“La Carovana dei Ghiacciai”, un viaggio attraverso le vette alpine per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici
“La Carovana dei Ghiacciai” è un viaggio attraverso le vette alpine per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai.
La vita è fatta di paradossi.
Ogni giorno nei nostri studi fotografici vediamo personalità indossare abiti quando i nostri ghiacciai sono completamente spogli.
Per questo motivo EPHOTO ha deciso di impegnarsi nel supportare una campagna itinerante di Legambiente per sensibilizzare lo stato di salute delle nostre vette ormai nude, o citando Enrico Camanni – testimonial della carovana – “le montagne di bianco svestite”, partecipando come partner tecnico nella terza edizione de “La Carovana dei Ghiacciai”.
EPHOTO nasce nel 2013 dall’esperienza di 3 socie fondatrici in ambito di produzioni fotografiche eCommerce e controllata da Triboo Spa dal 2017. Nel 2021 si trasforma in Società Benefit impegnandosi quotidianamente nel rispetto del nostro pianeta, sostenendo lo scopo di rendere complementari obiettivi di business e di sostenibilità.
“La Carovana dei Ghiacciai” è un viaggio attraverso le vette alpine per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai e promuovere la tutela della montagna di alta quota.
La campagna itinerante raggiungerà diverse località, dove, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, verranno effettuate analisi e raccolta dati sullo stato dei ghiacciai.
Si partirà il 17 agosto dalla Valle d’Aosta tra i ghiacciai Miage e Pré de Bar, per poi proseguire verso il Piemonte tra quelli del Monte Rosa, tra i Ghiacciai dei Forni in Lombardia, nella Marmolada in Trentino per poi finire nel ghiacciaio Montasio in Friuli Venezia Giulia.
“EPHOTO intende perseguire nell’esercizio della propria attività economica, più finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, enti e associazioni e altri portatori di interesse” dichiara Roberta Pirisino, co-founder di EPHOTO “dare vita ad una collaborazione come quella con Legambiente è per noi fonte di grande entusiasmo oltre che occasione per riflettere su tutto quello che possiamo fare come società e singoli individui. Abbiamo integrato questo tipo di attività nel nostro quotidiano per sensibilizzare i nostri dipendenti e collaboratori, crediamo infatti nella forte sinergia che può nascere con realtà come Legambiente, dal punto di vista etico, educativo e ambientale. Abbiamo deciso di impegnarci con un modello di business che non abbia come focus solo profitto ma che contribuisca a generare valore anche per tutti gli stakeholder” conclude Roberta Pirisino “per questo ci impegniamo nella realizzazione di progetti affinché abbiano un impatto positivo sulle persone e sul pianeta con lo scopo di istituire partnership virtuose con organizzazioni impegnate a proteggere le risorse e la bellezza di questo mondo”.
E-photo supporta la campagna itinerante tramite il proprio know-how: nel team sarà presente un fotografo e videomaker che andrà a testimoniare tutta la Carovana, oltre a raccontare le tappe attraverso aneddoti e racconti. Dietro l’obiettivo, per questo viaggio dal carattere tecnico ma anche emozionale, ci sarà il fotografo David Fricano.
David nasce a Roma nel 1993, e inizia proprio nella capitale il suo percorso nel mondo della fotografia.
Il focus dei suoi scatti si concentra sull’indagine e la scoperta di realtà ai margini della società. Tra le esperienze lavorative più significative David ricorda i due anni trascorsi con un circo come fotografo e performer. E così, armato del suo prezioso cappello e della sua torcia da testa, David ci porterà attraverso questi paesaggi incredibili che meritano di essere raccontati e preservati in ogni particolare attraverso le immagini. Per vivere la montagna pratica l’arrampicata. Questo, ci ha spiegato, gli permette di guardare le pareti rocciose delle montagne con occhi diversi, osservando e studiando tutte le forme fino ad ammirarne la forza e la maestosità. Nel suo zaino non possono mancare fascette di plastica, viti, bulloni vari e pinze: tutto il necessario per sopravvivere agli imprevisti che ci regala la montagna, ma anche libri di poesie di Odisseas Elitis e di Kavafis.
“La Carovana dei Ghiacciai” è un viaggio a carattere tecnico scientifico, con monitoraggi e raccolta dati attraverso le escursioni in quota, ma anche emozionale: un momento per vivere un contatto con i ghiacciai attraverso l’arte e la musica.
È un’escursione con un solo grande obiettivo: coltivare consapevolezza e voglia di cambiamento.
15 AGOSTO 2022
FROM ROMA TO PRIMA TAPPA
Inutile negarlo, la partenza è sempre il momento migliore del viaggio.
Roma ancora dorme ma l’adrenalina e la voglia di far parte di questa nuova avventura inevitabilmente anticipano la sveglia. E allora non resta che partire.
Il camper è pronto e, sebbene il giorno “zero” sia il 16 agosto, David preferisce anticipare l’arrivo di un giorno per iniziare ad ambientarsi con il paesaggio che lo ospiterà per circa 20 giorni.
Un rapido saluto al Colosseo e via verso Ivrea, dove parcheggerà il suo camper in un’area sosta per trascorrere la notte ed esser pronto per il primo incontro il giorno seguente con tutto il team de “La Carovana dei Ghiacciai”.
16 AGOSTO 2022
GIORNO ZERO
Risveglio tranquillo lungo il fiume in zona Ivrea.
Una passeggiata per godere del relax che solo la natura sa donarci, check dell’attrezzatura e pronto per l’incontro con Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente.
Appena arrivato è come sentirsi a casa: la solarità e positività del gruppo lo accolgono.
Ore 15.30 circa: il gruppo è al completo, si parte verso il Val Veny.
Giunti a destinazione, Marco Giardino vicepresidente del Comitato Glaciologico, dopo un primo momento di conoscenza racconta a David la storia del ghiacciaio e dell’hotel dove saranno ospiti.
Nel 1997, durante una valanga di roccia e ghiaccio la struttura dove alloggiano si è vista invasa da detriti e neve così da coprirla e danneggiarla fortemente, tranne una tavola da pranzo imbandita, l’unica cosa rimasta perfettamente intatta.
Un primo aneddoto che lascia molto riflettere su quello che il ritiro dei ghiacciai può causare.
L’oste della struttura, ci racconta David è una persona che ha sempre vissuto lì, vivendo con tanta nostalgia i ghiacciai.
Ore 18.30 circa: dopo un primo momento di condivisione e confronto a carattere tecnico-scientifico sui ghiacciai nelle loro diverse parti, inizia la riunione per la spedizione del 17 agosto, condividendo tutte le possibili problematiche e idee circa la carovana.
Marco e Vanda raccontano del Ghiacciaio del Miage e la storia de “il lago che compare e scompare”.
Fino a 3 anni fa il fenomeno si ripeteva in un periodo molto più ampio, dai 5 ai 10 anni, alternando momenti di piena a periodi completamente secchi.
Il fenomeno che si sta presentando attualmente invece ha una cadenza molto più serrata, registrando così dal 2019 un cambiamento repentino all’interno dell’anno stesso. Dal mese di Luglio, infatti, è completamente svuotato. Questo aspetto è in fase di studio. L’indomani, durante la tappa sarà per la prima volta identificato il punto di fuoriuscita (o riemersione) dell’acqua.
17 AGOSTO 2022
1° TAPPA GHIACCIAI DEL MONTE BIANCO (MIAGE E PRè DE BAR)
Il Ghiacciaio del Miage e la storia del lago che appare e scompare
Evoluzione glaciale e fragilità dei versanti in val Ferret
Ore 5:30
La sveglia questa mattina è suonata molto presto. David ha deciso di fare un time lapse all’alba. Settata la camera si gode lo spettacolo dinanzi le montagne.
Ore 8.30
Incontro con tutto il team al bar Premotton.
Colazione veloce, caffè e 2 cornetti.
(David ci racconta ovviamente che serviranno molte energie per affrontare la giornata).
Ore 9:00
Partenza.
Inizia la camminata. Circa 40 minuti di strada fino ad arrivare a un rifugio a circa 20 minuti dal lago. Nel mentre ci fermavamo spesso per ascoltare i racconti e le spiegazioni di Marco Giardino e degli esperti.
Ore 12:00
Arrivo sul lago. Dopo una corta ma faticosa salita ci si apre uno scenario spettacolare e terribile allo stesso tempo: un lago vuoto attorniato da masse di detriti di rocce. Una piccola pausa vicino il lago poi si ripartiti salendo sulla Cresta della Morena.
Ore 14:00
Cominciamo la discesa. Il meteo non promette bene quindi il ritmo per il rientro è serrato.
Intanto Vanda anticipa a David che 7 anni fa era stata sul ghiacciaio di Pre De Bar, meta del giorno dopo, rientrato di ben 700 m.
Ore 17:00
Arrivati in hotel per montare le riprese video da condividere con i tg e con l’ufficio stampa di Legambiente per la conferenza stampa che concluderà la prima tappa.
Il lavoro è un lavoro di team, insieme guardiamo le riprese e “commentiamo quello che purtroppo la natura ci ha riservato. È solamente il primo giorno e già sento un forte legame verso questo bel gruppo, persone con una fortissima passione. Anche se la stanchezza è già presente, sono e siamo molto soddisfatti della giornata.
20 kg sulle spalle, dati da camera, cavalletto e drone al collo si fanno sentire ma vengono ripagati tutti dal poter documentare e vedere dal vivo una catastrofe di questa portata. Le immagini di oggi penso parlino da sole: una distesa di sassi e nessuna traccia di neve o ghiaccio” conclude David.