immagine: Pixabay

Qual è la rosa più rara al mondo? È questa una delle curiosità più diffuse fra gli appassionati di questo fiore, universalmente considerato come il più elegante per adornare i giardini e, ancora, fra i più elogiati nel corso della storia. Nel corso dei secoli, sono nate moltissime ibridazioni e nuove cultivar di rose: tutt’oggi, il settore è decisamente attivo e nuove varietà nascono praticamente ogni anno. Dietro alla fioritura di nuovi esemplari di rose, però, vi sono anni e anni di lavoro instancabile.

La rarità delle rose è vista come un fattore di pregio assoluto e, per questa ragione, le specie meno diffuse raggiungono valori di mercato elevatissimi, praticamente al pari dei beni di lusso. Di seguito, qualche informazione utile.

Qual è la rosa più rara al mondo

Così come già accennato, la rarità di una specie di rose è il fattore che maggiormente ne aumenta il pregio. Meno un esemplare è diffuso, maggiore è la richiesta da parte degli appassionati. E con essa, anche il prezzo: ci sono cultori dei roseti che arrivano a pagare decine di migliaia di euro pur di accaparrarsi una varietà di rosa di lusso. D’altronde, la rarità della rosa spesso contribuisce anche alla sua bellezza: si tratta di specie normalmente dalle forme o dai colori particolari, tali da abbellire in modo unico il giardino e, al contempo, catturare l’occhio. Ma qual è la rosa più rara in assoluto?

Rosa più rara al mondo: la Juliet Rose

Stabilire quale sia la rosa più rara al mondo non è semplice, anche perché – come già spiegato – nuove varietà nascono di continuo. L’ambito titolo, di conseguenza, passa di frequente da un coltivatore all’altro.

Da diversi anni a questa parte, tuttavia, si parla della Juliet Rose – ovvero la rosa di Giulietta – come una delle più rare oggi disponibili per gli appassionati. Ed è anche fra le più richieste, soprattutto per matrimoni di alta classe.

La rosa in questione è stata coltivata da David Austin, uno dei più rinomati appassionati britannici di rose e padre di oltre 200 varietà della rosa inglese, dopo anni di instancabile impegno. Il primo esemplare è fiorito nel 1989, ma ci sono voluti più di 15 anni affinché la sua coltivazione si perfezionasse, tanto che la rosa è stata poi presentata al pubblico nel 2016. Secondo alcune stime, l’intero progetto avrebbe richiesto 4.3 milioni di dollari di investimento, per ottenere quello splendido fiore che oggi ogni sposa desidera.

La Juliet Rose si caratterizza per una colorazione pesca, più intensa al centro e più sfumata verso il bianco verso l’esterno, e vede una forma a coppa, con decine di piccoli petali centrali. Elegante e moderatamente profumata, è considerata anche una delle rose più belle in assoluto.

Colore di rosa più raro al mondo: il blu

Rosa blu
Fonte: Pixabay

Spesso a determinare la rarità di una rosa è anche il suo colore. Ad esempio, fra le rose meno diffuse in assoluto vi sono le varietà di colore blu, non ottenuto aggiungendo pigmenti nell’acqua d’irrigazione oppure nel terreno. Per raggiungere questo obiettivo sono stati necessari studi e modifiche genetiche e il risultato non è come ci si aspetta: più che un blu, si parla di un misto tra viola e porpora.

Normalmente, le rose non hanno il colore blu nel loro corredo genetico. Così, per ottenere esemplari di questo colore, i coltivatori aggiungono pigmenti o coloranti nell’acqua d’annaffiatura o nel terreno di crescita di rose di altro colore. Nel 2004, tuttavia, un gruppo di scienziati ha voluto cercare di capire se fosse possibile inserire il gene di questo colore in alcune varietà, affinché fossero “naturalmente” blu. Così, alcuni esemplari sono stati modificati geneticamente per aggiungere delfinidina, uno dei pigmenti che i fiori di norma posseggono per colorare i petali di blu. Come già accennato, il risultato non è stato però un blu intenso, bensì una bellissima gradazione tra il porpora e il viola.

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